Era gennaio, come adesso. Era esattamente il 29 gennaio, il giorno dopo il mio compleanno. Quale modo migliore per festeggiare il compleanno se non andare a vedere l’Inter dal vivo? Lecce-Inter. Era un’idea fantastica, fenomenale. Certo, non stiamo parlando di una partita di cartello, ma non mi capita spesso di vedere i nostri ragazzi dal vivo. L’emozione era tanta, adrenalina a mille. E poi…
E poi, come scrissi quasi un anno fa “Me lo ricordo ancora quel pomeriggio di fine gennaio 2012 quando andai a vedere Lecce-Inter dal vivo. Chi se la scorda quella pioggia che cadeva incessante? I jeans inzuppati fino all’inverosimile, la sensazione che tutta quella acqua ti fosse penetrata fin dentro le ossa, l’amarezza per quella sconfitta, lo sconforto che ti fa pensare “Ma chi me lo ha fatto fare?”, il mesto ritorno a casa, la doccia bollente e il latte caldo per scaldarmi un po’, addormentarsi con la sensazione di avere ancora il cappuccio gocciolante in testa.”
Questo è quello che rimane dell’ultima volta che vidi l’Inter dal vivo. Mi ero ripromesso di andare nuovamente a rivederla, anche solo per togliere questo fastidioso ricordo. Sono passati 13 anni e ancora non ci sono andato. Ancora “l’ultima volta che andai a vedere l’Inter” coincide con quell’infausto pomeriggio che a pensarci mi sento ancora l’acqua piovana nelle ossa (e ho detto tutto).
Vabbè, mettiamo da parte i ricordi nefasti e concentriamoci sull’attualità. Domani pomeriggio l’Inter scende in campo a Via del Mare con l’obiettivo dichiarato di portare a casa i tre punti. É l’ultima partita “abbordabile” (almeno sulla carta), prima di un mese di febbraio molto duro che ci vedrà affrontare tutte le principali rivali, Milan, Juventus, Napoli, intervallate da sfide insidiose (Fiorentina, Genoa), quarti di Coppa Italia (contro la Lazio) e recuperi di campionato (c’è ancora Fiorentina-Inter da giocare).
Inzaghi probabilmente farà rifiatare qualcuno, considerando anche che mercoledì c’è l’importante impegno di Champions League contro il Monaco, decisivo per portare a casa la qualificazione diretta agli ottavi di finale. In difesa viene recuperato Bisseck che partirà dalla panchina. Insieme a De Vrij e Bastoni ci sarà Darmian (turno di riposo per Pavard), sulle fasce Carlos Augusto farà rifiatare Dimarco, mentre sull’out destro ci sarà ancora Dumfries. In mezzo al campo Frattesi (solo panchina per Barella), Zielinski nel ruolo di regista e Mkhitaryan. In attacco Lautaro Martinez e Thuram, anche se non è escluso che alla fine Taremi strapperà una maglia da titolare.
I precedenti sono un monologo nerazzurro. 11 vittorie (compreso l’ultimo precedente: un poker firmato dalla doppietta di Toro Martinez e dai gol di Frattesi e De Vrij), quattro pareggi (l’ultimo nella stagione 2019-2020) e tre sole sconfitte (l’ultima è quella che io purtroppo ricordo benissimo).
Ciò non vuol dire che sarà una passeggiata di salute. Anzi tutt’altro. I tre punti ce li dovremo sudare e guadagnare come solo noi sappiamo fare. Il Napoli corre, noi che vogliamo fare? Gli restiamo indietro o lo lasciamo scappare? Giovani virgulti che scendete in campo con la maglia nerazzurra che intenzione avete? Ci siamo capiti su cosa bisogna fare o vi serve uno schemino illustrativo? FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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1 commento:
Tre punti fondamentali. Il Napoli va forte, ma noi non dobbiamo mollare. Per nessun motivo.
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