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lunedì 26 febbraio 2024

UN TRENO CHE (per il momento) NON CONOSCE OSTACOLI E FRENATE

Io ormai ho finito gli aggettivi. Questa Inter corre via come un treno e stargli dietro è davvero difficile e complicato per le avversarie. Lecce rappresentava una probabile insidia. L’ennesima. Perché ogni partita può nascondere una sorpresa, un colpo di scena. Basti vedere l’Empoli che pareggia a Torino, l’Udinese che sbanca l’Allianz Stadium, il Monza che supera il Milan, il Frosinone che rischia di fare il colpaccio in casa della Juventus, il Cagliari che ferma il Napoli. 
Il Lecce non ha mostrato nessun timore reverenziale, per quasi un’ora se l’è giocata alla pari nonostante lo svantaggio e prima del 2-0 ha sfiorato il pareggio (che, detto tra noi, avrebbe meritato), poi l’Inter ha dilagato, ma, e ci tengo a ribadirlo non dobbiamo farci ingannare dal 4-0 (che addirittura sarebbe potuto essere anche una vittoria più larga). 
L’Inter si era presentata con un ampio turnover, senza Sommer in porta, con un reparto difensivo totalmente stravolto, con un centrocampo privo di Barella e Calhanoglu (infortunatosi nella rifinitura, salterà quasi sicuramente Atalanta e Genoa, speriamo di rivederlo contro il Bologna o contro l’Atletico Madrid), con Sanchez al posto di Thuram. Insomma gli elementi per preoccuparci e stare con il patema d’animo c’erano tutti. Come ha sottolineato qualcuno, le mie sensazioni di tifoso erano ben fondate e tutt’altro che campate in aria. 
Ma per fortuna questa Inter non conosce ostacoli (almeno per il momento), tutti giocano a memoria, tutti si sentono coinvolti, tutti danno il massimo. Audero in porta non ha fatto rimpiangere Sommer (anche perché non sono arrivati grossi pericoli), Asslani si è ben destreggiato a centrocampo e ha offerto un passaggio al bacio per il Toro Martinez sull’azione dell’1-0, Frattesi non ha bisogno di presentazioni, Sanchez ha fatto finalmente una partita da Nino Maravilla sostituendo egregiamente Thuram. 
Poi ci sono le certezze, come Lautaro Martinez, bomber strepitoso che sta bruciando ogni record, come De Vrij (pensare che lo scorso anno in molti, me compreso, inveivano contro di lui ritenendolo bollito), come Mkhitaryan (nonostante l’età è un motorino inesauribile, ogni tanto vorrebbe pure rifiatare ma Inzaghi non è dello stesso parere), come Dimarco, come Carlos Augusto. 
Rallenteremo prima o poi, è normale. Perderemo qualche punto qua e là, è inevitabile. Incapperemo in qualche brutta sconfitta, potrebbe succedere. Ma in questo momento faccio fatica ad immaginare un’Inter che perda malamente, che lasci punti per strada, che rallenti la sua corsa. Siamo talmente belli che faccio fatica a vederci brutti. 
Sono però convinto che quando tutto questo succederà (perché succederà, inutile far finta di niente o pensare che non potrà mai succedere), non dovremo e non faremo un dramma. Derubricheremo tutto a incidente di percorso e continueremo ad andare dritti per la nostra strada. Dritti verso il nostro obiettivo che, come canterebbe Eugenio Bennato, è “seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritti fino alla Champions” (vabbè, la canzone di Bennato è leggermente diversa, ma poco importa). Questa stagione, questa Inter, è destinata ad entrare nella storia. Del calcio e del club nerazzurro. Facciamocene una ragione, fatevene una ragione. FORZA INTER !!! 

PS: Va bene perdere punti, va bene rallentare, va bene incappare in qualche sconfitta, ma, mi raccomando, ci sono partite e partite. Contro alcuni avversari (tipo l’Atalanta mercoledì, tipo il derby, tipo il Sassuolo) dobbiamo giocare alla morte e travolgerli come farebbe un rullo compressore. Mi raccomando ragazzi, ci tengo, anzi ci teniamo.

ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.

2 commenti:

Nicola ha detto...

Concordo su tutto, soprattutto per quanto riguarda la parte finale. Lasciare punti ci può stare, ma assolutamente non con determinati avversari.

Brother ha detto...

Non stiamo celebrando abbastanza il vero artefice di tutto questo: Simone Inzaghi. Se questa Inter viaggia come un treno molto del merito è del tecnico piacentino.