Come volevasi dimostrare: l’ennesimo scandalo sul calcioscommesse si allarga a macchia d’olio. Oggi Fabrizio Corona ha fatto un altro nome: Nicola Zalewski. E successivamente ha sostenuto che sarebbero una cinquantina i giocatori coinvolti e vedrebbe al centro dell’attenzione anche squadre di Serie B e Serie C.
Vi confesso che questo “centellinare” i nomi ha già rotto le scatole. Come faceva notare oggi Fabrizio Biasin, sembra essere di fronte ad Amadeus quando svela le news di Sanremo un po’ alla volta. Se Corona sa qualcosa denunci agli organi competenti, faccia nomi e cognomi, dica quello che sa e poi se ne stia buono buono in un angolo a non rompere gli zebedei e ad aspettare che la giustizia faccia il suo corso.
Ovviamente il problema principale non è Fabrizio Corona. Il problema principale è l’ennesimo scandalo che mina la già flebile credibilità del calcio italiano (non a caso in queste prime otto giornate di campionato di Serie A c’è stato un crollo vertiginoso di spettatori). Ormai siamo un movimento allo sbando, dove si delinque con estrema facilità e dove ognuno pensa di poter fare quello che vuole.
Quante volte abbiamo avuto la sensazione che certe partite fossero “pilotate”? Quante volte in preda ad uno scatto di rabbia abbiamo pensato che quella partita fosse “da ufficio inchieste”? Ecco, ora abbiamo un motivo in più per crederlo. Per dire Verona-Milan e Sassuolo-Milan della stagione 2021-2022 qualche dubbio lo fanno venire e il fatto che sia coinvolto Tonali non fa che aumentare i sospetti (poi magari è tutto chiaro e limpido, ma…).
Ecco perché stavolta più che mai è fondamentale, per il bene del calcio italiano, che, come si suol dire, la giustizia faccia il suo corso e che si faccia estrema chiarezza su chi è colpevole e soprattutto che si intervenga con pene esemplari che non lascino dubbi.
Non è certo un mistero che il fatto che ciclicamente esca fuori un filone d’indagine sul calcioscommesse lascia immaginare che sia consuetudine da parte di alcuni giocatori scommettere su questa o su quella partita, anche se per legge non potrebbero farlo. E finora, dispiace dirlo, l’incertezza della pena ha fatto tutto il resto. Non sempre i giocatori incriminati vengono puniti come dovrebbero, anzi spesso la passano liscia e se sei fortunato puoi anche diventare capo delegazione della Nazionale azzurra (ogni riferimento a portieri emiliani che scommettevano presso tabaccai di Parma non è puramente casuale).
Con queste premesse cosa dovremmo aspettarci? Nulla di buono. Magari si dirà che erano giovani, che hanno peccato di ingenuità, che non era loro intenzione delinquere: tutte stronzate!!! Hanno sbagliato, mi correggo, se hanno sbagliato, è giusto che ne paghino le conseguenze e che le loro punizioni servano da esempio e da monito per tutti quelli che pensano di poter fare quello che vogliono. Non vorremmo che anche stavolta i più “sfortunati” verranno puniti con pene esemplari e squalifiche pesanti, e i più “fortunati” se la caveranno con poco.
E a pagarne le conseguenze sarà come sempre la credibilità del nostro calcio. E chissenefrega, l’importante è che anche stavolta venga salvaguardato un determinato brand. Vero signor Gravina?
Ora vi racconto una barzelletta:
— Il Contiano (@IlProfDaLecce) October 12, 2023
2 giocatori della Nazionale vengono raggiunti dalla polizia per essere interrogati sulla presunta partecipazione al calcioscommesse.
Ad accompagnarli il Sig.Gianluigi Buffon.
Il giornalismo di inchiesta in questo paese lo fa uno condannato in via definitiva per estorsione.
— Jürgen (@Kataklinsmann) October 13, 2023
Rifuggo dal buonismo di chi dice: poveri ragazzi… Sono professionisti, guadagnano milioni di euro. Sanno benissimo cosa possono e cosa non possono fare. I poveri ragazzi sono quelli in cerca di lavoro Se hanno violato le regole non sono poveri ragazzi. Sono autentici cretini.
— Fabio Ravezzani (@FabRavezzani) October 12, 2023
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8 commenti:
Negli ultimi tempi non ci stiamo facendo mancare nulla. Il vero problema è che non c'é la volontà di dare un segnale forte da parte delle istituzioni. Basti vedere come è finito a tarallucci e vino il processo per le plusvalenze della Juventus.
E anche in questo caso vedrete che finirà tutto a tarallucci e vino.
@Mattia. Su quello, ahimé, non abbiamo dubbi. Finirà a tarallucci e vino.
Tanto ormai uno scandalo in più o in meno non fa nessuna differenza.
Come darti torto, Ciaskito?
Finché rimarranno al potere certi soggetti non avremo niente di buono nel calcio italiano. Bisogna fare tabula rasa dei dirigenti innanzitutto.
É semplicemente uno schifo. Ormai il calcio italiano ha credibilità pari a zero. E la situazione è ben lontana dall'essere risolta.
Basta vedere le pene inflitte a Fagioli e Tonali. Ridicoli.
Il problema è che non c'è neanche la volontà per risolvere le varie problematiche. Si va avanti a punizioni ridicole e a giustificare qua e là.
Credibilità pari a zero. E non da oggi. Poi il signor Gravina fa di tutto per ridicolizzare il movimento con patteggiamenti vari e salvataggi di brand.
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