Dopo 52 giorni si riparte. Stare quasi due mesi senza l’Inter non è stato semplice, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. C’è stato un Mondiale nel frattempo. Un Mondiale che ha visto trionfare l’Argentina. Un Mondiale in chiaro scuro per i colori nerazzurri con un Lautaro Martinez campione del mondo, ma che ha iniziato da titolare inamovibile e poi è finito a fare il panchinaro, un Lukaku molto deludente (come del resto tutto il Belgio), un Dumfries strepitoso, un Onana espulso dalla Nazionale dopo un battibecco col proprio commissario tecnico, un Brozovic comunque soddisfacente, arrivato terzo con la sua Croazia, un De Vrij che lo ha vissuto da panchinaro (nemmeno un minuto per il difensore orange).
Ma il Mondiale è ormai alle spalle, così come le festività natalizie che sono in dirittura d’arrivo (fra due giorni è l’Epifania che, notoriamente, ogni festa porta via).
Finalmente stasera si parte. Finalmente da stasera potremo riprendere ad incazzarci, ad avvelenarci il sangue, ad esultare, a perdere 10 anni di vita a partita, a stare in ansia, solo e soltanto per l’Inter (per una stupida partita di calcio, direbbero quelli che non comprendono il nostro “status” di tifosi). Aldilà di tutto, non chiedevamo di meglio. Di meglio, se fosse stato possibile, l’avremmo chiesto per il modo in cui ripartiamo. Due mesi di astinenza e poi… sbamm!!!... subito un Inter-Napoli che vale molto, moltissimo in chiave scudetto.
Attualmente, dopo 15 giornate, siamo a 11 giornate dalla vetta.
Nella malaugurata ipotesi (non voglio pensarci nemmeno lontanamente) che dovessimo perdere andremmo a -14. Un abisso che sarebbe molto molto molto difficile (per non dire impossibile) colmare e di fatto il nostro campionato sarebbe già finito qui, a 22 giornate dal traguardo finale.
Viceversa in caso di vittoria andremmo a otto punti dalla vetta. Sarebbe comunque un distacco abbastanza consistente (come scrivevo ieri sera, non sono tantissimi, ma nemmeno pochi), ma colmarlo non sarebbe una “mission impossible”.
In caso di pareggio… boh. Difficile decifrare come poter interpretare un risultato di parità. Non ci abisseremmo, ma nemmeno risaliremmo la china. Sarebbe uno di quei risultati che non dicono nulla e lasciano tutto in sospeso (sebbene, classifica alla mano, un pareggio sarebbe oro per il Napoli che manterrebbe a debita distanza una diretta concorrente).
Non ci sarà Brozovic, infortunatosi in allenamento. Al suo posto Mkhitaryan, che affiancherà Barella e Calhanoglu con Dumfries e Dimarco sulle fasce. In difesa Acerbi sostituirà l’infortunato De Vrij al fianco di Skriniar (aspettiamo con impazienza il suo rinnovo) e Bastoni. In attacco sicuro Lukaku con Dzeko e Lautaro Martinez a contendersi un maglia. Il bosniaco ha dimostrato nelle ultime uscite amichevoli di essere in gran forma e di avere un buon feeling con Big Rom, ma la Lu-La fa sempre scintille e inoltre immaginiamo un Lautaro Martinez carico per il Mondiale vinto. Senza dimenticare che il “Toro” ha il Napoli tra le sue vittime preferite (e quando Lautaro Martinez segna contro il Napoli, l’Inter vince sempre).
I precedenti, per quello che valgono, dicono Inter (50 vittorie nerazzurre, 17 pareggi e solo 9 vittorie dei partenopei), ma a noi non interessa quello che dicono i precedenti, ma quello che dirà la partita di questa sera. Sarà una sfida ad alta tensione, sconsigliata per i deboli di cuore. Io sono già in ansia da stamattina, anzi da ieri sera. Troppo importante portare a casa i tre punti, troppo importante vincere, troppo importante ripartire col piede giusto. Mi raccomando ragazzi. Non aggiungo altro. FORZA INTER !!!
2 commenti:
Chi rischia veramente é l'Inter. Se il Napoli perde ha comunque 5 punti sul Milan, 6 sulla Juventus e 8 sull'Inter. Mi sembra un buon margine...
In ogni caso.... FORZA INTER!!!
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