L’ultima fatica prima della sosta. Domani all’ora di pranzo (faremo prima o poi una crociata contro questo orario assurdo che più assurdo non si può…) siamo attesi dalla insidiosa trasferta di Udine contro una squadra davvero in forma che con ogni probabilità ci metterà in difficoltà (non che siamo difficile metterci in difficoltà…).
No, il mio non è pessimismo cosmico, ma un po’ (un bel po’, per dirla tutta) di sano realismo. Sottil in terra friulana sta facendo un buon lavoro, la squadra bianconera è in ottima forma e, non a caso, sono davanti a noi in classifica.
Ma, è bene ricordarlo prima a noi stessi che agli altri, noi siamo l’Inter, siamo la squadra che lo scorso anno ha perso lo scudetto per un’inerzia, siamo una delle squadre che punta a vincere il tricolore. Se c’è una squadra che deve preoccuparsi dell’avversario non possiamo e non dobbiamo essere noi (giusto?).
Inzaghi dovrà fare a meno di Calhanoglu (anche per lui lesione ai flessori della coscia destra) e difficilmente rischierà Lukaku. Probabile il ritorno di Handanovic in porta, Skrinair, De Vrij e Bastoni comporranno il terzetto difensivo (con Acerbi e Dimarco che potrebbero strappare una maglia da titolare agli ultimi due), Dumfries-Darmian e Dimarco-Gosens sono i ballottaggi sugli esterni di centrocampo con Barella, Brozovic e Mkhitaryan in mezzo (occhio però a Gagliardini). In attacco Dzeko si è meritato una maglia da titolare al fianco del Toro Lautaro Martinez.
Abbiamo avuto un inizio di stagione complicato, tra vittorie all’ultimo respiro (Lecce), vittorie abbastanza scontate (Spezia e Cremonese) sconfitte più o meno meritate (Lazio e Milan, entrambe, ahimé, piuttosto meritate), esordi europei non proprio memorabili (Bayern Monaco, ne eravamo consapevoli). Ma ora sembrerebbe che ci siamo rimessi sulla retta via. Abbiamo vinto all’ultimo respiro col Torino, abbiamo battuto agevolmente il Viktoria Plzen, ora dobbiamo fare molto bene anche in quel di Udine, magari portando a casa i tre punti (e quando porti a casa i tre punti sei già a metà dell’opera).
È un classico che si ripete e che ripetiamo ogni qualvolta il campionato si ferma. Vincere prima della sosta è un toccasana per mille motivi. Primo fra tutti, se vinci poi per due settimane sei calmo e rilassato e nessuno ti rompe le scatole, mentre se perdi partono i processi, gli #inzaghiout, le critiche a Tizio e Caio, le indiscrezioni più o meno veritiere sul mercato e sul futuro della panchina nerazzurra. Insomma, vincere è sempre importante, ma prima di una sosta per le Nazionali lo è molto di più.
Ecco perché domani è fondamentale battere l’Udinese e tornare a Milano col bottino pieno. Non sarà semplice, ne siamo consapevoli e ne abbiamo già preso atto. Ma se da un lato vincere non è mai facile, dall’altro non è neanche impossibile. Siamo coscienti che battere l’Udinese non sarà per niente agevole, ma sappiamo perfettamente che se giochiamo come sappiamo non è certo un’impresa titanica.
Io ci credo? Sì, assolutamente sì. Possiamo e dobbiamo farcela. Anche se non sarà semplice, anche se dovremo essere quasi perfetti, anche se ci sarà da soffrire per 90 e passa minuti. Possiamo e dobbiamo portare a casa i tre punti. Punto. Uomo avvisato… Capito, ragazzi? FORZA INTER !!!
2 commenti:
Partita più dura di quanto si possa immaginare. Ma non per questo dall'esito avverso. Molto dipenderà da come scenderemo in campo.
Una sosta di merda grazie ad Inzaghi. Ha sbagliato completamente approccio, poi quei cambi a minchia dopo mezz'ora. Oggi l'abbiamo persa grazie al nostro allenatore.
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