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martedì 28 giugno 2022

SCUDETTO, SI TORNA ALLO SPAREGGIO IN CASO DI ARRIVO A PARI PUNTI

Importanti modifiche regolamentari sono state decise oggi dalla FIGC. Il Consiglio Federale ha infatti approvato l'introduzione della gara di spareggio per "l’assegnazione dello scudetto" – come si legge all'interno della nota ufficiale della FIGC – "con i tiri di rigore, senza tempi supplementari, in caso di parità nei 90’, nel caso si verificasse la situazione di pari punti in classifica tra due squadre al termine del campionato di Serie A". Cosa significa? Semplicemente che non ci saranno più sofisticati calcoli per stabilire chi possa fregiarsi del titolo di campione d'Italia ma l'ultima parola verrà data al campo.
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Nell'ultimo campionato c’é stata la possibilità che Inter e Milan chiudessero la loro corsa a pari merito. In quel caso, si sarebbe dovuto affidare la valutazione conclusiva alle statistiche: scontri diretti (per vedere chi fosse in vantaggio), quindi la differenza reti negli scontri diretti e poi ancora chi ha segnato più gol nelle due gare in esame. Di fronte ad un ulteriore equilibrio, si sarebbe dovuti passare alla differenza reti considerando l'intero campionato. Fino al sorteggio. 
Da oggi, tutto ciò non esisterà più. Niente più scontri diretti e differenza reti, quindi, ma un match secco per assegnare il titolo (se le squadre a pari merito saranno tre o più, varrà invece ancora la classifica avulsa). Addio, dunque, al criterio degli scontri diretti per decidere la vincitrice dello Scudetto in caso di arrivo finale a pari punti. Nel corso della storia si è verificato soltanto una volta: nel 1964 si affrontarono all'Olimpico di Roma il Bologna e l'Inter, con i rossoblù che si imposero per 2-0 conquistando il campionato. 
Nel Consiglio Federale odierno si sono approvate anche le modifiche richieste per "rendere definitiva la regola delle cinque sostituzioni". La norma in questione era stata approvata, in via transitoria, con la ripartenza dei vari campionati nel periodo post Covid, quando la pandemia aveva obbligato a tutti gli eventi sportivi di fermarsi. Una decisione che aveva come primario scopo la salvaguardia dei giocatori, permettendo agli allenatori di poter usufruire di un maggior numero di cambi durante i 90 minuti, passando dalla storiche tre alle attuali cinque. Perché gli impegni sempre più ravvicinati presentavano evidenti ostacoli di recupero da parte degli atleti, così come l'aver dovuto chiudere la tormentata stagione 2019/2020, in piena estate. 
Adesso, però, tutto sarà ratificato in forma stabile: 5 sostituzioni nei tempi regolamentari, oltre alla sesta, aggiuntiva, laddove si possano verificare i supplementari.

 
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3 commenti:

Simone ha detto...

Mi sembra una decisione saggia. Giusto giocare uno spareggio invece di affidarsi a scontri diretti o astruse classifiche avulse.

Theseus ha detto...

Anche io sono d'accordo sulla decisione. Giusto fare uno spareggio.

Brother ha detto...

In tanti anni si è dovuto rincorrere una sola volta allo spareggio. Segno evidente che comunque 38 giornate sono più che sufficienti per decidere chi è il più forte.