Ci abbiamo messo un po’, ma alla fine abbiamo ritrovato la retta via. Terza vittoria consecutiva in campionato (non succedeva dall’inizio della scorsa stagione), prestazione finalmente convincente, solidità e compattezza finalmente ritrovati.
Dopo l’ultima sosta ci siamo rimessi in carreggiata. C’è stata quella famosa ora contro il Torino. Ma da quel momento in poi stiamo andando via veloci come un treno. Nella restante mezzora della sfida con i granata e nelle successive due gare contro Sassuolo e Bologna abbiamo segnato 10 gol e subito appena 1 e soprattutto quasi tutti i giocatori sono tornati ai livelli più consoni. Da Skriniar che anche ieri è stato monumentale (pensare che quest’estate volevamo cederlo…), a Hakimi (no, non è un nuovo Lazaro, né tantomeno un Jonathan de noartri), passando per Vidal (che finalmente sta assolvendo i compiti di giocatore di esperienza per cui era stato preso), Perisic (chi diceva che non era un giocatore a tutta fascia è stato prontamente smentito).
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Senza dimenticare Barella, Lukaku e Bastoni che hanno giocato a livelli eccellenti anche quando le cose non andavano benissimo e i vari De Vrij, Lautaro Martinez, Brozovic, Gagliardini, Darmian, Young, D’Ambrosio, Sanchez che comunque la pagnotta se la sono sempre guadagnata.
Il cambio di passo, inutile negarlo, è dovuto principalmente al ritorno al 3-5-2 tanto caro al nostro mister. È stato quello che ci ha fatto ritrovare compattezza, solidità e, inevitabilmente risultati (lo schema con il trequartista è, ahimé, fallito clamorosamente e non poteva essere diversamente visto che l’unico trequartista in rosa non veniva quasi mai schierato).
Con queste premesse anche la sfida di mercoledì sera contro lo Shakthar fa meno paura. Anzi ci sono ottime probabilità di portare a casa la vittoria che vorrebbe dire qualificazione certa all’Europa League. Ma che farebbe aumentare esponenzialmente i rimpianti per un girone che era largamente alla nostra portata (considerando anche il momento non proprio brillantissimo del Real Madrid) e che invece potrebbe vederci ancora una volta fallire la qualificazione agli ottavi di Champions League (ho scritto potrebbe perché il biscotto tra Real e Borussia non è così scontato e fino alle 23 di mercoledì sera io continuerò a crederci e a sperarci). VOTACI SU NET PARADE !!!
Non voglio rovinarmi la gioia della vittoria con un'inutile polemica, ma l'atteggiamento di #Conte nei confronti di #Eriksen è V-E-R-G-O-G-N-O-S-O !!!
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) December 5, 2020
In tutto questo idillio si colloca il brutto, anzi bruttissimo gesto di Antonio Conte che ha pensato bene anche ieri sera di inserire Eriksen al 91esimo, regalandogli l’ennesima umiliazione. Come facevo notare anche nei commenti del precedente post “Un conto è non sopportare un giocatore o non ritenerlo idoneo al tuo gioco, un altro è umiliare in questo modo un professionista”. Anzi, è da apprezzare la grande professionalità di Eriksen che è entrato in campo senza batter ciglio e senza fare polemiche.
Non so cosa sia successo o stia succedendo tra l’allenatore e il giocatore danese. So però che, a mio avviso, fare entrare il giocatore a tempo scaduto per l’ennesima volta è un gesto alquanto sciocco e discutibile. Se vuoi spronarlo gli concedi almeno 10 minuti, se pensi che non si alleni con sufficiente intensità o professionalità lo lasci in panchina, se pensi che sia inutile al tuo gioco lo lasci in panchina. Farlo entrare a 3-4 minuti dalla fine in modo ripetitivo non serve a nulla e suona quasi come una provocazione, come a voler istigare una reazione del calciatore. Reazione che ovviamente non c’è, data la professionalità del giocatore. Certi gesti e certe situazioni non sono piacevoli. E soprattutto non fanno il bene dell’Inter. Perché, caro Antonio mio, ti ricordiamo sempre che il bene dell’Inter viene sempre prima di tutto e tutti. Ti è chiara questa cosa? FORZA INTER !!!
6 commenti:
Il problema non è escludere Eriksen. Anzi, finché i risultati ti danno ragione fai anche bene.
Faccio però fatica a capire il perché debba farlo giocare 3 minuti la volta.
Che Eriksen non rientri nei piani di Conte si è capito. Ma trattarlo come un giovane della Primavera denota una mancanza di rispetto. Imperdonabile l'atteggiamento di Conte. Sarebbe più corretto lasciarlo in panchina.
Abbiamo finalmente svoltato. Ed è un peccato che non l'abbiamo fatto prima. Soprattutto in ottica Champions League.
E alla fine, per la partita decisiva per la stagione in ottica Champions League, Conte sarà costretto ad affidarsi ad Eriksen, vista l'indisponibilità di Barella e Vidal. Sarà così? Vedremo...
@Matrix. A sensazione ti direi che è più probabile che schieri Ranocchia a centrocampo. Più concretamente le soluzioni sono: recuperare Barella, Sanchez trequartista, rischiare Sensi.
Ho forti dubbi anche io riguardo l'utilizzo di Eriksen. Anche perché bisognerà capire l'umore del giocatore dopo che nelle ultime settimane ha accumulato 10 minuti di presenza in 3-4 partite.
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