Mercoledì sera come tanti. La cena sta cuocendo nel forno, la tavola già apparecchiata, in televisione il telegiornale che ti aggiorna sulle ultime novità riguardante la pandemia in atto, con i numeri sempre più preoccupanti e un lockdown totale che si avvicina minaccioso, e le elezioni negli Stati Uniti dove il grande sconfitto Trump non accetta di essere battuto e annuncia ricorsi vari (anche a voi ricorda qualcuno di casa nostra? qualcuno che non accetta le sentenze e fa ricorsi ad oltranza). Nel frattempo fai uno spuntino con pane, nonnata e mortadella (se non l’avete mai assaggiato, vi consiglio vivamente di farlo). “Stasera dopo il telegiornale c’è l’amichevole Italia-Estonia”. Italia-Estonia. E subito scatta nella mente un nome: Risto Kallaste.
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Chi è Risto Kallaste? Ad un ventenne probabilmente questo nome dirà poco, ma chi era abbastanza grande negli anni ’90 per seguire il calcio, ricorderà sicuramente questo giocatore estone.
Esatto, vedo che anche voi avete una memoria di ferro. Risto Kallaste, calciatore estone di mestiere difensore (giocò per molti anni nel Flora Tallin oltre che nella nazionale estone), divenne famoso negli anni 90 perché batteva le rimesse laterali facendo una capriola acrobatica facendo perno sul terreno proprio col pallone, prima di scaraventarlo in campo con una gittata potentissima, come un cross teso, effettuato coi piedi.
La primo volta che scoprimmo questo particolare modo di battere una rimessa laterale fu, ovviamente, in un Italia-Estonia del 14 aprile 1993 (ok, l’ammetto, ricordavo che avvenne intorno al ‘93/94, ma la data precisa sono andato a pescarla su Internet). A metà partita (se non ricordo male eravamo già nel secondo tempo) Kallaste prese la rincorsa e fece questa acrobazia. Una prodezza che lasciò tutti stupiti e che rese incredibilmente popolare il difensore estone, tanto che ancora oggi è cliccatissimo sul web (fatevi un giro su Internet e troverete sicuramente qualche articolo che parla di lui e soprattutto i video delle sue prodezze).
Fu un lampo di genio che sconvolse (decisamente in positivo) le vite di noi giovani virgulti che giocavamo a calcio con gli amici e qualcuno più temerario e agile (quindi non è il caso del sottoscritto) tentò l’ardua impresa di emularlo. Dico ardua impresa perché, pur non avendo mai provato il gesto acrobatico, credo che non sia per niente semplice e richieda buone doti.
Dopo quella prima volta (prima volta per noi, visto che con la sua squadra di club era un gesto atletico che faceva spesso) Kallaste continuò ancora per alcuni anni a deliziarci con le sue prodezze sebbene non ebbe una carriera memorabile (del resto stiamo pur sempre parlando di un giocatore estone, che volevate?). Prodezze che, come già scritto, continuano ad essere cliccate e visualizzate sul web. Come tutti i gesti atletici particolari che rendono immortali i giocatori.
7 commenti:
Il suo è un gesto atletico-acrobatico che ha fatto scuola. Molti, se non ricordo male, hanno provato ad imitarlo. Ma con alterne fortune. Kallaste è sempre Kallaste e nessuno è riuscito finora ad emularlo adeguatamente.
Oddio, l'avevo rimosso. Non me lo ricordavo più...
Ha segnato gli anni 90 con questo fantastico gesto. Veramente eccezionale.
Scusate l'ignoranza. Che cos'è la nonnata?
@Salvatore. Dovrebbe essere tipo nduja... Vero, Entius?
@Salvatore. E' una sorta di salsa calabrese a base di pesce ghiaccio (non so se hai presente) e peperoncino piccante, più altre spezie.
@Michele. Tipo 'nduja per la piccantezza, ma il sapore è ben diverso.
Un marchio di fabbrica. Non ebbe una carriera memorabile, ma giocò anche in Inghilterra. Qualche soddisfazione se la prese.
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