Ricordate Inter-Juventus del 28 aprile 2018? Esatto, la sfida che vide l’arbitro Orsato assoluto protagonista del match con l’espulsione di Vecino e soprattutto la mancata espulsione di Pjanic (se avete qualche dubbio o un vuoto di memoria vi basterà rileggere questo articolo qui).
E proprio su quell’episodio è tornato Giuseppe Pecoraro, ex capo della Procura Federale Figc, che in un’intervista rilasciato al quotidiano “Il Mattino” parla per la prima volta dopo le sue dimissioni dello scorso dicembre e racconta un’interessante retroscena su quella partita e soprattutto su quello che successe nelle settimane e nei mesi a seguire.
"È stata la direzione di Orsato di Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all'Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Ce li diedero solo a inizio campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa. Apriamo il file e l'unico episodio in cui non c'è audio registrato era l'unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. Motivo? Mi dissero che non c'era e basta. Sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato. Ed è per questo che c' è bisogno di maggiore trasparenza".
La cosa più interessante è: perché il signor Pecoraro Giuseppe non parlo a tempo debito? Perché non denuncio la cosa a chi di dovere?
È sempre facile parla dopo, lavarsi la coscienza con dichiarazioni postume che, ahimè, lasciano il tempo che trovano.
Sull’episodio raccontato ben poco da aggiungere. Era fin troppo evidente fin da subito che il direttore di gara, il signor Orsato Daniele da Schio, era palesemente in malafede e che quello scudetto fu letteralmente scippato dalle mani del Napoli per regalarlo alla Juventus.
Non a caso l’arbitro in questione ha fatto carriera e poche settimane fa è stato nominato Rappresentante degli Arbitri in Attività. Del resto, chi meglio di lui può rappresentare la categoria arbitrale che abbiamo in Italia? Chi meglio di lui può dare un’idea di cosa rappresentino gli arbitri in Italia? *
Oggi almeno sappiamo che lo scudetto del Napoli è rimasto per metà nel taschino di Orsato e per metà nel cassetto di Pecoraro. Perché un Procuratore che non denuncia l’AIA per ostruzionismo alle indagini e poi tace quando gli mandano i file audio cancellati è a sua volta reo. (Paolo Ziliani – Twitter)
* Oddio, da Rizzoli a Rocchi, da Mazzoleni a Tagliavento, le alternative non mancherebbero di certo.
7 commenti:
Doppiamente senza parole. Per un arbitraggio degno di Calciopoli (e lo dicemmo anche all'epoca dei fatti) e per il solito clima omertoso che circonda e copre il sistema mafioso della Juventus.
La domanda principale non è: perché Pecoraro non parlò a tempo debito? Ma: dove sta la novità?
Sono cose risapute, dalla situazione arbitrale (che abbiamo modo di "apprezzare" ogni stagione) al clima di omertà che fa da contorno (del resto Calciopoli è nato e maturato grazie a questo clima).
Io sono anni che dico e ripeto queste cose ma a quanto pare nessuno mi dà credito. Anzi vengo tacciato di complottismo.
Ma per fortuna alla fine tutti i nodi vengono al pettine.
Strano, non l'avrei detto. Orsato ebbe una condotta impeccabile. Fu una direzione di gara imparziale e senza episodi controversi.
Ecco perché glielo hanno fatto avere all'inizio del campionato successivo, dovevano prima cancellare l'audio incriminato.
E comunque Pecoraro è colpevole quanto Orsato e chi ha fatto sparire gli audio.
@Brother. Sono assolutamente daccordo e l'ho sottolineato anche nell'articolo. Pecorare è colpevole come e più degli altri.
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