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mercoledì 18 marzo 2020

QUELLA VOLTA CHE IL GENOA ESPUGNÒ LIVERPOOL...

Il 18 marzo del 1992 il Genoa fu la prima squadra italiana a battere il Liverpool nel mitico stadio dell’Anfield Road, nella gara valida per i quarti di Coppa Uefa.
Il Grifone in quella Coppa Uefa si è fatto strada eliminando il Real Oviedo, la Dinamo Bucarest e la Steaua Bucarest, approdando ai quarti di finale. Qui dall’urna esce una pallina importante, quella del Liverpool, un match che profuma di storia.
L’andata è prevista a Genova, il 4 Marzo. L’atmosfera a Marassi è di quelle spettacolari, in tribuna campeggia un enorme striscione che recita: “We are Genoa”.
Sospinti dal proprio pubblico i rossoblu si portano in vantaggio quando mancano 5 minuti alla fine del primo tempo: Fiorin, imbeccato da Skuhravy, batte l’estremo difensore Hooper. Un gol però non basta, i ragazzi di Bagnoli sanno bene che presentarsi in Inghilterra con un solo gol di vantaggio sarebbe troppo rischioso.

La seconda rete è propiziata da una giocata de Pato Aguilera, abilissimo a conquistarsi un calcio di punizione poi trasformato da Branco. Il 2-0 inizia ad essere un risultato importante, un bottino sul quale i ragazzi di Bagnoli possono fare affidamento in vista del ritorno, previsto due settimane più tardi.
Il 18 Marzo arriva e Anfield, come sempre accade, è gremito e rumoroso in ogni ordine di posto. Il Genoa si presenta in campo con questa formazione: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Collovati, Signorini, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy, Onorati.
La partita inizia e fin da subito è bellissima e palpitante. Entrambe le squadre non si risparmiano ma a passare in vantaggio è ancora una volta il Genoa. Il cross di Ruotolo non viene respinto a dovere dalla difesa dei Reds e la palla finisce sui piedi del Pato Aguilera, che stoppa il pallone e fa partire un destro secco imprendibile.
Il Liverpool però non ci sta, ha un sussulto di orgoglio con Ian Rush che di testa pareggia i conti ad inizio ripresa. Ora Anfield è una bolgia, la squadra di casa attacca a spron battuto ma le conclusioni verso la porta trovano un autentico muro umano di nome Braglia pronto a respingere qualsiasi cosa venga scagliato verso la sua direzione.
Dopo aver retto alla sfuriata il Genoa si riorganizza e al minuto 72 imbastisce un contropiede magistrale finalizzato dal solito Aguilera, vero e proprio mattatore della sfida.
È la rete della vittoria, il gol della qualificazione in semifinale. Quello che sembrava impossibile è finalmente divenuto realtà.
Il Genoa interromperà la propria cavalcata proprio in semifinale contro i lancieri dell’Ajax ma nonostante l’eliminazione il percorso della squadra di Bagnoli rimane di quelli memorabili, così come storica e indimenticabile è stata la prima vittoria di una squadra italiana ad Anfield.

 IL TABELLINO DEL MATCH 
18 Marzo 1992 Liverpool
LIVERPOOL – GENOA 1 – 2
28′ Aguilera, 49′ Rush, 72′ Aguilera.

LIVERPOOL: Hooper, Jones (64′ Venison), Burrows, Nicol, Mølby, Wright (16′ Tanner), Marsh, Saunders, Rush, Barnes, McManaman. All: G.Souness.
GENOA: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Collovati, Signorini, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera (85′ Caricola), Skuhravy, Onorati (77′ Fiorin). All: Bagnoli.
Arbitro: Van Den Wijngaert (Belgio).

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4 commenti:

Theseus ha detto...

Quel Genoa era davvero una bella squadra e avrebbe meritato di giocarsi la finale. Più in generale stiamo parlando di un decennio dove le nostre squadre dettavano legge in Europa.

Mattia ha detto...

Fu una vera e propria impresa da parte del Genoa. In quegli anni le nostre squadre dominavano in Europa, ma è anche vero che i campioni sceglievano anche le squadre non di prima fascia. Uno come Aguilera o come Shuravy difficilmente oggi avrebbe scelto il Genoa.

Brother ha detto...

Non scordiamoci che a guidare quel Genoa c'era Osvaldo Bagnoli, un allenatore di tutto rispetto che sette anni prima aveva vinto lo scudetto con Verona e che a giugno di quell'anno approderà all'Inter.

Entius ha detto...

Sono d'accordo con voi. Quel Genoa era una squadra discreta, che stazionava nella parte sinistra della classifica e aveva una bella rosa e un signor allenatore. Peccato non arrivò in finale.