Dopo trent’anni di tifo impari a riconoscere le serate dai piccoli particolari. Basta una sensazione e sai già come andrà a finire. Ieri sera, aspettando il fischio d’inizio, non avevo nessuna sensazione positiva o negativa. In genere in questi casi ho un sentore, una sensazione, che mi fa dire o pensare che la porteremo a casa oppure no. Ieri sera invece ero perfettamente neutrale.
Neutralità che, ahimé, è scomparsa dopo che l’arbitro Maresca ha fischiato l’inizio della gara. Il Milan giocava meglio, l’Inter sembrava imbambolata, molle e inconsistente come spesso è apparsa nei finali di gara (penso alle sfide con Lecce e Cagliari). Il palo di Calhanoglu fa da presagio al fatto che la serata non sarà delle più semplici. E intorno alla mezz’ora, quando ancora il risultato è inchiodato sullo 0-0, inizio a pensare che stasera non la porteremo a casa.
I miei timori diventano concreti quando Rebic prima e Ibrahimovic poi infilano Padelli e all’intervallo il risultato recita Inter 0 Milan 2. Dovrei essere incazzato nero e invece il mio sentimento nell’intervallo è di rassegnazione. Non riesco nemmeno ad incazzarmi, quasi come se fossi consapevole che dovesse andare così. Avevamo l’occasione di agganciare la Juventus in testa e la stiamo sprecando malamente. Come è che recita la prima legge di Murphy? “Se qualcosa può andar male, lo farà.” E infatti sta andando proprio una merda.
Un solo flebile pensiero “se magari riusciamo a fare un gol nei primi 10 minuti della ripresa, si potrebbe anche raddrizzare la gara”. In realtà è più una speranza da incallito tifoso che una concreta possibilità.
Ma si sa la speranza è l’ultima a morire e quando dopo sei minuti Brozovic infila Donnarumma inizio a crederci veramente che la partita possa essere raddrizzata. Tanto che nemmeno mi siedo. E al gol di Vecino esplode tutta la mia gioia (meno male che il signore del piano di sotto è sordo come una campana altrimenti gli prenderebbe un colpo). Sì, sììììì, sìììììììììì: l’abbiamo raddrizzata!!! Ora però non facciamo la cazzata di prendere gol. Sto in apnea, teso come una corda di violino. Vaffanculo a tutte le sensazioni negative del primo tempo, possiamo e dobbiamo portarla a casa. E quando De Vrij di testa disegna una parabola stupenda che si infila alle spalle di Donnarumma sono una scheggia impazzita che saltella per tutta la casa urlando frasi senza senso (e anche qualcuna che è meglio non riportare).

Il derby? L’abbiamo portato a casa. La vetta della classifica? Agganciata. La Juventus? Ora è a pari punti con noi. Sì, ci siamo. Magari non belli, magari non fortissimi, magari non eccezionali, sicuramente estremamente cazzuti. Tipico di una squadra che non molla mai, che lotta fino alla fine, che ci crede perché ha due palle così. Amala, Pazza Inter Amala, recita il nostro inno. E come si fa a non amare questa squadra? Amala. Sì, l’amiamo follemente. Soprattutto dopo serate come quelle di ieri sera.
FORZA INTER !!!
Juve Merda !!!
Abbasso Milan !!!
4 commenti:
Mi viene da citare un tuo vecchio titolo che recitava più o meno "noi viviamo per serate così". Cosa c'é di più bello di vincere un derby dopo aver rimontato dallo 0-2? Cosa c'é di più bello di dare ai cugini l'ebbrezza di aver vinto e poi beffarli alla grande?
Ma vuoi mettere la gioia di vedere milanisti e juventini stappare bottiglie di spumante dopo 45 minuti? Secondo me si sono strozzati con lo spumante. Oppure hanno bevuto per dimenticare.
@Brother. Eheheheh secondo me entrambe le cose. Hanno bevuto per dimenticare e si sono strozzati.
E comunque partite così spesso rappresentano la svolta della stagione. E non aggiungo altro...
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