Dopo mezzo secolo Cagliari e il Cagliari sogna di nuovo. È passato mezzo secolo da quella fantastica formazione che nella stagione 1969-70, guidata dal grande Gigi Riva, mise in fila tutte le big del campionato e portò a casa uno storico scudetto. È trascorso la metà degli anni dall’ultimo Cagliari che regalò gioie ai propri tifosi, quel Cagliari che nella stagione 1993-94 arrivò fino alla semifinale di Coppa Uefa prima di arrendersi all’Inter che poi vinse il trofeo.
E ora si sogna di nuovo. 24 punti dopo dodici giornate, terzo in classifica davanti a corazzate come Napoli (battuto tra l’altro a domicilio), Roma (fermata all’Olimpico), Milan, Atalanta (battuta una settimana fa a Bergamo). Se non fosse che Juventus e Inter là davanti corrono come matte si potrebbe anche sognare in grande.
Ma va già bene così. Riconquistare un posto in Europa (fosse anche solo l’Europa League) sarebbe un grande e prestigioso traguardo per una squadra che di colpo si è riscoperta più forte di quanto si potesse pensare. Merito di Maran, allenatore poco celebrato, ma che ha sempre fatto benissimo ovunque sia andato, ma merito anche di una società che gli ha messo a disposizione una rosa di tutto rispetto. Come Rog, arrivato dal Napoli, come il ritorno del figliol prodigo Naingollan (ieri decisivo con un gol e tre assist nel 5-2 con cui i rossoblu hanno asfaltato la Fiorentina), come il bomber Simeone in cerca di riscatto dopo l’ultima opaca stagione a Firenze, come l’uruguaiano Nandez, senza dimenticare chi c’era già come Joao Pedro, Pisacane, Ceppitelli, Cigarini e soprattutto Pavoletti, lo scorso anno bomber implacabile con 16 gol e quest’anno ai box per un infortunio (ma finora la sua assenza è passata del tutto inosservata).
E pazienza se in tivù il miracolo passi in secondo piano. Un paio di minuti al massimo, poi si torna a parlare del “vaffa” di Cristiano Ronaldo a Sarri, della crisi del Milan, dei problemi del Napoli. Il piccolo grande Cagliari che ricorda un po’ il Leicester di Ranieri, che senza i miliardi mette in fila squadroni come quelli di De Laurentiis, Pallotta, Commisso. La favola di questo incredibile Cagliari di Maran è la notizia più bella in un calcio dove solitamente vincono solo i ricchi, e finiscono in copertina solo i calciatori strapagati che hanno le mogli più belle e più social.
Le sette vittorie in 12 giornate non arrivavano dalla storica stagione dello scudetto. Un segnale premonitore che fa ben sperare il popolo sardo in un anno “speciale” tra i 100 anni del club, i 75 anni di Gigi Riva (tra l’altro compiuti pochi giorni fa) e i già citati 50 anni dallo scudetto e i 25 anni dall’ultima partecipazione alla Coppa Uefa.
Insomma ci sono tutti i segnali positivi per sognare qualcosa di grande come potrebbe essere una qualificazione europea. Un sogno che il Cagliari meriterebbe di veder realizzato per quanto fatto in questo inizio di stagione.
Mantenere questi ritmi e questa posizione di classifica fino alla fine non sarà affatto semplice. Probabilmente il segreto sta nel continuare a giocare senza pressione, solo con la voglia di divertirsi e sforzandosi di non guardare la classifica. I conti si fanno sempre alla fine. Si dice così, no? Ma dalle parti del Sardegna Arena qualcuno non riesce proprio a smettere di sognare.
Mattia
3 commenti:
Sperare che il Cagliari possa vincere lo scudetto mi sembra esagerato, ma sicuramente, a questo ritmo, può ambire ad un posto in Europa.
Non vorrei essere disfattista, ma le cose che diciamo oggi del Cagliari le dicevamo qualche settimana fa dell'Atalanta. Questo per dire che la stagione è lunga e passare dalle stelle alle stalle e viceversa è un attimo.
@Simone. Lo scudetto no, la Champions League è difficile, ma in Europa League può tranquillamente andarci.
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