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domenica 18 novembre 2018

BELLA MA SPUNTATA, E L’ITALIA PAREGGIA ANCORA

UEFA NATIONS LEAGUE – Lega A Girone 3
ITALIA-PORTOGALLO

ITALIA (4-3-3) Donnarumma; Florenzi, Bonucci, Chiellini, Biraghi; Barella, Jorginho, Verratti (dal 36' s.t. Pellegrini); Chiesa (dal 43' s.t. Berardi), Immobile (dal 29' s.t. Lasagna), Insigne. (Sirigu, Cragno, Rugani, Acerbi, De Sciglio, Emerson, Gagliardini, Grifo, Politano). All. Mancini
PORTOGALLO (4-3-3) Rui Patricio; Cancelo, Fonte, Dias, Mario Rui; Pizzi (dal 23' s.t. Joao Mario), Neves, W. Carvalho; B. Silva, A. Silva (dal 46' s.t. Danilo), Bruma (dal 41' s.t. Guerreiro). (Beto, Neto, Cedric, Sanches, Guedes, Fernandes, Rafa, Eder). All. Santos
ARBITRO Makkelie (Olanda)

L’Italia torna sul luogo del delitto. Un anno dopo quell’infelice Italia-Svezia la nazionale italiana torna in quel di San Siro, ma a distanza di 12 mesi ancora una volta la partita finisce 0-0. Un anno fa perdemmo il treno per i Mondiali, stavolta perdiamo quello per le Final Four di Nations League. Alla fase finale del torneo andrà il Portogallo che frena gli attacchi azzurri e riesce ad uscire indenne da San Siro.
Gli azzurri si schierano senza sorprese. Al centro dell'attacco c'è Immobile, supportato da Chiesa e Insigne. Dietro Florenzi, Bonucci, Chiellini (centesima presenza in azzurro) e Biraghi. A centrocampo i piedi buoni di Jorginho e Verratti "scortati" dai polmoni di Barella.

Il primo tempo è tutto azzurro. Dopo cinque minuti Insigne spara da 25 metri e Rui Patricio è costretto al grande intervento sulla sua destra. Subito dopo ci prova da fuori Florenzi: diagonale di destro di poco a lato. L'Italia pressa alto, fa possesso palla, si muove con armonia. Spettacolari gli scambi Jorginho-Verratti-Insigne. Il napoletano arretra spesso a supporto dei centrocampisti: una specie di regista sulla trequarti. Al 35esimo Verratti mette Immobile davanti a Rui Patricio: diagonale non pulitissimo, bravo comunque il portiere portoghese a respingere di piedi. Il Portogallo? Zero tiri in porta.
Gli azzurri partono bene anche dopo l'intervallo: altro numero di Verratti per Biraghi, cross basso da sinistra e girata di Chiesa deviata in angolo. Quindi destro dal limite di Insigne: a lato. Mancini gioca la carta Lasagna: fuori Immobile. Al 31esimo è strepitoso Donnarumma a mandare in angolo il missile di William Carvalho. L'Italia cala, il centrocampo soffre. Ecco allora Pellegrini per Verratti. L'ultimo guizzo è di Insigne: destro a girare non lontano dal palo alla sinistra di Rui Patricio. Finisce 0-0, come un anno fa con la Svezia. Ma stavolta il futuro sembra un po’ più roseo.
Chiudiamo al secondo posto, ma i segnali sono nuovamente positivi e ribadiscono quanto visto lo scorso 14 ottobre in occasione del successo in Polonia: il nuovo ciclo azzurro inizia a funzionare e per i risultati servirà innanzitutto una buona dose di pazienza e di fiducia. Solo così potrà sbocciare la squadra che il c.t. Mancini, tra conferme ed esperimenti, sta intelligentemente costruendo.
Il problema principale di questa Italia è che manca un bomber vero. Un Inzaghi, un Vieri, un Montella. Uno che faccia i gol insomma. Ecco perché credo che in questo momento per Mancini sia prioritario recuperare Balotelli e Belotti. Loro due, insieme a Immobile, rappresentano la soluzione principale al problema del gol. L’Italia del nuovo corso manciniano ha realizzato sette reti in otto gare, un po’ pochi. Ecco perché serve un ariete d’area, uno che i gol li faccia o al limite che crei lo spazio per far segnare l’Insigne o il Chiesa di turno. Servirà tempo, ma siamo sicuri che Mancini risolverà anche questo problema. Non ne abbiamo dubbi.

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3 commenti:

Anonimo Romanista ha detto...

Se le nostre speranze sono affidate a Balotelli e Belotti non siamo messi benissimo...

Lady Marianne ha detto...

Immobile, Belotti, Balotelli, Petagna, Pavoletti, Zaza, non importa chi sia il bomber, l'importante è che qualcuno la butti dentro. E se ben assistito chiunque dei giocatori citati può fare i gol che ci servono.

Mattia ha detto...

Un passo la volta. Intanto abbiamo dato solidità a centrocampo che era il nostro tallone d'Achille, piano piano arriveranno anche i gol. Sono convinto che uno come Immobile prima o poi si sbloccherà anche in Nazionale. E le alternative non mancano, da prime scelte come Belotti e Balotelli a seconde linee come Pavoletti e Lasagna.