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venerdì 7 settembre 2018

ITALIA, NIENTE DI NUOVO SOTTO QUESTO CIELO: SOLO UN PARI

UEFA NATIONS LEAGUE
ITALIA-POLONIA 1-1
40' Zielinski - 78' Jorginho (rig)

ITALIA (4-3-3): Donnarumma, Zappacosta, Bonucci, Chiellini, Biraghi, Gagliardini, Jorginho, Pellegrini (1' st Bonaventura), Bernardeschi, Balotelli (17' st Belotti), Insigne (26' st Chiesa). (Sirigu, Perin, Barella, Criscito, Romagnoli, Berardi, Caldara, Immobile, Benassi). All.: Mancini.
POLONIA (4-4-1-1): Fabianski, Bereszynski, Glik, Bednarek, Reca, Blaszczykowski (35' st Pietrzak), Klich (11' st Szymanski), Kurzawa, Zielinski (21' st Linetty), Lewandowski (Szczesni, Skorupski, Pietrzak, Kedziora, Dzwigala, Milik, Frankowski, Kadzior, Kaminski, Piatek). All.: Brzeczek.
ARBITRO: Felix Zwayer.

C’era grande curiosità per vedere la prima uscita ufficiale dell’Italia di Mancini, dopo le amichevoli di giugno. Nella sfida d’esordio nella neo-nata Nations League contro la Polonia la Nazionale azzurra conferma i difetti già visti nelle precedenti gestioni, con un centrocampo che sinceramente mi è sembrato inadeguato, alcuni giocatori inadatti a vestire l’azzurro e altri che andrebbero, magari solo momentaneamente, messi da parte. Alla fine finisce 1-1 con i polacchi che passano in vantaggio nel primo tempo e gli azzurri che trovano il pareggio a meno di un quarto d’ora dalla fine su rigore. Se non altro salviamo la faccia, ma per tornare ad essere competitivi la strada è ancora molto lunga.
Mancini mette in campo un 4-3-3 con Donnarumma in porta, in difesa Zappacosta e l’esordiente Biraghi esterni e la coppia bianconera Bonucci-Chiellini in mezzo, a centrocampo Jorginho, Pellegrini e Gagliardini e in avanti Bernardeschi e Insigne a supporto della prima punta che è Balotelli.

Che sarà una serata complicata lo si capisce dopo pochi minuti quando Donnarumma salva su Zielinski. Il portiere è bravo anche su una girata ravvicinata di Krychowiak. La Nazionale azzurra risponde con un paio di conclusioni di Bernardeschi, di cui una che sfiora il palo, ma è poca cosa. Così la Polonia ne approfitta e passa in vantaggio in chiusura di tempo: Jorginho sbaglia un appoggio, sul cross sul secondo palo Zielinski è tutto solo e può battere Donnarumma con un destro al volo.

Nella ripresa gli azzurri crescono alla distanza, soprattutto grazie all’ingresso di Belotti (al posto di un Balotelli impalpabile) e di un Chiesa scatenato. I nuovi entrati portano la vivacità che serviva. Chiesa ha il merito, al primo pallone toccato, di guadagnarsi il rigore. A stendere il viola è un ex fiorentino, Blaszczykowski, che prende pallone e gamba, un intervento al limite del regolamento che il tedesco Zwayer giudica falloso. Dal dischetto Jorginho pareggia i conti.
Finisce 1-1. Risultato che salva l’Italia, ma, come già detto, non copre le lacune di una formazione che è ben lontana dal potersi definire competitiva (tra l’altro la nostra Nazionale non vince un match dallo scorso ottobre contro l’Albania).
Balotelli stasera è stato inconsistente, il centrocampo ha fatto acqua da tutte le parti (non capisco la scelta di rinunciare a Benassi e/o Barella per dare spazio a Pellegrini, 46 minuti in stagione, e Gagliardini, per non parlare di un Jorginho che è stato tra i peggiori) e solo l’ingresso di Belotti e Chiesa hanno cambiato l’inerzia di un match che non si stava mettendo bene per i ragazzi di Mancini.
Lunedì contro il Portogallo bisognerà dare qualcosa in più. E meno male che non ci sarà Cristiano Ronaldo, altrimenti sarebbero stati “volatili per diabetici”.

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3 commenti:

Stefano ha detto...

Il discorso è sempre lo stesso. Manca un ricambio generazionale. Abbiamo buoni giocatori ma non abbiamo campioni. Chiesa promette bene, ma (come è naturale che sia) deve ancora crescere, Balotelli era più forte 10 anni fa, a 18 anni, che oggi. Ma il vero punto debole è il centrocampo, non ci sono giocatori capaci di fare la differenza.

Mattia ha detto...

Ma guardate che Mancini non ha la bacchetta magica. Ci vorrà del tempo prima di poter vedere un'Italia competitiva.

Michele ha detto...

Certo che ci vorrà del tempo, ma il buongiorno si vede dal mattino e affidarsi a giocatori come Balotelli, Gagliardini, Pellegrini, Bernardeschi, Jorginho non mi pare un buon inizio.