Quasi tutte le grandi Nazionali fanno cilecca. Dall’Olanda e l’Italia che non si sono nemmeno qualificate, alla Germania eliminata nella fase a gironi, passando per Spagna, Portogallo e Argentina che non superano gli ottavi e per il Brasile che si arrende ai quarti. Le favorite della vigilia se ne tornano tutti a casa in anticipo.
Il flop clamoroso dei principali candidati al Pallone d’Oro. Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar. Tutti eliminati mestamente dopo aver lasciato poche tracce su questo Mondiale. Ma tanto il Pallone d’Oro andrà lo stesso a uno di loro tre…
Le gufate contro. A secondo delle proprie antipatie ognuno ha tifato contro questa o quella Nazionale nella speranza che venisse eliminata (il sottoscritto aveva il suo bell’elenco: Argentina per Messi, Portogallo per Cristiano Ronaldo, Spagna, Svezia, Francia, Brasile per Neymar)
Il VAR, che si è rivelato decisiva anche durante la finale per valutare il tocco di mano di Perisic dal quale è scaturito il rigore del secondo vantaggio francese. Errori ce ne sono stati, nel complesso però la prima volta è stata più che buona.
Qualche record è caduto. El Hadary, portiere dell'Egitto, è diventato il più vecchio ad essere sceso in campo in un Mondiale: 45 anni e 161 giorni. Ma poi è stato soprattutto il Mondiale dei rigori e degli autogol. Il titolo di capocannoniere, infatti, l'ha vinto Kane (6), ma in realtà davanti gli è arrivata proprio la voce autorete: sono stati 12 i gol nella propria porta, compreso quello di Mandzukic, il primo in una finale mondiale. E poi c'è stato il record di rigori assegnati (anche grazie alla presenza del VAR): 29. Il messicano Jesus Gallardo infine ha ricevuto un cartellino giallo dopo appena 12 secondi nel match contro la Svezia, stabilendo un nuovo record in negativo.
Il gol favoloso con tiro da fuori di Pavard. Non abbiamo dubbi sul fatto che sia per distacco il più bel gol del Mondiale, così come siamo altrettanto sicuri che se ci riprova altre 100 volte non riuscirà a fare gol.
Oscar Washington Tabarez. L’ex tecnico del Cagliari è stato uno dei simboli della rassegna iridata. La sua dignità nel guidare l’Uruguay nonostante i problemi fisici che lo affliggono, costringendolo a camminare con una stampella, ha fatto breccia nel cuore degli appassionati, ammirati dalle capacità del “maestro” (soprannome meritato sul campo, poiché è anche un insegnante).
La papera di Caballero contro la Croazia. Probabilmente la peggior cosa vista in questo Mondiale (di papere invece ne abbiamo viste almeno altre due: quella di Muslera contro la Francia e quella di Lloris in finale).
Le sceneggiate di Neymar che tra una simulazione e l’altra è rimasto a terra ben 14 minuti. E meno male che puntava al Pallone d’Oro e doveva trascinare il Brasile alla vittoria del Mondiale.
Subasic portiere pararigori che tra ottavi e quarti ne respinge quattro eguagliando il record di Goycoechea ai Mondiali di Italia ’90.
Il delirio di Maradona in tribuna tra invocazioni al cielo e dito medio indirizzato qua e là. Uno spettacolo alquanto pietoso, niente a che vedere con lo spettacolo mostrato quando lui era in campo.
I tatuaggi di Sampaoli, obiettivamente inguardabili. Non quanto la sua Argentina (anche se definirla “sua” forse non è molto corretto).
Michy Batshuayi, che contro l’Inghilterra esulta per il gol di Januzaj cercando di sparare il pallone forte dentro la rete. Palo e boom: palla in faccia. Risposta a una lacuna: poche esultanze memorabili.
Il panciotto del c.t. inglese Southgate, diventato subito oggetto cult in Terra d’Albione, tanto da andare a ruba tra gli inglesi.
Il rigore di Cristiano Ronaldo parato dall’iraniano ex pastore nomade Beiranvand.
Il tifoso peruviano, che si chiama ovviamente Miguel, ingrassato di 25 chili per aver diritto a un biglietto in quota disabili.
Il Giappone che va avanti 2-0 sul Belgio facendo sognare tutti quelli che sono cresciuti col mito di Holly e Benji.
L’assenza dell’Italia. In un Mondiale che il Presidente della Fifa Infantino ha definito “il più bello di sempre” noi non c’eravamo. Se da un lato ci siamo comunque divertiti lo stesso (qualcuno ne ha sentito la mancanza?), dall’altro rimane l’amarezza per non essere stati presenti all’evento.
6 commenti:
La bella avventura della Croazia che è stata capace di arrivare fino alla finale. E del Belgio piazzatosi al terzo posto.
Kalinic spedito a casa dopo essersi rifiutato di entrare contro la Nigeria. Si è perso questa esperienza irripetibile.
Sampaoli che chiede a Messi "faccio entrare Aguero?". Esempio lampante di chi comandava nell'Argentina.
Aggiungere qualcosa al tuo elenco non è semplice. Credo che abbia scritto tutto tu...
Ce l'ho. L'esultanza dei panamensi per il primo gol in un Mondiale, realizzato contro l'Inghilterra. E pazienza se è il gol dell'1-6...
Resteranno un bel po' di cose. Da Tabarez alla Croazia, dal flop delle big alle sorprese, dai calci di rigore alle autoreti, dal gol di Pavard al panciotto di Southgate, dal Var a Sampaoli.
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