“Quando lo vedo spengo la televisione. Mi dispiace per lui perché è un buon calciatore, ma prima di essere giocatori bisogna saper essere uomini”.
Queste le parole di Vitali Kutuzov riferendosi a Andrea Masiello, suo compagno al Bari dal 2009 al 2011, in un’intervista a TuttoCalcioPuglia.com. Ricordiamoci che l’attuale difensore dell’Atalanta fu coinvolto nella vicenda del calcioscommesse che lo portò ad una squalifica di due anni e cinque mesi.
Parole forti quelle dell’attaccante bielorusso che pone l’accento su una questione abbastanza spinosa. La troppa facilità con cui certi personaggi vengono riabilitati (o in alcuni casi addirittura santificati). Per carità, non voglio processare nessuno. Tutti possono sbagliare e una seconda possibilità può essere concessa a tutti. Ma ci sono questioni su cui purtroppo bisogna essere intransigenti. E un calciatore che viene squalificato per calcioscommesse deve essere categoricamente allontanato dal mondo del calcio e può entrare allo stadio al massimo come semplice tifoso.
Del resto se lavori in banca e ti freghi i soldi, ti licenziano e finisci a fare un altro lavoro, qualsiasi lavoro ma non l’impiegato bancario.
Ma questo, non dimentichiamolo, è il Paese del “volemose bene”, delle condanne dimenticate troppo presto, dei politici pluricondannati ancora a capo del nostro governo, dei Moggi squalificati che continuano a dare lezioni di moralità calcistica e a dispensare consigli a destra e a manca (negli ultimi 10 anni l’ex dirigente bianconero ha fatto da consigliere a più di un Presidente, sebbene nessuno mai l’ammetterà).
E allora anche un Masiello qualunque può continuare a giocare e magari ce lo ritroviamo pure in Nazionale o ai prossimi Mondiali visto che il difensore orobico sta disputando un buon campionato finora. Che poi a dirla tutta Masiello è solo uno dei tanti. Stefano Mauri, per dirne uno, ha fatto lo stesso percorso. Percorso che farà anche Armando Izzo (a breve finirà di scontare la squalifica e tornerà a giocare col Genoa). E ancora Gillet, Doni, Manfredini, Bellavista, giusto per citarne alcuni. Antonio Conte addirittura è stato “promosso” commissario tecnico della Nazionale.
Nel calcio ci si dimentica troppo facilmente delle cose. Anzi, col passare del tempo, le vicende vengono viste in modo diverso. Il calciatore implicato nel calcioscommesse? E’ un povero ragazzo che ha sbagliato. Chi non sbaglia qualche volta nella vita? Lo disse anche Gesù “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Il problema è che per un Kutuzov che si indigna e spegne la televisione, ci sono diecimila tifosi (o appassionati, o ignoranti, o saggi, o imbecilli, o come cavolo volete chiamarli) che fanno spallucce e dicono “e che sarà mai, tanto fanno tutti così”. No, miei cari “coglionazzi” (perdonatemi la citazione “fantozziana”) non facciamo tutti così. E soprattutto se tu commetti un omicidio non puoi dire “sono innocente perché lo fanno tutti”. No, sei colpevole come tutti quelli che lo fanno. Dice bene Kutuzov, prima che calciatori bisogna essere uomini. E se sei uomo e hai le palle devi avere il coraggio di dire “scusate sono stato un coglione, ho fatto una cosa che non dovevo fare. Mi pento, mi pento in tutta sincerità. E ora scusate ma devo andare a zappare l’orto”. Ma non funziona così, purtroppo. O meglio, in Italia non funziona così.
E allora anche un Masiello qualunque può continuare a giocare e magari ce lo ritroviamo pure in Nazionale o ai prossimi Mondiali visto che il difensore orobico sta disputando un buon campionato finora. Che poi a dirla tutta Masiello è solo uno dei tanti. Stefano Mauri, per dirne uno, ha fatto lo stesso percorso. Percorso che farà anche Armando Izzo (a breve finirà di scontare la squalifica e tornerà a giocare col Genoa). E ancora Gillet, Doni, Manfredini, Bellavista, giusto per citarne alcuni. Antonio Conte addirittura è stato “promosso” commissario tecnico della Nazionale.
Nel calcio ci si dimentica troppo facilmente delle cose. Anzi, col passare del tempo, le vicende vengono viste in modo diverso. Il calciatore implicato nel calcioscommesse? E’ un povero ragazzo che ha sbagliato. Chi non sbaglia qualche volta nella vita? Lo disse anche Gesù “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Il problema è che per un Kutuzov che si indigna e spegne la televisione, ci sono diecimila tifosi (o appassionati, o ignoranti, o saggi, o imbecilli, o come cavolo volete chiamarli) che fanno spallucce e dicono “e che sarà mai, tanto fanno tutti così”. No, miei cari “coglionazzi” (perdonatemi la citazione “fantozziana”) non facciamo tutti così. E soprattutto se tu commetti un omicidio non puoi dire “sono innocente perché lo fanno tutti”. No, sei colpevole come tutti quelli che lo fanno. Dice bene Kutuzov, prima che calciatori bisogna essere uomini. E se sei uomo e hai le palle devi avere il coraggio di dire “scusate sono stato un coglione, ho fatto una cosa che non dovevo fare. Mi pento, mi pento in tutta sincerità. E ora scusate ma devo andare a zappare l’orto”. Ma non funziona così, purtroppo. O meglio, in Italia non funziona così.
2 commenti:
Purtroppo in Italia funziona così. Tu hai fatto l'esempio del calcio, ma il discorso potrebbe essere esteso a tutti i settori lavorativi. I furbetti la fanno sempre franca, gli onesti sono solo dei coglioni che si attengono a delle presunte regole.
Riprendo il tuo esempio dell'impiegato bancario. E' costretto a fare un altro lavoro perché una volta scoperto che ha rubato, nessuna banca sarà disposto ad assumerlo. Lo stesso dovrebbe funzionare nel calcio. Dovrebbero essere in primis le società di calcio a rifiutarsi di ingaggiare un giocatore coinvolto nel calcioscommesse. Invece ciò non succede. Il problema non è Masiello che continua a giocare, ma l'Atalanta che lo ha ingaggiato.
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