Un’incidente di percorso che prima o poi sarebbe dovuto succedere. Questo deve rappresentare la sfida di martedì scorso contro il Bologna. Con ciò voglio dire che già da domani pomeriggio dobbiamo riprendere la nostra marcia verso la qualificazione alla prossima Champions League a colpi di gol e vittorie. La sfida con i rossoblu e quella contro il Benevento di settimana prossima sono alla nostra portata e quindi credo che andare alla sosta con sei punti in saccoccia è il minimo. Considerando anche che la formazione di Juric non ha certo iniziato in modo convincente questa stagione e, per quello che abbiamo visto finora, la partita è alla nostra portata. Anche, anzi soprattutto, per zittire quelle antipatiche voci sul fatto che siamo una squadra mediocre, che Spalletti non ha una rosa adeguata, che la società non ha mantenuto le promesse, che questa Inter farà la fine di quella di Mancini di due stagioni fa. Chiacchiere. Solo chiacchiere da bar a cui bisogna rispondere con i fatti.
Spalletti sembra orientato a far rifiatare Borja Valero e ad accantonare per il momento Joao Mario. Davanti ad Handanovic i terzini saranno D’Ambrosio e Dalbert (favorito su Nagatomo) con Miranda e Skriniar in mezzo. A centrocampo altra occasione data a Gagliardini che affiancherà Vecino, mentre dietro ad Icardi si giocheranno una maglia da titolare Brozovic (decisivo la scorsa stagione con una doppietta) ed Eder con Candreva e Perisic esterni (in realtà in settimana si era anche ipotizzato l’impiego dell’italo-brasiliano al posto di Candreva e ovviamente Brozovic al posto di Joao Mario).
I precedenti sono tutti a favore dell’Inter che ha vinto in ben 36 occasioni su 50 sfide, lasciando al Genoa le briciole con 10 pareggi e solo 4 sconfitte. Il Grifone non ci batte in casa da 23 anni. Era il 26 marzo del 1994 e al gol iniziale di Schillaci risposero Ruotolo con una doppietta e Skuhravy. Da allora, considerando anche che i rossoblu sono stati per 12 anni nelle serie inferiori, solo 11 sfide con otto vittorie nerazzurre e appena tre pareggi (due dei quali per 0-0). Ricche di gol ed emozioni le due sfide post Triplete. Nel marzo 2011 finì 5-2. Il Genoa chiuse il primo tempo sull’1-0 grazie al gol del futuro nerazzurro Palacio, ma nella ripresa i nerazzurri si scatenarono con Pazzini, Eto’o (autore di una doppietta), Pandev e Nagatomo (a poco valse il gol della bandiera di Boselli). Più combattuta la sfida dell’anno successivo, Milito due volte e Samuel portarono l’Inter sul 3-0, Moretti e Palacio accorciarono le distanze, ma Zarate riportò l’Inter a distanza di sicurezza. Gilardino riportò sotto il Genoa ma Milito infilò la sua tripletta personale chiudendo di fatto il match, anche se nel recupero Gilardino realizzò un altro gol per un match che finì 5-4.
Tra le partite ricche di gol ricordiamo anche un 9-1 del lontanissimo 1945 (con 5 gol di Penzo) , un 5-2 del 1951 (mattatore Skoglund autore di una tripletta) e un 6-0 del 1963 (tris di Suarez).
Ecco, per dare una bella prova di forza l’ideale sarebbe che anche domani pomeriggio finisse in goleada. Un bel 4-0 netto, giusto per far chiudere la boccaccia ad un po’ di persone (inclusi, ahimè, anche un bel po’ di tifosi nerazzurri sempre pronti alla prima occasione a criticare tutto e tutti). In alternativa va benissimo una vittoria di qualunque tipo, anche nel modo in cui è arrivata a Crotone. L’importante è portare a casa sti tre punti. FORZA INTER !!!
I precedenti sono tutti a favore dell’Inter che ha vinto in ben 36 occasioni su 50 sfide, lasciando al Genoa le briciole con 10 pareggi e solo 4 sconfitte. Il Grifone non ci batte in casa da 23 anni. Era il 26 marzo del 1994 e al gol iniziale di Schillaci risposero Ruotolo con una doppietta e Skuhravy. Da allora, considerando anche che i rossoblu sono stati per 12 anni nelle serie inferiori, solo 11 sfide con otto vittorie nerazzurre e appena tre pareggi (due dei quali per 0-0). Ricche di gol ed emozioni le due sfide post Triplete. Nel marzo 2011 finì 5-2. Il Genoa chiuse il primo tempo sull’1-0 grazie al gol del futuro nerazzurro Palacio, ma nella ripresa i nerazzurri si scatenarono con Pazzini, Eto’o (autore di una doppietta), Pandev e Nagatomo (a poco valse il gol della bandiera di Boselli). Più combattuta la sfida dell’anno successivo, Milito due volte e Samuel portarono l’Inter sul 3-0, Moretti e Palacio accorciarono le distanze, ma Zarate riportò l’Inter a distanza di sicurezza. Gilardino riportò sotto il Genoa ma Milito infilò la sua tripletta personale chiudendo di fatto il match, anche se nel recupero Gilardino realizzò un altro gol per un match che finì 5-4.
Tra le partite ricche di gol ricordiamo anche un 9-1 del lontanissimo 1945 (con 5 gol di Penzo) , un 5-2 del 1951 (mattatore Skoglund autore di una tripletta) e un 6-0 del 1963 (tris di Suarez).
Ecco, per dare una bella prova di forza l’ideale sarebbe che anche domani pomeriggio finisse in goleada. Un bel 4-0 netto, giusto per far chiudere la boccaccia ad un po’ di persone (inclusi, ahimè, anche un bel po’ di tifosi nerazzurri sempre pronti alla prima occasione a criticare tutto e tutti). In alternativa va benissimo una vittoria di qualunque tipo, anche nel modo in cui è arrivata a Crotone. L’importante è portare a casa sti tre punti. FORZA INTER !!!
5 commenti:
Hai praticamente detto tutto tu... :-)
Sembra che prima di Bologna eravamo fortissimi, dopo siamo diventati delle pippe. Ma per favore...
Domani possiamo vincere, anzi sono sicuro che la vinceremo. E magari pure in scioltezza.
Due considerazioni:
1 - Se non strettamente necessario Eder non lo farei mai partire titolare, perché è l'unica risorsa che abbiamo in panchina per cambiare l'inerzia della partita.
2 - Ma solo io ho la netta sensazione che a centrocampo siamo con pochissime alternative?
Purtroppo non abbiamo grosse alternative, sia come giocatore che possa cambiare le partite, sia come centrocampisti. E a dirla tutta anche in difesa non siamo messi benissimo. Ma il fatto che ci manchino delle valide alternative ai titolari l'avevamo già detto da tempo.
Dopo 45 minuti direi che continuiamo ad avere difficoltà in fase realizzativa. Serve qualcosa in più.
Winnie, il problema a centrocampo è che non abbiamo alternative numeriche. A casi estremi in attacco può provare a buttare nella mischia Pinamonti o, come oggi, Karamoh. In difesa può sperare che Santon o Ranocchia facciano il miracolo di giocare una buona partita o affidarti a Vanheudsen. Ma a centrocampo?
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