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domenica 9 luglio 2017

Summer Goal. LO "SCORPIONE" HIGUITA, LA FAVOLA GRECA E L'EUROGOL DI BRESSAN


 CALCIOMANIA RELOADED 
mercoledì 22 ottobre 2014
FINTO CALCIATORE PER 20 ANNI, L'INCREDIBILE STORIA DI CARLOS HENRIQUE
E’ possibile fare carriera nel mondo del calcio senza essere un calciatore, senza giocare nessuna partita e guadagnando anche dei soldi? Per quanto possa sembrare impossibile, sì. Questa è la surreale e quasi comica storia di un giovane brasiliano che, con la sua straordinaria capacità di risolvere situazioni apparentemente compromesse, è riuscito a “giocare” per quasi 20 anni nell’elite del calcio brasiliano, messicano e francese. Carlos Henrique Raposo, nato a Rio de Janeiro nel 1963, aveva un dono e non era precisamente quello di saper giocare a calcio: sapeva intrattenere relazioni come nessuno.
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 FINAL…MENTE 
4 luglio 2004. Estádio da Luz, Lisbona
EUROPEI DI CALCIO 2004 - Finale
GRECIA-PORTOGALLO 1-0
57’ Charisteas

Grecia: Nikopolidis, Seitaridis, Kapsis, Dellas, Fissas, Zagorakis, Katsouranis, Basinas, Giannakopoulos (Venetidis 76), Vryzas (Papadopoulos 81), Charisteas.
Portogallo: Ricardo, Miguel (Paulo Ferreira 43), Andrade, Ricardo Carvalho, Nuno Valente, Maniche, Costinha (Rui Costa 60), Ronaldo, Deco, Figo, Pauleta (Nuno Gomes 74).
Arbitro: Markus Merk (Germania)

Contro ogni pronostico la Grecia, che mai fino a quel momento aveva vinto una sola partita nella fase finale di un Europeo, riesce a conquistare l’Europeo battendo i padroni di casa del Portogallo, favoriti d’obbligo nella sfida finale del torneo.
Dopo la vittoria nella partita inaugurale contro il Portogallo per 2-1, i greci avevano chiuso il girone A al secondo posto con quattro punti, frutto, oltre che della vittoria all’esordio, del pari con la Spagna e della sconfitta contro la Russia.
Ai quarti di finale gli ellenici fanno fuori i campioni in carica della Francia (1-0, gol di Charisteas) mentre ci vogliono i tempi supplementari in semifinale per avere la meglio sulla Repubblica Ceca (1-0, gol del futuro romanista Dellas). E si arriva in finale dove il Portogallo (che ai quarti aveva eliminato l’Inghilterra ai rigori e in semifinale aveva avuto la meglio sull’Olanda), parte con i favori del pronostico. Ma nulla possono Cristiano Ronaldo e compagni contro i greci che segnano il gol vittoria al 57esimo col bomber Charisteas.

 PERSONAGGI 
RENE’ HIGUITA
Più famoso per i suoi gol che per le sue venne reso ancor più celebre dalla sua "Mossa dello scorpione", un modo tutto originale di parare da lui ideato; in pratica, esso consisteva nel lasciare andare la palla fin dietro la sua testa e colpirla in tuffo con entrambe le suole delle scarpe; celebre la parata sul pallonetto di Jamie Redknapp durante la partita amichevole Inghilterra-Colombia, conclusasi sullo 0-0, del 1995.
Debutta nel mondo del calcio professionistico nel 1987 con l'Atlético Nacional di Medellín, dove rimane fino al 1992, vincendo una Coppa Libertadores e giocando la finale di Coppa Intercontinentale persa contro il Milan di Sacchi. In seguito va per due stagioni al Real Valladolid, in Spagna, preferendo poi riaccasarsi nella società che lo ha lanciato.
Già dal 1990 diventa il portiere titolare della Colombia con cui partecipa in quell'anno ai Mondiali in Italia. Qui è protagonista di un ottimo torneo fino alla "papera" che, agli ottavi di finale, costa ai sudamericani l'eliminazione a opera del Camerun; Higuita giunge fino a centrocampo, dove l'attaccante avversario Roger Milla gli ruba il pallone, realizzando una comoda rete a porta sguarnita. Fino a quel momento era invece stato uno dei maggiori artefici dei buoni risultati della sua nazionale, parando un rigore nel pareggio tra la Colombia e la Jugoslavia e risultando tra i migliori in campo nell'1-1 tra i Cafeteros e la Germania Ovest poi vincitrice dell'edizione.

 TWITTANDO 


 LA FOTO 
02 Novembre 1999. Fiorentina-Barcellona, Champions League.
Strepitoso gol in rovesciata di Mauro Bressan.

 80NOSTALGIA 
Nicola Berti, Ramon Diaz e Alessandro Bianchi.
L’Avellino in Serie A.
Paolo Rossi eroe Mundial.
La mano de Dios.
Le punizioni di Daniel Passerella.
La Roma di Liedholm.
I gol (e i baffoni) di Roberto Pruzzo
Geronimo Barbadillo e Francois Zahoui
La pipa di Bearzot

 Roberto Baggio e Stefano Borgonovo con la maglia della Fiorentina.

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3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Se non fosse per quella parata dello scorpione, Higuita sarebbe stato un giocatore come tanti, magari sarebbe finito pure nel dimenticatoio.

Mattia ha detto...

Certe volte la storia deve andare in un certo modo e va in un certo modo. Avvenne nel 1992 agli Europei svedesi col trionfo della Danimarca e avvenne nel 2004 con la Grecia. Non possiamo parlare di fortuna, ma sicuramente tutto gli girò per il meglio.

Pakos ha detto...

@Mattia. Mai quanto il Portogallo che lo scorso anno arrivò in finale senza vincere una partita e trionfò senza aver mai vinto nei novanta minuti (se non ricordo male il gol vittoria in finale arrivò ai supplementari).