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venerdì 5 maggio 2017

EUROPA LEAGUE VS TOURNÈE ESTIVA, ECCO CHI VINCE LA GARA DEI RICAVI: MA I RISULTATI…

La domanda se la fanno in tanti: conviene davvero andare in Europa League, magari partendo dal preliminare che costringerebbe le big a saltare le classiche tournèe estive? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda, dal punto di vista economico ma anche sportivo.
Una domanda che si fanno in questo periodo soprattutto i tifosi di Milan e Inter, in lotta per il sesto posto che dovrebbe significare qualificazione ai preliminari di Europa League. Il terzo turno preliminare dell’ex Coppa Uefa è in programma il 27 luglio ed il 3 agosto, mentre il turno successivo è stato programmato per il 17 e 24 agosto: date che impedirebbero dunque la tournèe estiva, visto anche che il derby è programmato infatti proprio per il 24 luglio a Nanchino, tre giorni prima dell’eventuale preliminare. Ma conviene?


Partiamo dai soldi, che sono il fattore probabilmente più importante. Ad oggi l’Europa League premia ciascuna partecipante alla fase a gironi con 2,6 milioni di euro, in aggiunta ai quali le squadre possono incassare 360mila euro a vittoria e 120mila euro a pareggio. Il passaggio del turno come seconda del girone vale altri 300mila euro, come prima invece vale 600mila euro: accedendo ai sedicesimi si ricevono altri 500mila euro, agli ottavi 750mila euro, ai quarti 1 milione, in semifinale 1,6 milioni, mentre la finalista perdente incassa 3,5 milioni e chi alza la coppa 6,5 milioni. Complessivamente, quindi, chi arriva fino in fondo può ricevere al massimo 15,71 milioni di euro, senza contare la quota per il market pool.
In particolare, per quanto riguarda il market pool, ipotizzando che la vincitrice della Coppa Italia non si qualifichi all’Europa League (ovverosia che la Lazio non alzi il trofeo), la prima parte verrebbe distribuita in parti uguali tra le tre partecipanti, considerando ovviamente che chi parte dal preliminare riesca a superare i due turni di qualificazione.
In questo caso, ciascuna delle 3 italiane riceverebbe 3,7 milioni circa dal market pool, con ulteriori 1,5 milioni se le tre squadre inoltre uscissero allo stesso punto della competizione. In totale, quindi, dal solo market pool riceverebbero circa 5,2 milioni di euro.
Se consideriamo invece la possibilità della presenza in Europa League della squadra italiana eliminata ai preliminari di Champions, la cifra scenderebbe a circa 4,1 milioni di euro ciascuno.
Con il solo bonus per la qualificazione ai gironi, quindi (non conteggiando cioè i bonus per i risultati), le squadre qualificate in Europa League secondo la nostra analisi potrebbero incassare tra 6,5 e 7,8 milioni di euro.
Una cifra a cui va aggiunta anche un altro elemento, ovverosia lo stadio e i ricavi del botteghino. Ipotizzando la partenza dai preliminari, infatti, vanno considerate ben 5 partite casalinghe: per ipotizzare una cifra, la Roma in questa stagione nelle 3 gare della fase a gironi ha incassato 5,8 milioni dai biglietti, con una media di 14.500 spettatori circa a partita.
Provando a riassumere, una partecipazione all’Europa League può valere circa 11/12 milioni di euro solo dal bonus qualificazione, market pool e biglietteria, a cui vanno aggiunti gli eventuali premi legati ai risultati.
Nella scorsa stagione, ad esempio, la Lazio ha incassato (solo dall’Uefa) 15 milioni di euro, mentre Napoli e Fiorentina ne hanno ricevuti rispettivamente 12,5 e 11,1 milioni.

Quanto vale, però, la tournée estiva? Dati certi non ce ne sono, abbiamo così provato ad estrapolarli dai bilanci. Le indiscrezioni, ad esempio, parlavano di circa 2,5 milioni di euro incassati da Inter, Milan e Juventus per l’ultima edizione dell’International Champions Cup nell’estate 2016.
Dai bilanci, le cifre sono simili. Nel bilancio al 30 giugno 2016 l’Inter ha avuto ricavi per 4,2 dalle gare amichevoli, mentre la Juventus nella semestrale al 31 dicembre 2016 ha indicato 6,1 milioni come ricavi da partite e tornei amichevoli. Meno aggiornate le cifre del Milan: in attesa degli ultimi dati, tutte le amichevoli disputate dai rossoneri nel 2015 hanno portato in cassa poco più di 5 milioni di euro, come si legge nel bilancio al 31 dicembre 2015.
Difficile, quindi, ci si avvicini ai 10 milioni di euro: dal punto di vista economico, l’ago della bilancia pende nettamente verso l’Europa League.

Poi, però, c’è il lato sportivo. Nelle ultime 6 stagioni (dal 2011/12 fino a quella attuale), l’impatto della partecipazione all’Europa League è stato raramente positivo sulla classifica in campionato. Prendendo i risultati delle 23 squadre italiane che hanno partecipato all’ex Coppa Uefa, in 18 casi (78%) hanno peggiorato la propria media punti in Serie A e solo 4 volte l’hanno migliorata, mentre in una sola occasione sono stati ottenuti lo stesso numero di punti.
Non considerando la stagione attuale, la media è di circa 4 punti persi in media da un campionato all’altro: 63 punti di media l’anno in cui la squadra si qualifica all’Europa League e 59 di media l’anno in cui viene disputata.
Discorso simile si può fare per quanto riguarda la posizione in classifica: su 23 occasioni, ben 16 volte la posizione è peggiorata, mentre 4 volte è migliorata e 3 volte è rimasta la stessa. In sostanza, oltre il 70% delle volte le squadre che partecipano all’Europa League peggiorano sia per numero di punti che per posizione in classifica.
A tutto questo si aggiunge il fatto che tutte e 6 le squadre che sono partite dai preliminari sono peggiorate in entrambe le voci statistiche, anche senza centrare la qualificazione alla fase a gironi di Europa League (3 volte su 6).

Un contraltare non da poco: da una parte c’è la possibilità di portare a casa una cifra importante dai ricavi dell’Europa League, dall’altra il rischio di “rovinare” la stagione successiva proprio per garantirsi quei ricavi. Un dilemma che anche nella Milano rossonera e nerazzurra, probabilmente, staranno tenendo in considerazione.
 FONTE: CALCIO E FINANZA 

4 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Non so se sia meglio l'Europa League o la tournée, di sicuro arrivare sesti e iniziare la stagione a fine luglio non è certo una cosa positiva, anzi direi che è decisamente negativa.

Salvatore ha detto...

Siamo quasi arrivati al paradosso. Credo che andare in Europa dovrebbe essere l'obiettivo principale di tutte le squadre. E invece stiamo a discutere se è meglio andare in Europa o fare una banale tournée estiva in Cina.

Matrix ha detto...

Per quanto possa sembrare paradossale, ormai le società di calcio fanno anche questi calcoli. Sembra una banalità ma in effetti il business e gli interessi economici hanno preso il sopravvento.

Matrix ha detto...

E poi parliamoci chiaro, se dobbiamo fare figuracce come in questa stagione (doppia sconfitta contro anonimi israeliani, per dirne una), tanto vale starsene a casa.