ATLETICO-REAL MADRID 2-1
12' Saul - 16' Griezmann (rig.) - 42' Isco
ATLETICO (4-4-2): Oblak; Gimenez (12' st Thomas), Godin, Savic, Filipe Luis; Gabi, Koke (31' st Correa), Saul, Carrasco; Griezmann, Torres (12' st Gameiro).
A disp.: Moyà, Tiago, Hernandez, Gaitan.
All.: Simeone
REAL MADRID (4-3-1-2): Navas; Danilo, Varane, Ramos, Marcelo; Casemiro (32' st Lucas Vazquez), Kroos, Modric; Isco (42' st Morata), Ronaldo, Benzema (32' st Asensio).
A disp.: Casilla, Nacho, James Rodriguez, Kovacic.
All.: Zidane
Arbitro: Cakir (Turchia)
Sconfitto ma felice. Il Real Madrid perde 2-1 al Vicente Calderon, ma in virtù della vittoria per 3-0 di una settimana fa vola a Cardiff a sfidare la Juventus nella finale di Champions League. Per la squadra di Zidane, campione d'Europa in carica, si tratta della seconda finale consecutiva dopo quella vinta ai rigori proprio contro l'Atletico Madrid.
Per la quarta volta nelle ultime quattro edizioni, il destino ha messo di fronte le due squadre di Madrid, un incrocio che ha sempre fatto gioire i merengues, vincitori nelle finali di Lisbona e Milano e nei quarti della passata edizione.
Una rivalità che trascende il calcio, che ha origini antichissime ed è profondamente radicata. Real contro Atletico è il potere contro la classe operaia, i ricchi contro i poveri, è nord contro sud, implacabili vincitori contro romantici perdenti.
Parte fortissimo l'Atletico Madrid che dopo un quarto d'ora si porta giù sul 2-0 grazie al colpo di testa di Saul e al rigore trasformato da Griezmann non senza qualche brivido e concesso in seguito a un contatto tra Varane e Torres.
I colchoneros iniziano a crederci ma poco prima dell’intervallo Isco spegne tutti i sogni della formazione allenata da Simeone con un facile tap-in al termine di una splendida azione targata Benzema.
Nella ripresa succede poco o nulla e non cambia più il risultato: l'Atletico saluta il Calderon (ultima europea nel mitico stadio) con una vittoria amara e il nubifragio che si abbatte sullo stadio negli ultimi minuti sono la metafora delle ennesime lacrime dei tifosi di casa, che ancora una volta si devono arrendere agli odiati cugini.
Nonostante il k.o., è festa in casa Real per la seconda finale consecutiva di Champions e per aver eguagliato il record del Bayern Monaco dopo aver segnato per 61 partite di fila. Zidane può già pensare alla sfida contro la Juventus, mentre il popolo madridista continua a cullare il sogno dello storico bis europeo e dell’accoppiata Liga-Champions che manca da 60 anni.
Il Real stacca il pass per la finale di Cardiff: per entrare nella leggenda come la prima squadra a vincere per due volte di fila la Champions bisogna passare sul cadavere di Buffon e compagni. Un'impresa da Galacticos. 19 anni dopo Amsterdam e il contestatissimo goal di Mijatovic, sarà di nuovo Juventus-Real Madrid. Ma per quello che si è visto in questa Champions League la sensazione è che stavolta l’esito sarà ben diverso. Questo Real è forte ma vulnerabile e con parecchi punti deboli. Per la Juventus non sarà difficile avere la meglio.
3 commenti:
Non facciamo l'errore di sottovalutare il Real Madrid. Ha tanti campioni che possono risolvere la partita in qualsiasi momento (vedi la giocata di Benzema ieri sera). La Juventus, a mio avviso, rimane favorita, ma non pensiamo che sarà tutto facile e la strada è tutta in discesa.
Il Real è una mina vagante. Può vincere netto o farsi mettere in difficoltà. Secondo me questa finale è una vera incognita. Per come ho visto il Real Madrid nelle ultime uscite di Champions può succedere veramente di tutto.
Concordo con la vostra prudenza ma questo è l'anno della Juventus e non ce n'é sarà per nessuno. Gli è girato tutto a favore e difficilmente fallirà i suoi obiettivi. L'esito della finale, secondo me, è praticamente scontato.
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