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sabato 4 febbraio 2017

JUVENTUS-INTER, STORIA DI UNA GRANDE RIVALITA'

Il derby d’Italia fra Juventus–Inter per noi Juventini è sempre stata una delle partite più importanti del campionato .
Ancor di più dopo quello che è successo nell’ 2006 con Calciopoli, uno scudetto regalato (il famoso scudetto di cartone) alla terza classificata ovvero l’Inter.
Ma facciamo un tuffo nel passato. Le due squadre si affrontarono per la prima volta nel 1909 durante il campionato di Prima categoria nel primo incontro assoluto del 14 novembre di quell'anno, giocato sul campo di Corso Sebastopoli a Torino, i bianconeri vinsero 2-0 grazie a una doppietta di Ernesto Borel.
La rivalità vera e propria ebbe inizio negli anni 1930 quando i due club, entrambi al vertice del calcio italiano, si ritrovarono stabilmente a lottare per lo scudetto assieme alla principale rivale del tempo, il Bologna. La Juve del Quinquennio fece suoi cinque campionati consecutivi durante la prima metà del decennio (1931-1935), prima squadra capace di raggiungere questo filotto, mentre l'Ambrosiana-Inter, già vincitrice nel 1929-1930 del primo torneo a girone unico, fu in seguito artefice di altre due affermazioni tricolori sul finire della decade.


Nel secondo dopoguerra, chiusasi tragicamente l'epopea calcistica del Grande Torino, Inter e Juventus si trovarono di nuovo in vetta nella stagione 1949-1950 con i bianconeri, campioni d'Italia per l'ottava volta e i rivali milanesi, terzi, distanziati di tredici lunghezze nonché sconfitti dai piemontesi in entrambi gli scontri diretti.

Gli anni 1950 si chiusero con le due rivali contrapposte per la prima volta in una finale, quella di Coppa Italia, in cui l'Inter non riuscì a sfruttare il vantaggio ambientale di giocare a San Siro, cedendo quel 13 settembre 1959 con un netto 1-4 dinanzi alla Juve del trio Boniperti-Charles-Sívori. Da notare che a partire dal dicembre 1954 e sino allo stesso mese del 1960, i bianconeri dei 13 incontri disputati ne vinsero 11, lasciando solo due pareggi ai nerazzurri, l'1-1 del 14 ottobre 1956 e il 2-2 del 16 marzo 1958, incontri entrambi disputati a Milano.
Arriviamo agli anni 2000, Il campionato del 2001-2002 andò a scrivere un'altra importante pagina della storica rivalità, con Inter e Juventus di nuovo in lotta per il tricolore, in una corsa a tre che vide coinvolta anche la Roma, sino all'ultimo turno. La squadra nerazzurra, capolista a 90' dal termine e data ampiamente favorita per il trionfo finale, perse a sorpresa 4-2 in casa di una Lazio, quel giorno, "scaricata" dai suoi stessi tifosi – per timore di assistere a un successo dei concittadini giallorossi – lasciando così strada libera ai bianconeri di Lippi che, battendo in trasferta l'Udinese per 2-0, si assicurarono lo scudetto. L'epilogo di quel torneo rimase impresso nella memoria collettiva tanto che, da allora, il «5 maggio» è divenuta una delle date "simbolo" nella storia del calcio italiano, ricordata con opposti sentimenti dalle due tifoserie, e presto trasformatasi in uno dei pilastri di questo dualismo sportivo.
Al termine della stagione 2005-2006 la rivalità fra i due club si rinfocolò definitivamente, per via dello scoppio nell'estate del 2006 dello scandalo Calciopoli: nell'occasione la Giustizia Sportiva, tra gli altri provvedimenti, declassò la società bianconera in Serie B per la prima volta nella sua storia; quella nerazzurra rimase così l'unica squadra italiana a non esser mai retrocessa nella serie cadetta e, il 26 luglio dello stesso anno, si vide inoltre assegnare lo scudetto del 2005-2006, precedentemente conquistato sul campo proprio dai rivali bianconeri.
Negli anni 2010 si assistette invece al ritorno della Juventus, per cinque volte consecutive campione d'Italia e tornata a dettar legge anche nelle sfide contro i meneghini; in particolare, con il 3-1 allo Stadium di Torino del 2 febbraio 2014, i piemontesi misero a referto la loro centesima vittoria nella storia contro i lombardi. In questo lasso di tempo, in campionato gli unici acuti interisti furono il 3-1 esterno del 3 novembre 2012, che pose fine a un'inviolabilità assoluta bianconera che perdurava da 49 gare, e il 2-1 casalingo del 18 settembre 2016, che interruppe dopo sei anni l'imbattibilità bianconera a San Siro. Nel mezzo, nella stagione 2015-2016 le due rivali si ritrovarono opposte per la quarta volta in una semifinale di Coppa Italia: dopo il 3-0 bianconero nell'andata a Torino, cui replicarono i nerazzurri con un altro 3-0 nel ritorno a Milano, come dodici anni prima il confronto si risolse ai rigori dove, anche stavolta, trionfò la Juventus.

SCAMBI CASACCHE GIOCATORI
Sull'asse Milano-Torino si sono susseguiti molti scambi di casacca. Tra i primi giocatori di rilievo ad aver vestito entrambe le maglie ci furono, nel periodo interbellico, il nerazzurro Luigi Cevenini, capace di farsi apprezzare anche dai nuovi tifosi bianconeri dopo il trasferimento in Piemonte nel 1927, e Luigi Allemandi, inversamente protagonista nell'Ambrosiana a cavallo degli anni 1920 e 1930 dopo l'esordio in maglia juventina.
Lo scambio storico, quello fra due bandiere dei club, fu tuttavia quello andato in scena nell'estate del 1976, quando l'interista Roberto Boninsegna e lo juventino Pietro Anastasi si resero protagonisti di un reciproco cambio di casacca che destò non poco scalpore:
A metà degli anni 1980 altre due bandiere, il bianconero Marco Tardelli e il nerazzurro Alessandro Altobelli, a distanza di qualche stagione si scambiarono le maglie, senza che ciò portasse a particolari acuti. Giocatori che invece lasciarono ottimi ricordi calcistici militando su entrambe le sponde furono, tra gli anni 1980 e i 2000, Aldo Serena, Roberto Baggio e Christian Vieri, con quest'ultimo peraltro entrato in seguito in contrasto con la dirigenza interista nell'ambito dello scandalo Telecom-Sismi; dopo positivi trascorsi a Torino, furono invece al di sotto delle aspettative le prestazioni a Milano di Totò Schillaci, Angelo Peruzzi ed Edgar Davids.
Nel 2004 avvenne un altro scambio rimasto negli annali per via dei suoi contrapposti esiti, quello tra Fabio Cannavaro, tra i migliori difensori italiani della sua generazione, e Fabián Carini, portiere uruguaiano presto dimenticato dalla Serie A. Cannavaro, una volta approdato in maglia bianconera, con essa vincerà due scudetti (poi entrambi cancellati dallo scandalo Calciopoli) e il Pallone d'oro 2006, mentre Carini, pur potendosi fregiare del titolo italiano vinto a Milano nel 2006-2007, non collezionerà che una manciata di presenze nella sua effimera esperienza nerazzurra. Con il declassamento della Juventus in B, infine, vari giocatori nel 2006 passarono da una sponda all'altra: è il caso di Zlatan Ibrahimović e Patrick Vieira, che, nella Milano nerazzurra, vinceranno tre scudetti e due supercoppe.

STATISTICHE
Al 18 settembre 2016, le due squadre si sono incontrate ufficialmente 230 volte con 103 vittorie della Juventus, 56 pareggi e 71 vittorie dell'Internazionale. La Juventus si è imposta a Milano per ventinove volte. La sua serie migliore è quella dei tre successi consecutivi messi in fila dal 28 aprile 1974 al 31 agosto 1975, con due vittorie in campionato e una in Coppa Italia. La gara successiva, giocata il 31 agosto, finì col risultato di 1-0 per l'Inter che, da par suo, ha invece vinto a Torino in diciannove occasioni. Le sue migliori serie vanno dal 16 maggio 1961 al 22 dicembre 1963, con due affermazioni consecutive, entrambe in campionato, e fermatasi con uno Juventus-Inter 4-1; e dal 20 aprile 2005 al 2 ottobre dello stesso anno, con due affermazioni per 0-1, una delle quali in supercoppa, e conclusasi con uno Juve-Inter 2-0.

I MIGLIORI MARCATORI DELLA JUVENTUS NEL DERBY D’ITALIA
Omar Sivori 12 reti
Alessandro Del Piero 10 reti
Pietro Anastasi 9 reti

Cosa resta da dire? Tutti davanti allo schermo e forza Juventus!

2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Proprio un articolo da juventino. Ha saltato il periodo dal 1960 al 2000 evitando così di parlare del famoso imbroglio del 1961 e soprattutto del contatto Ronaldo-Iuliano dell'aprile 1998. Appena un accenno ai cinque scudetti consecutivi nerazzurri.
Vabbè, ce ne faremo una ragione... :-)

Nicola ha detto...

Articolo ridicolo ed incompleto. Tipico dei juventini, scrivono e dicono solo quello che gli fa più comodo.