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martedì 23 agosto 2016

SUICIDIO ROMA, E TANTI SALUTI ALLA CHAMPIONS LEAGUE

Champions League 2016-2017 – Ritorno dei Playoff
ROMA-PORTO 0-3
8’ Felipe – 73’ Layun – 75’ Corona

ROMA (4-2-3-1) Szczesny; Bruno Peres, Manolas, De Rossi, Juan Jesus; Strootman, Paredes (dal 42’ p.t. Emerson); Salah, Nainggolan, Perotti (dal 41’ s.t. Gerson); Dzeko (dal 14’ s.t. Iturbe). (Alisson, Totti, Fazio, El Shaarawy). All. Spalletti.
PORTO (4-1-4-1) Casillas; Maxi Pereira (dal 47’ p.t. Layun), Felipe, Marcano, Telles; Danilo; Corona, Herrera, André André, Otavio (dal 12’ s.t. S. Oliveira); André Silva (dal 21’ s.t. A. Lopez). (José Sà, R. Neves, Varela, Evandro). All. Espirito Santo.
ARBITRO Marciniak (Polonia).

E anche quest’anno i preliminari di Champions League restano un tabù per le squadre italiane. L’ottimo primo tempo dell’andata e l’1-1 con cui si era concluso il match giocato in terra lusitana aveva fatto ben sperare per la Roma. Ma i giallorossi stasera all’Olimpico sono andati incontro ad un vero e proprio suicidio.
Una partita nata male a causa di un gol subito dopo appena 8 minuti, ma il vero suicidio lo compiono De Rossi al 40esimo (entrata col piede a martello su Maxi Pereira) e Emerson Palmieri ad inizio ripresa (intervento scomposto su Corona) quando si beccano due rossi diretti per falli scellerati. Con la formazione giallorossa ridotta in nove, rimontare lo svantaggio è diventato una montagna ardua da scalare (anche se sarebbe bastato un gol per andare ai supplementari). Il gol di Layun, con la complicità di Szczesny, al minuto 73 chiude i conti e il tris firmato da Corona due minuti dopo serve solo per il tabellino e per appesantire un bilancio già parecchio pesante.


Una serata assolutamente da incubo quella vissuta dai giallorossi che non entrano mai in partita e scivolano in Europa League confermando l'allergia delle italiane ai preliminari (anche se tabù o non tabù, la Roma ci ha messo molto del suo).

E' oramai prassi che le squadre di Serie A vengano eliminate ai playoff di Champions League: la Roma è solo l'ultima della serie, va a fare compagnia alla Lazio del 2015, al Napoli del 2014, all'Udinese nel 2012 e nel 2011, alla Sampdoria nel 2010.
L'ultima capace di superare la montagna chiamata preliminare è stata il Milan, che nel 2013 ringraziò Boateng, decisivo contro il PSV prima dell'arrivederci alla maglia rossonera. Certo, ora l'Italia potrà schierare la Roma in Europa League, immediatamente tra le favorite insieme al Manchester United di Mourinho. Insieme a loro anche Inter, Fiorentina e forse il Sassuolo: un'armata che potrebbe regalare punti UEFA e magari il trofeo.
Ogni anno è questa la speranza delle formazioni italiane ma poi arriva la primavera e con essa anche le delusioni per le squadre di Serie A: insomma, tra il dire e il fare c'è di mezzo un mare di gare senza grinta, con interesse massimo al campionato e residui di energie per l'Europa League.
Festeggia invece il Portogallo, che avrà tre squadre in Champions League: un movimento sempre costante quello dei lusitani, che già nel 2012 ebbero la meglio su una squadra italiana ai playoff di Champions. Allora ci pensò il Braga ad eliminare l'Udinese, stavolta il Porto.
L’Europa delle nostre formazioni non inizia benissimo. Speriamo che strada facendo le cose migliorino. Va bene i tabù, ma non possiamo negare che le squadre italiane ci mettano del suo sfoderando prestazioni mediocri. L’effetto musichetta della Champions evidentemente non ha effetto su giocatori che indossano maglie di formazioni italiane.

3 commenti:

Simone ha detto...

Ma quale tabù??? Sono le nostre formazioni che fanno veramente schifo. Stasera la Roma ha strameritato di perdere. Per atteggiamento tattico e per solidità mentale. Non puoi fare quei falli da stupidi in una gara dove ti stai giocando l'accesso alla fase a gironi della Champions League.

Salvatore ha detto...

Assolutamente d'accordo. Ma comunque i falli sono solo la punta dell'iceberg. All'andata aveva la partita in pugno e se l'è fatta sfuggire.
E lo stesso atteggiamento lo hanno avuto negli anni scorsi le altre formazioni. Male, molto male.

Simone ha detto...

Anche all'andata non erano mancati i momenti di nervosismo con Vermaelen espulso al 41 esimo del primo tempo peer doppia ammonizione e Emerson Palmieri che ha causato il rigore del pareggio portoghese.