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martedì 14 giugno 2016

UNGHERIA CAPOLISTA, L'ISLANDA FA SUL SERIO: ECCO IL GIRONE DELLE SORPRESE

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – GIRONE F
AUSTRIA-UNGHERIA 0-2
52’ Szalai – 87’ Stieber

AUSTRIA (4-2-3-1): Almer; Klein, Dragovic, Hinteregger, Fuchs; Alaba, Baumgartlinger; Harnik (dal 33' s.t. Schopf), Junuzovic (dal 14' s.t. Sabitzer), Arnautovic; Janko (dal 20' s.t. Okotie). (Lindner, Özcan, Garics, Ilsanker, Suttner, Prödl, Wimmer, Hinterseer, Jantscher). All. Koller.
UNGHERIA (4-1-4-1): Kiraly; Fiola, Guzmics, Lang, Kadar; Gera; Nemeth (dal 44' s.t. Pinter), Nagy, Kleinheisler (dal 34' s.t. Stieber), Dzsudzsak; Szalai (dal 23' s.t. Priskin). (Dibusz, Gulacsi, Korhut, Elek, Bode, Lovrencsics, Nikolic, Bese, Juhasz). All. Storck.
ARBITRO: Turpin (Fra).

Sorprendentemente è l'Ungheria ad aggiudicarsi i primi tre punti del gruppo F, battendo l'Austria per 2-0. Le reti della vittoria arrivano nella ripresa con la freddezza di Szalai, in gol con la propria nazionale dopo un anno che non segnava (0 centri in questa stagione con Hoffenheim e Hannover, in Bundesliga), e la precisione di Stieber. Dragovic espulso, Alaba s'infrange sul palo. L'undici di Koller, che veniva da una serie positiva di nove vittorie di fila in partite ufficiali, cede a quello di Storck, che rimane avanti negli scontri diretti.

I conti con la storia sono stati chiusi da tempo, ma Austria-Ungheria aveva comunque un sapore antico, come il look del portiere ungherese Kiraly. Neanche il tempo d'iniziare che l'Austria va ad un passo dal vantaggio: il bolide dalla distanza di Alaba s'infrange sul palo destro. La formazione di Koller fa la partita, mentre l'Ungheria si limita alla fase difensiva.
Tuttavia, con il passare dei minuti, Janko e compagni perdono smalto, lasciando spazio alle iniziative ungheresi.

Nella ripresa, a sorpresa, è l'Ungheria a tirare fuori le unghie. Il gol per gli ungheresi arriva con Szalai: l'attaccante duetta verticalmente con Kleinheisler ed a tu per tu con Almer è freddo nel gonfiare la rete. L'Austria crolla e dopo pochi minuti completa il pasticcio con Dragovic, che viene espulso per doppia ammonizione. Le ultime opportunità capitano sempre alla squadra di Storck, ma mentre Nemeth si lascia ipnotizzare da Almer, Sabitzer, lanciato a campo aperto, supera il portiere avversario con un pallonetto ben calibrato.

EUROPEI DI CALCIO “FRANCIA 2016” – GIRONE F
PORTOGALLO-ISLANDA 1-1
31’ Nani – 50’ B. Bjarnason

PORTOGALLO (4-3-1-2): Rui Patricio; Vierinha, R. Carvalho, Pepe, Guerreiro; André Gomes (dal 40' s.t. Eder), Danilo Pereira, Joao Mario (dal 31' s.t. Quaresma); Moutinho (dal 26' s.t. Renato Sanches); Nani, Cristiano Ronaldo. (Lopes, Eduardo, Bruno Alves, José Fonte, W. Carvalho, Rafa Silva, Eliseu, Cedric, Adrien Silva). C.t. Fernando Santos
ISLANDA (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, R. Sigurdsson, Arnason, Skulason; Gudmundsson (dal 46' s.t. T. Bjarnason), Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason; Sigthorsson (dal 35' s.t. Finnbogason), Bodvarsson. (Kristinsson, Jonsson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, , Sigurjonsson, E. Bjarnason, Magnusson, Hallfredsson, Traustason, Gudjohnsen). C.t. Lagerbäck.
ARBITRO: Çakir (Turchia)

I più attenti l’hanno detto da tempo: attenzione a questa Islanda. Così può capitare che Cristiano Ronaldo, il giocatore più ricco al mondo che guadagna 20 milioni di euro all'anno, si faccia fermare da una squadra che in tutto, di milioni, ne vale 30. Portogallo-Islanda finisce 1-1 e dopo il successo dell'Ungheria sull'Austria il gruppo F si rivela quello delle sorprese: dopo eruzioni devastanti e bancarotte, la piccola isola del Nord Europa trova un bel motivo per mostrarsi al mondo e scrivere, in qualche modo, la storia.
La squadra di Lagerback, spinta dall'entusiasmo della loro gente che canta ininterrottamente, comincia la partita pressando alto e senza mai buttare via la palla, dimostrando di non essere arrivata fin qui per puro caso (per informazioni chiedere all’Olanda rimasta a casa). I nordici centrano il primo storico punto all'esordio nella fase finale di una competizione internazionale. Cristiano Ronaldo non è al top e si vede: la rete lusitana arriva grazie all'obiettivo di mercato della Juve, André Gomes, che offre un perfetto cross per il vantaggio di Nani. L'Islanda però non molla, e trova il pareggio grazie all'ex Pescara Bjarnason, da quest'anno al Basilea, e sfiora la vittoria nel finale, con il nuovo entrato Finnbogasson. E l'Ungheria inaspettatamente guida il girone.

Una curiosità. La Nazionale di Lagerback, contro il Portogallo, schiera come titolari undici giocatori il cui cognome finisce con il suffisso 'son' che d'altronde in Islanda per tradizione si aggiunge al nome di battesimo del padre per i maschi (mentre per le femmine si sceglie il suffisso duttir). Curiosità che permette all'Islanda di battere il record stabilito dalla Danimarca ben 52 anni fa.


2 commenti:

Theseus ha detto...

Anche per il Portogallo vale il discorso fatto per la Svezia. Non basta un fuoriclasse a spostare gli equilibri di una squadra. Cristiano Ronaldo è di un altro pianeta ma intorno ha elementi non certo eccezionali.

Mark della Nord ha detto...

Quando il livello si alzerà, e neppure di molto, la Francia cadrà miseramente: non è attrezzata per arrivare oltre i quarti (e sarebbe già tanto).
Piuttosto, vorrei segnalare (sebbene off topic) un fatto davvero curioso, avvenuto durante il live di Italia - Belgio.
Un tweet dell'account RAI, seguito da uno smile (a segnalarne il carattere ironico e leggero) recitava così:
“Una cosa che non ti aspetti, un giallo per Chiellini”.
Il giorno appresso Marco Mazzocchi, giornalista della rete di Stato, ha dovuto coprirsi il capo di cenere e scusarsi pubblicamente, sempre via Twitter, definendo l'episodio un (tragico, ndr) errore:
"Ieri RaiSport ha pubblicato un tweet sbagliato sul giallo a Chiellini. È stato un errore. Chi lo ha scritto si è scusato. Mi scuso anche io”.
Ci sarebbe da chiedersi cosa possa essere accaduto nei momenti successivi a
quello che è stato definito "un errore".
Forse che qualcuno dalle parti di Torino, dove se ne fregano beatamente delle Istituzioni (calcistiche e non), ha preteso che nessuno possa esprimersi su certi argomenti neppure in maniera ironica?
Sarà la voce (grossa) del padrone, alla quale devono piegarsi tutti, televisione di Stato compresa?