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venerdì 25 marzo 2016

ADDIO A CRUIJFF, IL PELE' BIANCO CHE CAMBIO' IL CALCIO

Una triste notizia getta nello sconforto tutto il mondo del calcio. Johan Cruyff è morto all'età di 68 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro ai polmoni. Era da tempo ammalato e si è spento quest'oggi a Barcellona, tra l'affetto di tutta la sua famiglia.
Leggenda del calcio olandese, del Barcellona e del calcio mondiale, Cruyff (che il grande Gianni Brera ribattezzò “Il Pelé Bianco”) è stato l'interprete numero uno del calcio totale nell'Ajax e nell'Olanda degli Anni 70 e nel Barcellona dove ha giocato e allenato fino al '96.
Il campione olandese è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: premiato tre volte con il Pallone d’Oro, vinse tra l’altro tre Coppe dei Campioni e una finale Intercontinentale. Con Pelé e Maradona compone il trio dei più grandi di sempre del calcio fra gli anni Sessanta e Ottanta.

Johan Cruyff ha segnato da protagonista un'epoca del mondo del calcio con Olanda e Ajax, poi con il Barcellona, cambiando profondamente il modo stesso di intendere questo sport. Tra gli anni sessanta e settanta, il suo Ajax con in panchina Rinus Michels, e di conseguenza la Nazionale olandese, portano quello che venne definito "il calcio totale". Stravolgendo le regole, i ruoli e le idee che fino a quel momento regnavano.

Negli anni '70, ha guidato i lancieri olandesi alla vittoria di 3 Coppe dei Campioni consecutive, battendo Panathinaikos (1971), Inter (1972, doppietta a Rotterdam) e Juventus (1973).
A Barcellona è uno dei simboli indiscussi sia come giocatore sia come allenatore: è stato lui a regalare ai blaugrana la prima Coppa dei Campioni della loro storia. Era il 1992. Ed è per questo che in Spagna lo considerano il padre di questo Barcellona spettacolare che un decennio dopo è stato allenato da un altro olandese, Frank Rijkaard. Per poi passare il testimone a Pep Guardiola e Luis Enrique.
Nato ad Amsterdam il 25 aprile 1947 e padre di tre figli (Chantal, Susilla e l’ex Manchester United Jordi), da calciatore ha giocato 12 stagioni nel campionato olandese (nell’ Ajax dal 1964-65 al 1972-73 e dal 1981-82 al 1982-83; nel Feyenoord nel 1983-84) segnando 223 gol in 307 partite; 6 stagioni nel campionato spagnolo (nel Barcellona dal 1973-74 al 1977-78; nel Levante nel 1980-81) con 48 gol in 140 partite; due stagioni nel campionato statunitense (Los Angeles Aztecs nel 1979; Washington Diplomats nel 1980) con 25 gol in 53 partite. Con la nazionale olandese ha disputato dal 1966 al 1977 48 partite e ha segnato 33 reti, arrivando alla finale, persa contro la Germania Ovest, del Mondiale 1974.
Da calciatore ha vinto una coppa Intercontinentale (1972), una Supercoppa d’Europa (1972), 3 coppe Campioni (1971, 1972 e 1974), 9 campionati d’ Olanda (1966, 1967, 1968, 1970, 1972, 1973, 1982, 1983 e 1984), un campionato di Spagna 1974, 6 coppe d’ Olanda (1967, 1970, 1971, 1972, 1983 e 1984), una coppa di Spagna (1978) e 3 Palloni d’ oro (1971, 1972 e 1974).
In panchina ha guidato l’Ajax, dal 1985-86 al 1987-88, conquistando 2 coppe d’ Olanda (1986 e 1987) e 1 coppa Coppe (1987); il Barcellona, dal 1988-89 al 1995-96, vincendo 4 campionati di Spagna (1991, 1992, 1993 e 1994), una coppa di Spagna (1990), una coppa Coppe (1989), una coppa Campioni (1992) e una Supercoppa Europea (1992).
E' stato uno dei pochissimi grandi campioni a saper vincere sia da calciatore che da tecnico ad alti livelli. In molti lo hanno definito come un visionario.
Il suo unico rimpianto da calciatore è stato quello di non vincere nulla con l'Olanda, soprattutto nel famoso Mondiale dell'Arancia Meccanica del 1974. Una squadra fantastica quella, che perse solo in finale proprio contro i padroni di casa della Germania. Cruyff non sarà mai dimenticato nel mondo del calcio, per essere stato semplicemente uno dei più forti di tutti i tempi.

ALCUNE DELLE SUE FRASI PIU’ FAMOSE
"Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare"
"Quell'attimo di silenzio che precede il calcio di rigore, diventa eterno quando resta orfano il pallone"

"Giocare a calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è la cosa più difficile che ci sia"

"Se non puoi vincere, assicurati di non perdere"

"Alla radice di tutto c'è che i ragazzini si devono divertire a giocare a calcio"

"La palla è una sola, quindi è necessario che tu ce l'abbia"

"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"

"La qualità senza risultati è inutile. I risultati senza qualità sono noiosi"

"Gli italiani non possono vincere, ma contro di loro puoi perdere"

"Se avessi voluto fartelo capire te l'avrei spiegato meglio"

"In un certo senso, forse, sono immortale"

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2 commenti:

Stefano ha detto...

Mi permetto di copincollare un commento trovato su un sito che meglio di tutti riassume l'essenza di chi era Johan Cruijff.
"Se da decenni nel calcio mondiale si gioca a zona, se da decenni nel calcio mondiale i difensori devono sapere anche attaccare e gli attaccanti sapere difendere, se da decenni tutte le squadre giocano a tutto campo, tutto questo lo si deve soprattutto a Cruijff e ai suoi compagni di squadra che sotto la guida di un vero guru del calcio (Michels) hanno inventato questo modo di giocare (che prima non esisteva) e lo hanno diffuso e imposto nel mondo, col loro esempio. Oggi è normale che sia così ma prima non lo era e non esisteva.Questa eredità è globale e allo stesso tempo colossale e riguarda tutto il calcio moderno mondiale. Maradona, Pelè e gli altri campioni non hanno lasciato assolutamente niente in eredità al mondo se non il ricordo sbiadito delle loro prodezze personali. Prima di Cruijff i difensori avevano i piedi quadrati, non abbandonavano mai la loro area e sparacchiavano la palla in tribuna; i centrocampisti dedicati alla regia del gioco non sapevano marcare gli avversari e gli attaccanti non tornavano mai indietro. Tutto questo è stato da lui fatto con indosso la maglia dell'Ajax e della nazionale dei tulipani, il suo periodo migliore. Un vero innovatore, un vero campione, inimitabile!"

Simone ha detto...

Il più grande giocatore europeo mai esistito. Non ha solo cambiato la storia del calcio ma l'ha completamente rivoluzionata. Un innovatore sotto tutti i punti di vista. Il grande Barcellona di cui tutti oggi siamo estasiati ed entusiasmati nacque proprio grazie a lui.
Per certi versi è lui il più grande di tutti. Più di Pelé, più di Maradona, più di Messi e Cristiano Ronaldo che non sono degni nemmeno di pulirgli gli scarpini sporchi di fango.