Esiste uno sliding doors anche nel calcio? Un momento in cui un evento può prendere una strada piuttosto che un’altra? Non lo so, mi viene di pensare che la risposta è positiva.
Se esiste, il nostro sliding doors è senza ombra di dubbio domani. Dopo la sconfitta di domenica scorsa (a proposito di sliding doors, come sarebbe finita se Icardi e Ljajic avessero sfruttato quelle due occasioni nei primi minuti?), la sfida di domani pomeriggio diventa di notevole importanza per il prosieguo della nostra stagione. Non ci vuole un genio per capire che in caso di risultato negativo la nostra crisi si acutizzerebbe, mentre tre punti sarebbero un toccasana per il nostro morale e la nostra classifica.
Ecco perché domani pomeriggio a Bergamo non possiamo proprio fallire (io resto sempre del parere che vincere aiuta a vincere e perdere aiuta a perdere) e conquistare i tre punti sarà di fondamentale importanza per la nostra stagione (e per zittire anche i tanti presunti esperti di calcio che ci stanno criticando da più parti).
Mancini dovrà fare a meno di Felipe Melo ancora squalificato, mentre tra i convocati ci sono anche Ranocchia e Guarin ormai con la valigia pronta (Sampdoria per il difensore italiano, Cina per il colombiano). La formazione dovrebbe essere quella che ha affrontato Empoli e Sassuolo, ma con qualche piccola modifica. In difesa sulla sinistra dovrebbe giocare Telles e non Nagatomo mentre in avanti Mancini potrebbe dare fiducia a Jovetic e Icardi, la coppia di bomber che però ancora non ha trovato la giusta intesa.
Il bilancio dei precedenti è favorevole all’Inter con 22 vittorie, 19 pareggi e solo 13 sconfitte. Anche se negli ultimi anni i nerazzurri hanno trovato sempre un avversario ostico che spesso ci ha messo in difficoltà. Gli orobici infatti spesso sono riusciti a strapparci punti preziosi sia in casa che in trasferta. Questa sfida si è giocata nel mese di gennaio in sei occasioni. L’Inter ha portato a casa i primi due confronti, salvo poi rimediare un pareggio e tre sconfitte nelle altre quattro volte che ha incontrato i bergamaschi nel primo mese dell’anno. Molti tifosi nerazzurri ricorderanno sicuramente il confronto del 18gennaio 2009 quando l’Inter perse malamente per 3-1 e Mourinho negli spogliatoi si infuriò di brutto.
Che sfida ci aspetta domani? L’Atalanta è reduce da quattro sconfitte consecutive. Da un lato troveremo una formazione che sta attraversando un momento di difficoltà, dall’altro vorrà riscattarsi. E quale miglior modo per riscattarsi se non battere l’Inter?
Non sarà una sfida semplice. Ma se giochiamo come domenica scorsa potremo sicuramente portare a casa i tre punti. Arbitraggi permettendo, si intende. E qui permettetemi di aprire una piccola parentesi. Dopo i disastri di una settimana fa Doveri è stato promosso a dirigere Milan-Fiorentina, mentre per la sfida tra Atalanta e Inter è stato designato Rizzoli. Due segnali chiari da parte del mondo arbitrale nei nostri confronti. Ognuno poi è libero di poterli leggere come meglio crede.
Ma domani noi dobbiamo essere più forti di tutti. Più forti dell’Atalanta, più forti degli arbitri, più forti delle critiche che ci stanno piovendo addosso, più forti dei gufi che non aspettano altro che la nostra sconfitta. Noi siamo l’Inter e fino ad una settimana fa eravamo la capolista. Facciamogli vedere di che pasta siamo fatti. FORZA INTER !!!
4 commenti:
Aridaje. Ma la tua è proprio un'ossessione. Ormai ti sei convinto che gli arbitri siano contro di voi e ricordi solo gli episodi sfavorevoli. E quelli a favore?
Invece fa bene a tenere alta l'attenzione sulla questione arbitrale. I giornalisti sono pronti a sottolineare ogni minimo errore pro-Inter? E noi facciamo notare gli errori contro-Inter. Che tra l'altro sono anche di più.
Fai bene a sottolineare certe questioni. Una volta il rigorino, un'altra l'espulsione, oggi il gol in netto fuorigioco. Insomma gli episodi a nostro sfavore non mancano, peccato che i giornalisti vedano e sottolineino solo quelli pro-Inter.
Scusa Nicola ma non sono daccordo. Il gol è valido. O perlomeno mi è sembrato di capire dal regolamento. Gomez non tocca il pallone né crea ostacolo e/o ostruzione a Murillo e Handanovic.
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