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lunedì 21 settembre 2015

NON BELLA MA CONCRETA, E’ UN INTER DA GODERE

Magari mercoledì sera col Verona pareggeremo oppure domenica prossima con la Fiorentina ne prenderemo quattro. Non so, non sappiamo, cosa ci riserva il futuro prossimo. Figuriamoci se possiamo minimamente immaginare cosa succederà fra nove mesi. Due stagioni fa la Roma vinse le prime 10 gare stagionali e poi chiuse il campionato a -17 dalla Juventus Campione d’Italia.
Dunque non facciamo progetti a lungo termine. Accontentiamoci di questo momento, godiamocelo in pieno e speriamo fortemente che duri il più lungo possibile. Perché, dai, la classifica vista così è tremendamente fantastica. Noi primi, secondo il Torino, terza la Fiorentina e poi Roma e Sassuolo. A guardare così la classifica con il Milan nono e la Juventus tredicesima, ci viene la lacrimuccia della felicità.
Il mondo visto da quassù non è niente male. Era da un po’ che non guardavamo tutti dal’alto in basso e stiamo riscoprendo, come scrivevo anche una settimana fa, una piacevole sensazione che avevamo dimenticato.

Certo, non siamo ancora belli e irresistibili. Giochiamo maluccio, prendiamo troppi rischi, stiamo con il patema d’animo fino al triplice fischio finale. Insomma siamo ben lontani dal sembrare una squadra capace di poter insidiare le principali candidate alla scudetto.
Candidate che, a voler esser sinceri, non è che stiano convincendo più di noi visto che la Roma è stata fermata in casa dal Sassuolo (con tanto di gol in fuorigioco di Totti che avrebbe visto anche Andrea Bocelli) e che la Juventus ha avuto bisogno di qualche spinta arbitrale (espulsione di Rizzo per doppia ammonizione esagerata, e rigore inesistente per un presunto fallo su Chiellini che a dirlo quasi nemmeno ci si crede) per venirne a capo in quel di Genova.

Chiusa parentesi, torniamo a noi. Non belli, tutt’altro che irresistibili ma terribilmente concreti e cinici. Lasci uno spiraglio a Jovetic? E zac, ti inventa il gol con l’Atalanta. Ti distrai un attimo? E bum, Guarin si inventa il gol che decide il derby. Fai un intervento impreciso? E bam, Icardi ti punisce. In alcune partite abbiamo preso qualche rischio in più, in altre (vedi ieri col Chievo) abbiamo rischiato poco. Inoltre non possiamo negare che forse la Dea Bendata qualche piccolo aiutino ce lo sta dando. Ma nonostante qualcuno storca il naso, chi vince a sempre ragione. E l’Inter ieri ha vinto la quarta partita consecutiva su quattro. Punto.
Tra le mille considerazioni sentite tra ieri sera e oggi (e alcune, come sicuramente avrete potuto constatare di persona anche voi, erano al limite del delirio), probabilmente la più giusta è quella che faceva stamattina un giornalista della Gazzetta dello Sport (se non ricordo male, Luca Calamai) a “Radio Sportiva”. Questa Inter è da verificare alla prima difficoltà, al primo periodo negativo. Se riesce a superarlo in modo indenne allora può diventare una seria candidata al titolo al pari di Roma e Juventus.
E aspettando questo periodo negativo che inevitabilmente arriverà, ci godiamo questa Inter. Ci godiamo Medel riscoperto difensore, ci godiamo un Santon che da sicuro partente e diventato colonna di questa Inter, ci godiamo Jovetic e Icardi, ci godiamo Kondogbia che cresce e crescerà ancora molto, ci godiamo Felipe Melo che era il mastino di centrocampo che ci mancava (e che sta diventando idolo di tutta la tifoseria nerazzurra, specie dopo la frase a fine partita di ieri pomeriggio "Il calcio è contatto. Se non vuoi contatto vai a giocare a tennis"), ci godiamo gli esperimenti di Mancini, il Medel centrale difensivo e il Perisic trequartista (allora perché vendere Kovacic e Hernanes?) aspettando di vedere Palacio in mediana e Brozovic terzino destro.
Ci godiamo questo momento e aspettiamo. Aspettiamo la prossima partita, e poi quella successiva, e poi quella dopo. Aspettiamo e vediamo come va a finire. Come quei film che ci appassionano e seguiamo con pathos crescente. Fino al gran finale. Sperando che anche qui ci sia il gran finale.

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2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Abbiamo i mezzi per poter competere con Roma e Juventus. La squadra sta trovando una sua quadratura. E vincere sapendo stringere i denti è una caratteristica da grande squadra.

Brother ha detto...

Sono d'accordo con il giornalista. Alla prima difficoltà vedremo di che pasta è fatta l'Inter. Faccio fatica a pensare che ci scioglieremo come neve al sole. Ma aspettiamo e vedremo cosa succederà.