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sabato 1 novembre 2014

BENEFICIENZA INTER: "RESUSCITA" ANCHE IL PARMA

Serie A 2014-2015 – 10^ Giornata
PARMA - INTER 2 - 0
5' De Ceglie - 75' De Ceglie

PARMA (3-5-2): Mirante; Costa, Felipe (dal 7’ s.t. Santacroce), Lucarelli; Rispoli, Acquah, Lodi, Mauri, De Ceglie (dal 46’ s.t. Gobbi); Cassano, Coda (dal 18’ p.t. Ghezzal). 
A Disposizione: Iacobucci, Coric, Ristovski, Mendes, Mariga, Souza, Sarr, Palladino, Jeraldino. 
All.: Donadoni.
INTER (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Obi (dal 7’ s.t. Hernanes), Kovacic, Medel (dal 44’ s.t. Camara), Kuzmanovic (dal 28’ s.t. Bonazzoli), Dodò; Icardi, Palacio. 
A Disposizione: Carrizo, Berni, Andreolli, Donkor, Krhin, Mbaye, Camara, Puscas. 
All.: Mazzarri.
ARBITRO: Rizzoli
Non sempre giochiamo in 10 contro 11 per un’ora, non sempre Handanovic fa i miracoli, non sempre gira tutto in modo positivo. Basta una serata normale e ritroviamo la solita Inter che non combina nulla e rimedia due pappine dall’ultima un classifica senza nessuna reazione. Il Parma infatti vince meritatamente 2-0 e porta a casa i tre punti, mentre l’Inter rimanda ancora una volta l’appuntamento con la terza vittoria consecutiva.
Mazzarri schiera la formazione ipotizzata all’inizio con Kuzmanovic al posto di un acciaccato Hernanes, Kovacic leggermente avanzato e Palacio-Icardi in avanti.
Neanche il tempo di accomodarsi in poltrona che il Parma è già in vantaggio. Rispoli prende possesso della fascia destra, disegna un cross che trova Vidic e Ranocchia mal posizionati e serve a De Ceglie un pallone su cui Obi non fa in tempo a rientrare. Sono passati appena quattro minuti e l’Inter è già sotto 1-0.

La reazione dei ragazzi di Mazzarri è pressoché sterile. Tutto ciò che i nerazzurri riescono a produrre nel primo tempo è un’inutile possesso palla. Kovacic si dà da fare ma predica nel deserto visto che nessuno verticalizza in profondità L’unico pericolo procurato dall’Inter è un cross di Dodò su cui si avventa Obi di testa ma la difesa emiliana respinge senza affanni. Troppo poco per una squadra che punta ad arrivare tra le prime e che deve recuperare un gol di svantaggio. Si va al riposo con il Parma che mantiene il vantaggio senza troppi patemi e sofferenze.
Nella ripresa Mazzarri prova a inventarsi qualcosa sostituendo Obi con Hernanes e passando alla difesa a quattro con Ranocchia improvvisato terzino destro (vi lascio immaginare con quali risultati).
L’Inter prova a spingere alla ricerca del pareggio. Mazzarri in un momento di follia getta in campo anche Bonazzoli schierandolo però come esterno destro (nelle prossime partite inserirà Carrizo schierandolo prima punta). Palacio si divora un’occasione colossale mentre Kovacic centra il palo. Segnali premonitori che la serata è di quelle negative.
E infatti ad un quarto d’ora dalla fine arriva il raddoppio emiliano: tiro da Cassano, Medel respinge su De Ceglie che tira goffamente in porta ma riesce a superare Handanovic firmando il 2-0.
Le emozioni della serata finiscono praticamente qua. L’Inter porta a casa l’ennesima sconfitta. Oltretutto meritata per come abbiamo giocato. Le due vittorie contro Cesena e Sampdoria ci avevano illuso ma basta guardare attentamente le due prestazioni e in che modo sono arrivate le vittorie per accorgerci che in fondo non abbiamo fatto grandi passi in avanti. Anche stasera abbiamo giocato una pessima gara, dove il solito Kovacic ha provato a fare qualcosa. Troppo sterili in avanti, troppo confusionari nelle retrovie, troppo inefficaci sulle fasce (inizio a rimpiangere Jonathan: e ho detto tutto). Alla fine non poteva finire diversamente. Anche perché Mazzarri più che dare la scossa inventa ruoli che non c’entrano nulla (Ranocchia terzino e Bonazzoli esterno. Bah…).
Se Thohir lo ritiene opportuno possiamo continuare a far finta di nulla, a sostenere Mazzarri e a pensare che sia solo sfortuna se dopo 10 giornate annaspiamo nonostante abbiamo incrociato quasi tutte squadre che stazionano nella colonna destra della classifica. Resta il fatto che al momento i risultati danno ragione a Moratti. Vero, Erick?

11 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Non diamo tutte le colpe a Mazzarri. La squadra era molle come un budino. I giocatori del Parma correvano come indemoniati, i nostri sembravano una squadra da torneo aziendale.

Mattia ha detto...

Il Parma ha giocato meglio. Rispetto all'Inter ci ha messo più cuore e grinta. E se pensiamo che, Cassano escluso, noi non avevamo grossi nomi direi che questa vittoria assume molto più valore.

Gaetano ha detto...

Smettiamola di dare sempre le colpe a Mazzarri.Non è giusto che lui paghi per tutti. Se Palacio sbaglia gol da dilettante lui che colpa ne ha?
Sono certo che la squadra si riprenderà e finalmente riuscirà a mettere queste 3 benedette vittorie di fila.
Avanti con Mazzarri tutta la vita.

Entius ha detto...

X Gaetano. Chissà perché a voi juventini sta simpatico Mazzarri e fate il tifo per la sua permanenza sulla panchina nerazzurra.... Eheheheheheheh
Non è solo colpa di Mazzarri, questo è chiaro. Però l'allenatore fa sempre la differenza. Non credo che Conte, per fare un nome, con questa rosa avrebbe ottenuto gli stessi deludenti risultati.

Anonimo ha detto...

Mazzarri ha fallito, su questo non ci piove. Ma non credevo che saremmo addirittura riusciti ad indebolirci, rispetto all'anno scorso... ebbene così è stato. Inutile elencare cosa penso al riguardo, finirei di scrivere domani.
Juan

Gaetano ha detto...

X Entius
Certo Entius, è chiaro che la mia è una battuta. Stesso dicasi di Inzaghi, una pippa che "qualcuno" e sappiamo chi, attraverso giornali e TV, vuole far passare per un grande allenatore. Di certo nel weekend credo che il Milan abbia fatto peggio ma come sempre accade, si parla sempre più dell'Inter che del Milan...miracoli dell'informazione!!!
Se vuoi che sia sincero beh, Mazzarri non è mai piaciuto neppure a me. Un allenatore che va davanti alle telecamere ed analizza le partite sempre con alibi che centrano poco con il campo, non può allenare a grandi livelli. Se tornasse ad allenare Livorno, piuttost che Chievo, Cesena o similari tornerebbe a fare grandi cose.
P.S.Strano che solo ora che Conte sia andato via, gli si riconosca il valore. Non mi sembra accadesse la stessa cosa quando era sulla panchina dei bianconeri.Con stima

Anonimo ha detto...

Veramente Gaetano almeno a livello nazionale il valore di Conte non è mai stato messo in discussione. Diciamo che sono più i tifosi della Juve che l'hanno elevato a miglior allenatore della storia del calcio, nonostante l'eliminazione al primo turno di Champions. Sappiamo tutti che senza una consacrazione internazionale, la patente di grande della panchina resta piuttosto monca, e da questo punto di vista Conte deve dimostrare ancora tutto. Ciò premesso, per quanto riguarda l'Inter, resto dell'idea che sia troppo facile prendere a capro espiatorio l'allenatore. Solo per fare un esempio, basti vedere la pantomima del presidente che appoggia l'allenatore ed il presidente onorario che lo sfiducia il giorno dopo. Già questo spiega molto. Il pesce puzza dalla testa. Conte aveva l'ambiente Juve inteso come società-tifosi uniti come un blocco di marmo. E sottolineamo anche che in 3 anni il mercato l'ha avuto, e di livello (almeno per il nostro campionato).
Sui problemi dell'Inter dal punto di vista tecnico tattico preferisco sorvolare, anche perché la questione sarebbe troppo lunga e complessa. Posso solo dire che io non dò all'allenatore una quota di responsabilità superiore al 20-30 per cento, magari anche sufficiente per giustificare un esonero. Questione di opinioni.
Juan

Gaetano ha detto...

X Anonimo
Io ricordo che di Conte si è sempre parlato poco bene rinfacciandogli la mancata consacrazione in Europa e su questo mi trovi concorde. La sua grande colpa è insistere con lo stesso modulo di Mazzarri, quel 3-5-2 che si portano dietro dall'epoca delle piccole squadre, Bari, Arezzo, Livorno e che oggi è dimostrato non essere utile per vincere in Europa.
Non voglio parlare di Conte, lui è il passato della Juve. Tornando però a Mazzarri, torno a dire che è bravo quando deve far salvare una piccola, perchè con quel modulo "prima no prenderle e poi se va bene si vince", non puoi giocare se alleni una squadra che deve vincere. Quest'anno Kovacic si sta consacrando. A centrocampo hai Medel che più che Vidal, fa il Davids che copre le spalle al gracile Kovacic. In difesa hai un esperto Vidic e davanti hai Icardi che gioca sempre con un Osvaldo in più. Con Hernanes oramai integratosi, non puoi accampare scuse. La squadra non ha gioco e questo sono i tanti amici interisti che me lo dicono vedendo loro tutte le partite.
Capisco che non è responsabile al 100%, ma un allenatore che non riesce a vincerne 3 di fila in quasi 2 anni, quando ci è riuscito il vituperato Gasp, beh perdonami, non è da sottovalutare.
Se quelli come me sperano che resti, un motivo ci sarà, non trovi??

Anonimo ha detto...

Appunto, una squadra che "deve" vincere. Ma può farlo con quella squadra? Io credo di no, abbiamo una rosa monca in parecchi ruoli (esterni in primis) e credo che siamo l'unica squadra a livello professionistico in Europa ad avere TRE (!!!!!!) attaccanti contati a fronte di 3 competizioni. Penso che anche il Pizzighettone sarebbe riuscito ad acquistare una punta in più... definirlo errore da dilettanti mi sembra poco, a livello quasi del caso Forlan-Champions. E ci sono tantissimi esempi...
La squadra gioca male e su questo non ci piove, e questa è una delle responsabilità del tecnico, come quella di aver avallato (stramaledetto marketing) una preparazione atletica mirata a ben figurare nella tournee americana estiva, con tutte le conseguenze che abbiamo sotto gli occhi. Ma ci sarebbero tante altre cose da analizzare, ma voglio fermarmi qua.
P.S. 1: ti sbagli, il tanto vituperato Gasperini sulla panchina dell'Inter non ne ha vinta NESSUNA, altro che tre di fila.
P.S. 2: Vidic? Samuel a 36 anni è ancora più forte di lui... a parte che i suoi due ultimi anni a Manchester sono stati un disastro completo, basta vedere il rendimento dei vari Evra ed Ashley Cole per capire che si tratta di giocatori spremuti come limoni dalla dispendiosissima Premier League e diventati a tutti gli effetti degli ex. Non basta il nome, è un giocatore finito (magari piazza 20 partite di fila senza sbagliare un colpo e mi smentisce, ma sono ragionevolmente sicuro di aver ragione).
Juan

Gaetano ha detto...

X Juan
Mi fa piacere che una volta tanto uno juventino ed un interista possanoparlare di solo calcio. In fondo non è poi così difficile vero?.
Volevo fare 2 precisazioni.
Sul Gasp delle 3 vittorie mi riferivo a quello odierno che è riuscito a metterne 3 di fila con il Genoa, battendo anche noi.
In quanto a Vidic ricordo come per molti interisti fosse un acquisto mostruoso (nel senso buono). A costo zero, contanta esperienza e soprattutto quanto fosse esaltato durante la tournee di cui parli, dove l'Inter ha fatto un figurone, chiudendo la difesa. A moi modesto parere lui, Cole ed Evra non sono spremuti, sono solo giocatori che non hanno mai fatto Allenamenti con la A maiuscola. In Inghilterra sappiamo tutti, anche per bocca degli italiani che ci sono stati, che non ci sono esasperazioni tattiche, carichi sulle gambe, allenamenti massacranti. Li è tutto piu soft, l'allenamento è quasi una sgambata. Ecco perchè poi possono correre al doppio di noi e giocare ogni 3 giorni. Quando a 36 anni devi lavorare duro le fasce muscolari ne risentono e siamo solo ad inizio stagione.
Ti Saluto

Anonimo ha detto...

Beh se è per questo, a me risulta (e lo dice anche il campo) che in Inghilterra si gioca ad un ritmo che in Italia ci sogniamo. Là se non corri sei fuori. Basta trovarsi un weekend qualunque ad alternare i canali Serie A e Premier, e la differenza è talmente palese da risultare imbarazzante (per la serie A). Inoltre in Inghilterra si gioca anche a Natale/Capodanno (a differenza nostra), perciò, se 2+2 fa 4, le conclusioni sono ovvie. E comunque Vidic, Evra e Cole vengono da stagioni alquanto deludenti, quindi i dubbi erano leciti... ricordo anche un articolo del buon Entius che dubitava dell'acquisto di Vidic e del suo vantaggio dal punto di vista tecnico, ebbene ero pienamente d'accordo con lui.
Discorso allenatori: un conto è allenare l'Inter, un conto le altre squadre. Vedendola da questo punto di vista, Mazzarri allora sarebbe in una botte di ferro. Ma sappiamo che il tifoso guarda (giustamente) solo al proprio.
Juan