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giovedì 8 maggio 2014

LA PRIMA VOLTA DI MOURINHO: ZERU TITULI IN STAGIONE

I record sono fatti per essere superati. Le strisce positive per interrompersi prima o poi. Tutto quello che ha un inizio ha anche una fine. Ieri ha sperimentato queste massime anche uno come Josè Mourinho, da sempre abituato a vincere. E con sempre, si intende sempre. Fino ad ieri, a oggi, a questa annata.
Dopo l'harakiri e il profondo rosso del Liverpool contro il Crystal Palace, il tutto è slittato di una manciata di giorni. 4-0 del City di Pellegrini all'Aston Villa, Citizens ad un passo dal titolo di Premier League e Reds a sperare nel miracolo sportivo.
Al terzo posto, senza più possibilità di conquistare il titolo, c'è proprio il Chelsea di Mourinho. Per la prima volta l'ex Inter non porterà nessun trofeo a casa. Distanza non elevata, ma comunque decisiva. Manchester City a 83 punti, Liverpool a 81. Una sola gara da giocare.

Il Chelsea di Mourinho, ad una giornata dalla fine e soli tre punti a disposizione si trova a 79. La matematica non è un opinione. Sconfitto nella Supercoppa Europea dal Bayern, eliminato in semifinale di Champions dall'Atletico Madrid, fatto fuori dal Sunderland in Football League Cup, estromesso dalla FA per mano del City. Zeru tituli 2013/2014 per Mourinho.

Uno dei tecnici più vincenti della storia del calcio aveva dalla sua l'invidiabile dato che l'ha visto sempre vincere un trofeo dal 2002/2003, ovvero la prima annata alla guida del Porto (con i lusitani aveva cominciato l'anno prima, ma non da inizio stagione, come sempre fatto da allora in avanti).
Con il Porto ha ottenuto due campionati, due coppe di Portogallo, una Supercoppa lusitana, la Champions League e la Coppa UEFA. Dunque il Chelsea, lo Special One, Stamford Bridge. Due Premier, un Community Shield, la FA Cup e due Coppa di Lega d'Inghilterra.
Qualche mese dopo la rescissione contrattuale con il Chelsea firma per l'Inter. Non è un pirla, in due anni vince il Triplete, più un altro Scudetto e la Supercoppa Italiana. Ha bisogno di nuovi stimoli e sigla un contratto con il Real Madrid, per portare ai Blancos la Decima. Nulla da fare, ma nelle tre stagioni spagnole ottiene almeno un titolo: prima la Coppa del Re, poi la Liga, dunque la Supercoppa di Spagna.
"Il mio problema è che ho fissato standard troppo alti" ha detto Mourinho negli ultimi giorni. "Nessuno ha vinto come me. Dopo l'Inter del triplete, l'apice della mia carriera, ho comunque vinto una Liga, una Copa del Rey e una supercoppa spagnola, sempre contro la squadra più forte del mondo. E anche quest'anno ho lottato fino in fondo nelle due competizioni più importanti".
In fondo, ma senza vincere. Il 2013/2014 rimarrà per gli annali negativo. Mourinho lo sa, consapevole della prima stagione senza medaglia. Maggio e l'annata volano via, tra dodici mesi di nuovo qui a giudicare l'operato del portoghese. Stavolta l'One dello Special è quello relativo all'anno senza vittoria. Uno solo, con lo sguardo già al futuro per far ripartire il carro dei vincitori.
FONTE: GOAL.COM


13 commenti:

Tifosi_si_nasce ha detto...

Prima o poi doveva capitare, nessun dramma.

Brother ha detto...

Come si diceva all'inizio, le striscie positive prima o poi vengono interrotte. Di straordinario c'é il fatto che un allenatore per 12 anni consecutivi porti a casa almeno un trofeo.

BlackWhite ha detto...

José.... ZERU TITULI !!!
Chissà che non abbassi un po' la cresta. La sua arroganza e presunzione è al limite del disgusto.

Mark della Nord ha detto...

@BlackWhite

Non è arroganza né presunzione.
E' piena consapevolezza di sè e dei propri mezzi.
Di quello che vale.
E ciò gli deriva da quanto (e come) è riuscito a vincere dovunque sia stato.
Inutile fare l'elenco, ci ha già pensato Entius.
Forse dovresti passare in rassegna qualche altro allenatore.
Ne avrei uno da suggerirtene:
quello che l'anno scorso si recò a Monaco per affrontare il Bayern in Champions con l'idea di giocarsela alla pari, non avendo né il gioco e tantomeno gli elementi per poterlo fare (circostanza nota a tutti meno che a lui).
Uguale al ritorno.
Risultato: 4 gol subiti (e furono pochi) e zero fatti.
Ma, forse, in questo caso, non basterebbe parlare di soltanto di arroganza, presunzione, superficialità, si dovrebbe parlare soprattutto di asinaggine.
E avesse capito la lezione!!
Quest'anno idem con patate: prima il Galatasaray e poi il Benfica.
Qui non siamo "al limite del disgusto": lo proviamo proprio.




Carlo Sandri ha detto...

Non ho capito dal tuo intervento, Mark, che cosa dovesse fare Conte l'anno scorso contro il Bayern, dato che - come riconosci - aveva a disposizione una squadra inferiore (già in assoluto, e senza contare alcune assenze, che ci costrinsero a gustare degli equi duelli sulle fasce come Padoin-Ribery e Peluso-Robben).
Mi pare che sia uscito ammettendo i meriti degli avversari senza mezzi termini.

Capisco i riferimenti a quest'anno, dato che ha polemizzato sia col Galatasaray che col Benfica (e mi pare che ne abbia ben donde, ma questo è opinabile), ma il Bayern che c'entra?

Per quanto riguarda Mourinho, i risultati parlano per lui, il modo di fare provocatorio è parte integrante della sua strategia per motivare i giocatori ma spesso ci sta.
Resta pur vero che, Porto a parte (e quello secondo me fu il suo vero capolavoro), ha sempre allenato squadroni.

Quindi: da un lato è molto più bravo Mourinho di Conte a procacciarsi delle panchine vincenti, dall'altro vorrei vedere Mourinho fare 100 punti in campionato con i suddetti Padoin e Peluso :) .

Anonimo ha detto...

Vabbè ma i suddetti Padoin e Peluso quante partite avranno giocato in questo campionato? insieme sì e no arrivano a 10 presenze contando anche i miseri spezzoni... la cosa avrebbe senso se i suddetti fossero semi-titolari e non invece le riserve delle riserve... grande campionato quello della Juve, ma chi giocava non erano certo i due da te citati...
Per quanto riguarda l'eliminazione contro il Bayern, l'errore più grosso di Conte fu proprio quello da te indicato: non prendere alcuna contromisura tattica e concedere l'uno contro uno sulle fasce con quegli interpreti, fidandosi di quel modulo che in campionato gli permetteva di vincere quasi sempre... il risultato? non poteva che essere un prevedibilissimo massacro...
P.S.: cosa vuoi intendere sul fatto che Conte avesse ben donde di lamentarsi contro Galatasaray e Benfica?
Juan

pippo ha detto...

qualche considerazione:
1@mark,quindi tu dici che conte non doveva essere "asino" e fare come fa mou ,prendere le giuste contromisure.in pratica tutti dietro e pedalare(atletico-chelsea di quest'anno,ma anche psg-chelsea).no grazie,preferisco l'arroganza di conte(che tu però chiami asinaggine,non si capisce perchè...)quella stessa che aveva mou agli inizi con il porto(con più ...fortuna).
@ juan,infatti avremmo perso lo stesso con il bayern,e allora meglio tentare...
2.anche conte da quado è alla juve,ogni anno vince qualcosa.questo per dire che mou (che ha il procuratore più potente d'europa)non ha mai guidato squadre di....seconda fascia.@entius,trovo ingenuo da parte tua scrivere "cercava nuovi stimoli e andò al real".diciamola tutta ,fino in fondo.è stato un vero e proprio tradimento......ma questo fa parte della furbizia del personaggio(non a caso portoghese).

Entius ha detto...

@Pippo. Infatti non l'ho scritto io. Ho riportato un articolo di un altro sito...

Mark della Nord ha detto...

@Pippo
Se tu preferisci l'arroganza di Conte, come scrivi, e non avere chances per vincere la partita contro il Bayern, è un problema che riguarda il tuo modo di intendere il calcio.
Tra una tattica sicuramente perdente in partenza e una qualunque altra, seppure opportunistica o poco spettacolare, io preferirei quest'ultima.
Ogni tifoso, me compreso, preferirebbe giocare male e vincere piuttosto che disputare una partita storica e perdere.

Mark della Nord ha detto...

@Carlo Sandri
Non era possibile affrontare il Bayern vis a vis.
Fu un atteggiamento da dissennati.
E difatti avvenne il "massacro di Forte Apache" (con la sola attenuante per il ritorno, quando bisognava necessariamente giocare così, visto il risultato dell'andata).
Conte avrebbe potuto (e dovuto!) inventarsi qualcosa d'altro.
Affrontare gli avversari a viso aperto paga in Italia, dove tutti ti sono inferiori.
Ma in Europa, con certe squadre, bisogna necessariamente cambiare sistema di gioco, adattarlo, usare contromisure mirate ai giocatori che ti trovi di fronte.
Con questo non voglio dire che una tattica differente si sarebbe rivelata vincente, ma almeno non saresti sceso in campo già sconfitto.

Per il resto, se tu mi parli di atteggiamento (occasionalmente) provocatorio di Mourinho potrei anche darti ragione, anche se le provocazioni era lui a subirle, e di continuo, soprattutto dai giornalisti.
Però nessuno deve permettersi di venire qui (non mi riferisco a te, naturalmente), su un blog nerazzurro e parlare, oltreché di arroganza e presunzione, persino di disgusto, nel riferirsi al tecnico che ci ha portato in cima al mondo.
E' stato questo che ha provocato la mia reazione.

Carlo Sandri ha detto...

@Mark e Juan:
sulla tattica di Conte contro il Bayern, rispetto ovviamente la vostra opinione. La mia è che ci fosse troppa differenza tra le due squadre, e che non fosse così assurdo che la Juve provasse a giocare con il modulo e la tattica a cui i suoi giocatori sono più abituati.
Fatto sta che, come dite voi, fu un massacro sportivo, di cui il 4-0 complessivo non rende nemmeno l'idea (andò persino peggio poi al Barca in semifinale, ma è una magra consolazione).

@Juan sulle polemiche europee della Juve quest'anno:
secondo me, lamentarsi delle condizioni del campo su cui il Galatasaray ci ha eliminato, o del fatto che Juve-Benfica abbia avuto 49 minuti di gioco effettivo, non è infondato.
Attenzione: so che una grande squadra non dovrebbe ridursi a questi dettagli, e dovrebbe essere ben più forte di queste difficoltà. Però se un allenatore, a caldo dopo delle partite del genere, rilascia dichiarazioni polemiche, non lo biasimo. L'importante è che non insista più sull'argomento in seguito, e che riconosca invece i meriti avversari quando ci sono.

Ultima mia osservazione su Mourinho senza andare troppo fuori tema: secondo me ha dimostrato più il suo valore quest'anno, portando il Chelsea a un passo da traguardi importanti, che non vincendo quei 3 trofei in 3 anni di Real con una squadra stellare.

Mark della Nord ha detto...

@Carlo Sandri
Ma proprio per il fatto che ci fosse troppa differenza (di elementi, di gioco, ecc.) tra le due squadre perché adottare una tattica che si sapeva non avrebbe pagato?
Provando a cambiare probabilmente non si sarebbe approdato a nulla, ma almeno non avresti affrontato gli avversari sul terreno a loro più congeniale, e poi...chissà...io in tanti anni che seguo calcio ho assistito alle cose più impensabili.

Senti cosa dice uno che non sarà un grande tecnico, ma neppure uno sprovveduto senza esperienza:

https://www.youtube.com/watch?v=yL-IhpQK3Zg


"...so che una grande squadra non dovrebbe ridursi a questi dettagli...", tu scrivi.
E invece, penso io, alle volte i dettagli sono determinanti.
Il Benfica era consapevole di essere inferiore alla Juve e pertanto ha adoperato ogni stratagemma, ogni tattica, ogni accorgimento (tra cui, poco sportivamente, interruzioni e perdite di tempo, per non parlare del gioco pesante) che potesse permettergli di passare il turno.
Una cosa è certa: non ha giocato a viso aperto né all'andata né al ritorno.
Comunque, parliamoci chiaro: quando giochi con un uomo in più per 25 minuti e con 2 in più per gli ultimi 10, almeno una palla devi buttarla dentro.




Anonimo ha detto...

Un altro appunto che faccio a Conte: quest'anno la Juve ha schierato il 4-3-3 SOLO ED ESCLUSIVAMENTE nel doppio confronto con il Real Madrid, in cui la Juve ha disputato probabilmente le migliori partite della sua campagna europea 2013/2014. Ora due osservazioni: 1) questa è la dimostrazione che poteva comportarsi così anche contro il Bayern l'anno scorso; 2) perchè non ha riproposto il 4-3-3 anche nelle altre partite, dato che la squadra aveva dimostrato di interpretarlo in maniera ottimale? Errore piuttosto grave, a mio parere.
Juan