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martedì 8 aprile 2014

CHELSEA, NEL SEGNO DI MOU. DORTMUND AD UN PASSO DALL'IMPRESA

Non stanno certo mancando le emozioni in questi quarti di Champions League. Con rimonte riuscite o solo sfiorate e partite da vivere col fiato sospeso fino al triplice fischio finale.

E’ sicuramente la serata di José Mourinho che con il suo Chelsea rimonta l’1-3 di una settimana fa rimediato al Parco dei Principi e conquista la sua quinta semifinale consecutiva.
I Blues trovano il gol del vantaggio poco dopo la mezzora di gioco. Rimessa lunghissima da destra di Ivanovic, sfiora David Luiz in area, perso dalla difesa Schürrle, che mette dentro. La squadra londinese preme sull’acceleratore alla ricerca del gol qualificazione.
Ad inizio ripresa brivido per i parigini con il Chelsea che colpisce due traverse in tre minuti.
Mourinho inserisce ancora più peso offensivo con Demba Ba, lasciando solo David Luiz davanti alla difesa: è un assedio, ma la difesa del PSG è di qualità, comandata dal leader e capitano Thiago Silva Ma il fortino messo su da Blanc crolla a pochi minuti dal novantesimo quando da una mischia sbuca il piede di Demba Ba sul lato debole, che vince il contrasto fisico con Maxwell e mette in qualche modo alle spalle di Sirigu facendo esplodere lo stadio.
Cech fa una grande parata nel finale, su Marquinhos ed evita una beffa che avrebbe avuto un retrogusto molto amaro.
Chelsea in semifinale. Ancora una volta Ibrahimovic deve rimandare l’appuntamento con la coppa dalle grandi orecchie. Fa festa invece, come detto, Mourinho. Seppur soffrendo più del dovuto il suo Chelsea è tra le migliori quattro d’Europa. Traguardo che lo Special One raggiunge per la quinta volta consecutiva. Nella prima occasione arrivò il trionfo con l’Inter, mentre nei tre anni successivi dovette arrendersi ad un passo dalla finale. E stavolta come finirà?
Il Real Madrid aveva ormai la qualificazione in pugno dopo il 3-0 dell’andata ma a Dortmund i ragazzi di Ancelotti hanno dovuto sudare sette camicie per avere la meglio sui tedeschi.
La prima grande occasione è per gli spagnoli. Fallo di mano di Piszczek su cross dalla sinistra di Fabio Coentrao. Dal dischetto va Angel Di Maria che si fa ipnotizzare da Roman Weidenfeller. Il rigore parato è la scintilla che dà la svolta alla gara dei teutonici. Il Dortmund cresce di intensità e al 24esimo trova il gol del vantaggio con Marco Reus, abile a sfruttare un retropassaggio errato di Pepe e saltare Casillas per l'1-0.
Ed è sempre Reus prima dell’intervallo a raddoppiare. Reus sfrutta un'errore di Illarramendi per servire Lewandowski in area. Il tiro della punta polacca deviato da Casillas si stampa sul palo, ma sulla respinta è ancora Reus il più lesto per il raddoppio.
Nella ripresa è un monologo del Borussia Dortmund che cerca insistentemente il gol che vorrebbe dire tempi supplementari. Per due volte Mkhitaryan si trova a tu per tu con Casillas ma prima trova un palo a porta sguarnita in contropiede e poi si fa bloccare dallo stesso portiere il tap-in decisivo con un tiro da centro area. Il Real Madrid soffre fino al triplice fischio finale che chiude i conti e regala al Real Madrid la semifinale. Solo applausi per il Borussia Dortmund che esce a testa alta (loro sì, altro che Milan…) dalla competizione.



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7 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Poche chiacchiere. Mourinho rimane pur sempre Mourinho (mi fanno ridere certi paragoni assurdi con allenatorucoli da quattro soldi).
Pochi come lui sanno motivare la squadra e ottenere il massimo dai suoi ragazzi.
Sono contento per la sua vittoria. Spero che conquisti nuovamente la Champions League.

pippo ha detto...

è strano,allenatori come jurgen klopp(per me il migliore in europa oggi,insieme a guardiola)non hanno il successo che meriterebbero.
esistono grandi allenatori e....allenatori fortunati e con il giusto....procuratore.
nessuno ha la cultura calcistica e le idee tattiche di klopp,ma forse sono io che sbaglio.sembra che conti più il saper motivare.ricordo il trap che con il cagliari quasi scendeva in b.forse non li sapeva motivare.....

Anonimo ha detto...

X Pippo
Suppongo tu ti riferisca a Mourinho quando parli di "allenatore fortunato con il giusto procuratore"... beh, ti dico che la fortuna ci vuole ovunque, senza di quella non vinci. Anche il da te considerato migliore Jurgen Klopp (anche per me un grandissimo, comunque), se non fosse successo l'impossibile nei quarti contro il Malaga l'anno scorso, in finale non ci sarebbe andato (senza considerare l'eliminazione da ultima nel girone l'anno prima), oppure Guardiola non avrebbe vinto la Champions 2009 senza il gol di Iniesta al 94° a Stamford Bridge e dopo che la sua squadra fu dominata in lungo e in largo... io credo che non arrivi 8 volte in semifinale di Champions in 9 anni (e due vittorie finali), con 5 squadre diverse, se non sei un grandissimo... e non te la cavi sicuramente solo con il saper motivare.
Juan

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Ma a nessuno viene il dubbio che un allenatore arriva a 8 semifinali in 9 anni SOPRATTUTTO perchè ha a disposizione non proprio delle squadrette?
Stiamo parlando del Chelsea, squadra che ha vinto la Champions 2 anni fa 2!
E che ormai stabilmente da almeno 6/7 anni è ai vertici del calcio europeo!
Chi andrebbe veramente elogiato a più non posso sono per l'appunto Klopp e Simeone che senza avere emiri o presidenti petrolieri alle spalle hanno portato le proprie squadre a livelli incredibili!
Quando i vari Mou, Guardiola, Ancelotti e simili mi dimostreranno che anche alla guida di formazioni di seconda fascia raggiungono certi risultati allora mi ricrederò sul loro effettivo valore...ciao!

Anonimo ha detto...

Andrea, permettimi di dissentire... Il Chelsea ha almeno 4-5 squadre in Europa decisamente a lei superiori (nonchè un paio in Inghilterra, e 2-3 a pari livello), e Mourinho le due Champions le ha vinte con Porto e Inter, non esattamente le più accreditate alla vittoria finale... nessuno dimentica certo che in campo ci vanno comunque i giocatori, quindi è chiaro che senza determinati valori tecnici non puoi nemmeno pensare di raggiungere certi traguardi, ma è secondo me un falso storico il fatto che se hai grandi giocatori basta un pinco pallino qualunque a guidarli per vincere.. serve ben altro, sia dal punto di vista tattico, che psicologico, che di gestione del gruppo... come la capacità di CARATTERIZZARE FORTEMENTE le squadre da loro guidate (nel caso specifico da Mourinho)... e queste sono capacità che non propriamente si vendono sugli scaffali di un supermercato.
Juan

pippo ha detto...

juan,non ho detto che mou è scarso.dico solo che è fortunato e furbo.daccordo con te ,anche la fortuna è una componente,così come conoscere le persone...giuste.certamente più potente di mendes(procuratore di mou)in europa al momento non c'è nessuno.
anche del trap si diceva che era un grande motivatore,ma al cagliari stava andando in....b.
la cosa che mi sorprende è che uno come klopp non abbia avuto la stessa ...fortuna,visto che dal punto di vista tattico è decisamente tra i migliori.non lo so,ma l'aspetto psicologico e di gestione del gruppo le vedo come fumo negli occhi.troppo aleatorie....

Anonimo ha detto...

Posso sbagliarmi, ma io vedo Klopp un allenatore più da programmazione a lungo termine, di lavoro sui giovani, Mourinho più invece un allenatore da risultati immediati... Detto ciò, anch'io sarei curioso di vedere l'allenatore tedesco sulla panchina di una superpotenza, e lo meriterebbe senz'altro.
Per quanto riguarda il discorso psicologia e gestione del gruppo, tu lo vedi come aleatorio, io invece la vedo esattamente all'opposto, soprattutto in squadre la cui rosa prevede un certo numero di prime stelle, molte delle quali però non sicure del posto da titolare... praticamente è come attraversare quotidianamente un campo minato.
Juan