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lunedì 11 novembre 2013

FARSA A SALERNO, GLI ULTRA’ LA FANNO DA PADRONE

PUNTO C Notizie dalla Lega Pro
È finita dopo solo venti minuti la sfida fra Salernitana e Nocerina nel girone B di Lega Pro prima divisione. Quella che doveva essere una normale domenica di calcio, una di quelle che mettono di fronte due squadre pronte a dar vita ad un acceso derby di Lega Pro, si è invece trasformata in una farsa nella quale a farla da padrone sono state le minacce e la paura.
Gli ospiti, che avevano effettuato subito tre sostituzioni, hanno accusato cinque infortuni e sono rimasti in campo in sei, costringendo l'arbitro Sacchi di Macerata allo stop. Il tutto dopo le minacce alla squadra rossonera da parte dei suoi tifosi e la richiesta della squadra di non giocare.
La partita era considerata ad alto rischio visti i pessimi rapporti tra le due tifoserie. Proprio questi timori avevano spinto il Comitato sicurezza del Viminale a vietare la trasferta per i tifosi ospiti, all'interno di un quadro di fortissime misure di prevenzione. Al divieto, gli ultrà nocerini hanno risposto minacciando di recarsi ugualmente all'Arechi.


Ieri prima della partita, un gruppo di circa duecento tifosi della Nocerina si è presentato nel ritiro della propria squadra, intimando alla squadra rossonera di non presentarsi in campo: "O ci siamo anche noi, oppure non dovete esserci neppure voi".
Dopo le minacce, i calciatori della Nocerina si sono recati sul proprio pullman nello stadio Arechi ma hanno annunciato di non voler scendere in campo. Dopo una lunga trattativa, presente il questore di Salerno Antonio De Iesu che ha offerto ampie garanzie sulla sicurezza, la partita, che era fissata per le 12.30, è cominciata con una quarantina di minuti di ritardo. Ma le intenzioni degli ospiti sono apparse subito chiare: nei primissimi minuti sono state effettuate tutte le tre sostituzioni possibili, e subito dopo ben cinque giocatori, uno dopo l'altro, hanno accusato infortuni e sono usciti dal campo.
Insomma, è stata scritta una nuova pagina nera per il calcio italiano, festeggiata come una vittoria sul campo dagli stessi tifosi 'molossi' con un invito diffuso sui social ("Tutti in piazza a festeggiare... ha vinto il popolo nocerino") raccolto da un centinaio di ultrà, radunatisi in piazza Diaz, a Nocera Inferiore, sventolando bandiere e cantando cori.
Una brutta pagina di sport”. Così il questore De Jesu ha commentato l’episodio, ultimo caso di partite interrotte per volere degli ultras. “La società rossonera – ha detto – era intenzionata a disputare la partita mentre erano proprio i giocatori che si rifiutavano di scendere sul terreno di gioco. Nel frattempo, abbiamo acquisito filmati e testimonianze di quanto accaduto e avvieremo le opportune indagini”. Rimane il fatto che in un paese civile sono ancora i tifosi a farla da padrona con i loro atteggiamenti e le loro intimidazioni Risale a circa un mese fa il triste episodio che aveva visto protagonista Felice Evacuo, minacciato dai propri tifosi per aver salutato i supporter della sua precedente squadra (la Nocerina). E stiamo ancora a parlare di discriminazionie territoriale e cori offensivi…

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2 commenti:

Mattia ha detto...

Una brutta pagina di (non) calcio di cui avremmo volentieri fatto a meno. Forse siamo troppo impegnati in stronzate come la discriminazione territoriale per renderci conto che i veri problemi sono altri

Ciaskito ha detto...

In un paese civile i giocatori sarebbero stati squalificati a vita. Non basta punire solo gli ultras ma anche chi con il suo atteggiamento alimenta il potere delle curve.