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giovedì 20 giugno 2013

SPAGNA, SHOW DA DIECI (ma senza lode)

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO B Seconda Giornata
SPAGNA-TAHITI 10-0
4' Torres - 31' Silva - 33' Torres - 39' Villa - 57' Torres - 59' Villa - 64' Villa - 66' Mata - 79' Torres - 89' Silva
SPAGNA (4-1-4-1) Reina; Azpilicueta, Albiol, Sergio Ramos (dal 1’ s.t. Navas), Monreal; Javi Martinez; Cazorla (dal 30’ s.t. Iniesta), Mata (dal 24’ s.t. Fabregas), David Silva, Villa; Torres.(Casillas, Valdes, Arbeloa, Piquè, Xavi, Pedro, Soldado, Jordi Alba, Busquets). All. Del Bosque.
TAHITI (4-5-1) Roche; J. Tehau, Lemaire (dal 28’ s.t. Vero), Ludivion, Vallar; Aitamai, Bourebare (dal 24’ s.t. L. Tehau), Caroine, Chong Hue, Vahirua; A. Tehau (dall’8’ s.t. T. Tehau). (Samin, Meriel, Faatiarau, Aroita, Tihoni, Hnanyine, Simon, Atani). Allenatore Etata.
ARBITRO: Haimoudi (Algeria).

Tutto facile per la Spagna che contro il modesto Tahiti passeggia oziosamente finendo per segnare dieci gol. Dieci gol, ma senza la lode. Quella se la sarebbe meritata se avesse avuto la sportività di fermarsi prima e non umiliare l’avversario più di quanto fosse necessario.
A rompere il ghiaccio diopo 5 minuti è Fernando Torres. L’attaccante del Chelsea beffa il portiere avversario con una conclusione violenta sul primo palo. E il bomber dei Blues sarà anche il cannoniere di giornata con ben quattro centri. E pensare che sbaglia pure un rigore scheggiando la traversa.

Il primo tempo si chiude sul 4 a 0 con i tifosi del Maracanà schierati compatti al fianco della simpatica ma poco proponibile nazionale polinesiana. Nella ripresa la Spagna arrotonda il bottino. Uno scatenato Villa, in competizione con Torres (che nella ripresa sbaglia anche un rigore) per il titolo di capocannoniere di giornata, si ferma a una tripletta.
Anche lui aveva voglia di dimostrare a Del Bosque di essere pronto per una maglia da titolare (El Guaje sale a quota 56 centri con la maglia della Spagna). Gli altri gol portano la firma di un David Silva come sempre molto elegante (per lui una doppietta) e di Mata.

Finisce con un rotondo 10-0 che mostra la netta differenza tecnica fra le due squadre (137 posizioni di differenza nel ranking Fifa, giusto per dare un’idea). Come se ci fosse stato bisogno di questa partita per capire quanto fosse forte la Spagna o quanto fosse debole Tahiti. La Spagna ha il merito di onorare l’impegno fino alla fine ma probabilmente avrebbe potuto non infierire così sull’avversario (sebbene qualcuno sia del parere contrario, si umilia l’avversario quando decidi di non giocare).
Tahiti, comunque grintosa, può uscire dal campo a testa alta, così come successo contro la Nigeria. Non capiterà un'altra volta di poter affrontare i campioni d’Europa e del Mondo in una competizione internazionale. E al di là del risultato possono sicuramente essere soddisfatti.
Per la Spagna si aprono le porte della semifinale: Italia o Brasile, comunque andrà, questa volta sarà partita vera.

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2 commenti:

Theseus ha detto...

Continuare a giocare nonostante l'avversario sia più debole é una forma di rispetto verso l'avversario stesso. Se ti fermi é un gesto di presunzione, é come se volessi sottolineare la tua superiorità.

Mattia ha detto...

La spagna poteva evitare di infierire ma per il rispetto di chi paga per vedere una partita non sarebbe nemmeno giusto stare fermi in campo a guardarsi negli occhi. Li hanno rispettati facendo solo 10 gol perchè una Spagna con in campo tutti i titolari avrebbe vinto 30 a 0. Alla fine hanno trovato una via di mezzo tra il rispetto per gli avversari e il rispetto per il pubblico