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martedì 16 aprile 2013

CALCIO&ECONOMIA. VOLA LA BUNDESLIGA, SERIE A SEMPRE PIU' GIU'

Poco più di 13 miliardi di euro (13,2 miliardi per la precisione). E’ questo il fatturato complessivo nel 2012 dei 53 principali campionati di club europei.
Oltre a confermarsi un settore economico di grande rilevanza, il calcio professionistico di vertice stia vivendo negli ultimi anni una fase di persistente crescita economica. Nel periodo 2007-2012 il fatturato delle top division europee ha realizzato una crescita media annua del 5,6%. Quasi il 68% del fatturato complessivo è rappresentato dai ricavi generati dai cinque principali campionati, ossia Inghilterra, Germania, Spagna, Italia e Francia in rigoroso ordine di entrate, mentre molto sotto troviamo Russia, Turchia, Olanda e Portogallo.
Ma la realtà è che solo la Bundesliga produce risultati importanti e lo si vede da come producono e investono le sue big. Infatti nella stagione 2011/2012 in Germania si è registrato un utile aggregato pari a 37,6 con il costo del personale che rappresenta solo il 52% del fatturato. Tutti gli altri principali campionati hanno invece prodotto delle perdite: in Inghilterra il risultato netto è negativo per 430,6 milioni di euro, in Italia per 319,4 milioni, mentre Spagna e Francia sono più basse, con rispettivamente 147,2 e 53,7 milioni di euro.
Sotto il profilo patrimoniale, il 2012 segna una leggera positiva inversione di tendenza, con un incremento del patrimonio netto complessivo delle società (da 1,9 a 3,3 miliardi di euro) e la diminuzione dell’indebitamento bancario e commerciale (da 5,5 a 5,1 miliardi).
Nel 2011-2012 l’affluenza agli stadi nei campionati europei di prima divisione ha superato i 103 milioni di spettatori, a cui vanno aggiunti altri 13,4 milioni relativi alle competizioni europee (Champions League ed Europa League) e 1,4 milioni che hanno assistito alle 31 partite dei Campionati Europei 2012 in Polonia e Ucraina. In Europa i dieci campionati più rilevanti assorbono quasi il 70% dell’affluenza totale (71,8 milioni di spettatori sui 103,2 totali), con un dato medio per partita di 23.053 spettatori. Emergono altresì rilevanti differenze tra i diversi principali Paesi: l’affluenza media passa da oltre 45.000 spettatori in Germania ai 34.600 dell’Inghilterra, ai 28.796 della Spagna e ai 22.005 dell’Italia. Nessun altro Paese supera i 20.000 spettatori medi, cifra a cui si avvicinano soltanto Olanda e Francia. Allargando l’orizzonte al di fuori dell’Europa, numerosi Paesi denotano valori rilevanti e crescenti: in primis il Messico (26.547 spettatori medi per partita), per passare poi ad Argentina (18.165), Stati Uniti (18.033), Cina (17.947), Giappone (15.797) e Brasile (14.976).
Insomma, dati alla mano, dobbiamo constatare come la Bundesliga sia l’unico campionato veramente in crescita sotto tutti i punti di vista. Dietro il campionato tedesco c’è il vuoto assoluto e, situazione che non suona certo come una novità, la nostra Serie A va sempre più giù.

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2 commenti:

Mattia ha detto...

Aldilà di numeri e cifre non mi pare che tu abbia detto qualcosa di nuovo. L'unico campionato in perfetta salute è la Bundesliga. E non è certo frutto della casualità.

Salvatore ha detto...

Tolta la Bundesliga, non vedo grosse differenze. Continuiamo a ripetere che l'Italia va a fondo ma mi pare che gli altri campionati non se la passino certo meglio di noi.