ARTICOLI RECENTI

mercoledì 27 marzo 2013

UN ANNO NERAZZURRAMENTE STRAMACCIONIANO

Il 26 marzo dello scorso anno Andrea Stramaccioni diventava il nuovo allenatore dell’Inter. Lo so, sono in ritardo di un giorno sulla ricorrenza, ma diciamo che me la sono presa comoda.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel lunedì di fine marzo quando, dopo una sconfitta contro la Juventus e l’ennesima pessima gara disputata dall’Inter, Moratti decise di esonerare Ranieri e affidare la squadra a questo giovane inesperto che solo il giorno prima aveva vinto la Next Generation Series, ovvero la Champions League della Primavera.
Ne è passata di acqua sotto i ponti. E’ passato un anno, sembra che ne siano passati 3. Ma oggi come quel giorno la mia fiducia e la mia stima verso Stramaccioni è rimasta immutata.
Il suo modo di fare mi ha subito affascinato e colpito tanto da auspicare fin da subito che non fosse solo un traghettatore ma che potesse avere più tempo per mostrare il suo valore sulla panchina dell’Inter. Nella sua prima conferenza stampa si presentò con l’incosciente spensieratezza di uno che sta vivendo in sogno. Ma fin da subito ha mostrato di non essere uno sprovveduto e di sapere il fatto suo.

E infatti dopo alcune prestazioni convincenti (una su tutte il derby vinto ai primi di maggio) Moratti ha deciso di riconfermarlo anche per la stagione successiva. Peccato che però il tanto invocato ricambio generazionale dell’Inter non si avvenuto. Sono andati via un po’ di eroi del Triplete ma non sono arrivati sostituti all’altezza, eccezion fatta per Handanovic tra i pali.
Ma soprattutto piuttosto che puntare sui giovani si è continuato a fare un mercato all’insegna dell’approssimazione e il povero Stramaccioni ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco e arrangiarsi con il materiale messogli a disposizione.
Dopo una partenza lenta però il tecnico romano ha avuto l’intelligenza di cambiare modulo e passare alla difesa a tre. Scelta che, unita ad un periodo di forma eccezionale da parte di molti giocatori titolari, gli ha permesso di infilare una serie di vittorie consecutive culminate con la splendida vittoria a Torino contro la Juventus che non perdeva da 50 gare e che nel suo nuovo stadio non aveva mai perso. E’ stato quello l’apice della stagione di Stramaccioni che da lì in poi è stato costellato da molti bassi e pochi alti.
E di conseguenza attualmente, a 10 giornate dal termine, la panchina di Stramaccioni è parecchio in bilico (sebbene periodicamente Moratti faccia dichiarazioni che fanno intuire la riconferma di Strama).
Il mio pensiero su Stramaccioni penso vi sia abbastanza chiaro visto che l’ho sempre difeso e sostenuto a priori (anche se non ho fatto mancare qualche critica quando se la meritava). Personalmente stravedo per il tecnico romano. Secondo me pecca di inesperienza e in alcuni momenti va un po’ in bambola ma ha talento e può essere l’uomo adatto per riportare in alto la squadra nerazzurra. Ovviamente una sua eventuale riconferma dovrebbe prescindere dal fatto che venga messo in condizione di poter esprimere il suo calcio e quindi che possa avere a disposizione gli uomini giusti e non i Rocchi e i Schelotto di turno.
Penso di averlo già scritto altre volte in questi 12 mesi, Stramaccioni è un allenatore in gamba che farà molta strada ed è destinato ad una carriera ricca di soddisfazioni. La speranza del popolo nerazzurro (o perlomeno di una parte del popolo nerazzurro visto che per molti interisti Strama è un incapace che deve togliere il disturbo al più presto) è che Moratti capisca le potenzialità dell’allenatore che ha in mano e lo metta in condizione di poter fare bene. Sarebbe un peccato vederlo raccogliere consensi e successi altrove.

Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

2 commenti:

Matrix ha detto...

Può diventare un grande allenatore ma deve fare ancora esperienza. E non mi sembra il caso che faccia "tirocinio" all'Inter.

Entius ha detto...

Devo dedurre che tu non rientri tra gli stramaccioniani...
Ben venga il tirocinio se poi iniziano ad arrivare le vittorie. Non si può giudicare il lavoro di una persona se non è messa in condizione di lavorare nel migliore dei modi.
Schumacher era sicuramente una schiappa se lo avessimo dovuto giudicare mentre guidava una Fiat 500.