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lunedì 31 dicembre 2012

2012, BREVE VIAGGIO IN UN ANNO DI CALCIO

Per ripercorrere il 2012 calcistico dovremmo partire da ciò che succede fuori dal rettangolo di gioco con la vicenda calcio scommesse che si arricchisce sempre più di particolari, di nomi, di sentenze alla “tarallucci e vino”, di squalifiche farsa (vero, Conte?).
Ma vogliamo attenerci al 2012 del campo mettendo da parte ciò che succede fuori dal rettangolo di gioco. Questo anno solare è sicuramente l’anno della Juventus che vince il suo 28esimo scudetto e ipoteca il 29esimo vincendo con ampio margine il titolo di campione d’inverno. E’ una squadra solida e grintosa quella bianconera che però può contare sulla totale assenza di rivali visto che né l’Inter (che dopo aver interrotto la striscia d’imbattibilità dei bianconeri dopo 49 gare si è seduta sugli allori), né il Napoli, né Fiorentina e Lazio hanno dimostrato di poter competere con la squadra di Antonio Conte.
In questo 2012 c’è gloria anche per il Napoli che vince la Coppa Italia battendo in finale proprio la Juventus. I bianconeri si vendicheranno due mesi dopo a Pechino vincendo la Supercoppa Italiana ai danni dei partenopei (con l’arbitro assoluto protagonista).


In campo europeo è l’anno del Chelsea (con in panchina Roberto Di Matteo) che riesce finalmente a regalare ad Abramovich la tanto attesa Champions League. I Blues riescono a superare in semifinale il Barcellona mentre in finale battono il Bayern Monaco (che a sua volta in semifinale aveva battuto il Real Madrid di Mourinho) ai rigori in una finale ricca di emozioni e colpi di scena. Niente trionfo spagnolo dunque. 
Trionfo spagnolo che arriva in Europa League dove Falcao trascina l’Atletico Madrid alla vittoria nella finale tutta spagnola contro l’Atheltic Bilbao di Bielsa. Falcao si ripeterà anche due mesi dopo in Supercoppa Europea contro il Chelsea, travolto con un’incredibile poker. Chelsea che dopo aver perso la Supercoppa, vedrà sfumare a dicembre anche il Mondiale per Club che il Corinthians riporta a casa dopo 12 anni.
A livello individuale è l’anno di Lionel Messi che apre il 2012 vincendo il suo terzo Pallone d’Oro e lo chiude realizzando il record di gol in un anno solare: 91 reti (anche se rimane il dubbio per un precedente record realizzato nel 1972 da Chitalu, giocatore dello Zambia).
Ma il 2012 è l’anno degli Europei in Ucraina e Polonia. A trionfare è la Spagna che realizza un incredibile tripletta (Europeo 2008, Mondiale 2010, Europeo 2012). Le Furie Rosse in finale travolgono 4-0 la sorprendente Italia che, trascinata da Balotelli e Cassano, aveva fatto fuori l’Inghilterra nei quarti e la Germania in semifinale. Gli azzurri escono comunque a testa alta dalla competizione portando a casa un risultato che alla vigilia sembrava insperato.
Se all’Europeo è un trionfo atteso, lo stesso non si può dire della Coppa d’Africa disputatasi in gennaio che a sorpresa ha visto trionfare lo Zambia che in finale ha avuto ragione della favorita Costa d’Avorio di Drogba. E a proposito di cose inattese, c’è da ricordare il fallimento con retrocessione in Quarta divisione del Rangers Glasgow in Scozia.
A giugno un pezzo di Serie A saluta il nostro campionato. Alessandro Del Piero, Gennaro Gattuso, Clarence Seedorf, Marco Di Vaio, Alessandro Nesta, Ivan Cordoba, Filippo Inzaghi e Gianluca Zambrotta infatti lasciano il nostro campionato. Alcuni emigrano all’estero, altri iniziano la carriera di dirigente, altri quella da allenatore.
Se in Italia lasciano otto giocatori che hanno fatto la storia del nostro campionato, in Spagna a lasciare è Josef Guardiola che dopo quattro anni di trionfi lasci la panchina del Barcellona per prendersi un anno sabbatico in attesa di iniziare una nuova avventura (quasi sicuramente in Premier League).
Allenatore che va, allenatore che viene. In Italia ritorna sulla cresta dell’onda Znedek Zeman che riporta il Pescara in Serie A a suon di gol e spettacolo. Meritano una citazione anche Andrea Stramaccioni e Vincenzo Montella che senza ombra di dubbio sono gli allenatori rivelazione dell’anno. Due ragazzi in gamba che faranno sicuramente molta strada.
In conclusione mi sembra doveroso ricordare chi in questo 2012 ci ha lasciato. Iniziando da Piermario Morosini, morto in un tragico sabato di metà aprile sul campo, a Francesco Mancini, portiere del Foggia rivelazione degli anni ’90 stroncato da un infarto, a Giorgio Long John Chinaglia, bomber della Lazio scudettata del 1974, per finire a Carlo Petrini, attaccante di Roma e Milan che per primo ebbe il coraggio di denunciare tutto il fango che ricopre il mondo del calcio.
Lo stesso fango che vorremmo non portarci dietro nel 2013. Perché la nostra sciocca speranza è di riuscire sempre più a parlare solo e soltanto di calcio giocato. Buon Anno a tutti !!!


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1 commento:

Simone ha detto...

Bella l'idea di riproporre anche i tuoi articoli. Un modo per rileggere qualcosa che ci eravamo persi. Anche se non tutti gli articoli sono "da non perdere"