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lunedì 20 agosto 2012

CASSANO-PAZZINI, L'ENNESIMA OPERAZIONE "AD MINCHIAM"

Che la nostra dirigenza non brilli per intelligenza (calcistica, si intende) e programmazione si era capito. Come è ben evidente che il nostro mercato è improntato sull’improvvisazione e sul caos mentale.
Ma al peggio non c’è mai fine e così, non potendoci stupire in positivo i nostri cari dirigenti hanno pensato bene di stupirci in negativo. Come liberarsi di Pazzini? Scambiandolo con Gargano, un centrocampista che magari farebbe comodo? Scambiandolo con Quagliarella, non un top player ma comunque uno che può fare sia l’attaccante esterno che la prima punta? No, scambiandolo con Cassano. Quella che a me sembrava una bufala giornalistica da ieri sera è diventata sempre più una concreta (e scellerata per l’Inter) operazione di mercato (ormai manca solo l’ufficialità).
Non ho mai amato particolarmente Cassano ma probabilmente qualche anno fa avrei accettato l’acquisto del talento pugliese. Ma a 30 anni e una delicata operazione al cuore la carriera di Cassano è avviata al tramonto e la sua utilità in questa rosa è praticamente nulla.

Innanzitutto va a rinfoltire un ruolo dove siamo già ben forniti (Sneijder, Coutinho, Alvarez, il trequartista è l’unico ruolo in cui abbiamo abbondanza), è un affare totalmente opposto all’ottica di ringiovanimento e ridimensionamento economico.
Non ci vuole un genio per capire che questo affare è doppiamente vantaggioso per il Milan che in uno solo colpo si libera di un pesante fardello come Cassano e si rinforza acquistando il bomber che gli serviva.
Da tempo ho rifiutato di capire le logiche che attraversano le eccelse menti di Moratti, Branca e compagnia bella ma mi sono sempre sforzato di pensare che magari acquistare Mudingayi, mollare Destro, non riscattare Poli, cedere Castaignos, inseguire Lucas sapendo di non poterlo acquistare, potessero avere un senso. Ma scambiare Pazzini con Cassano no, non ha senso e nemmeno mi sforzo di pensare che un senso ce l’abbia.
Stiamo facendo un’operazione a perdere. Perché rinforziamo una diretta concorrente (ma gli affari Seedorf e Pirlo non hanno insegnato nulla?), perché ci mettiamo sulle spalle un peso morto peggiore di Forlan e Zarate, perché così bruciamo Coutinho e Alvarez che avranno ancora meno spazio in campo (e quella volta che giocheranno 10 minuti combineranno ben poco e subito li bolleremo come bidoni e li venderemo al primo che passa).
Questa campagna acquisti era iniziata con ben altri presupposti ma alla fine si sta rivelando quasi peggiore delle altre. Che non saremmo stati competitivi era accettabile. Ma a patto di intraprendere un cammino di ringiovanimento e di programmazione che ci avrebbe portato ad essere competitivi fra qualche anno. Invece siamo tornati ad essere l’Inter degli anni ’90 senza arte né parte, che faceva acquisti ad minchiam e che era diventata la barzelletta d’Italia. Che triste fine…

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3 commenti:

Brother ha detto...

Ormai con questa dirigenza sono rassegnato al peggio. A giugno c'eravamo illusi di assistere ad un mercato fatto con criterio e intelligenza e invece ancora una volta abbiamo subito un mercato illogico fatto con i piedi e non con la testa.

Nerazzurro ha detto...

La cosa incredibile è che c'è gente (nerazzurra) convinta che lo scambio Pazzini-Cassano sia un'affare per l'Inter.
Ma quanto mai? Ma davvero credete che Cassano sia un giocatore utile alal causa nerazzurra?

Vincenzo ha detto...

Io sono uno di quelli che è contento dell'arrivo di Cassano.

All'inizio ho avuto i tuoi stessi dubbi, ma alla fine il problema al cuore è superato e Cassano ha giocato pure tutti gli europei fino alla finalissima da titolare, seppur comprensibilmente non tutti i novanta minuti a partita.

Tra Cassano e Pazzini non c'è storia, per il nostro gioco è molto piu congeniale il barese.

Per me ne vedremo delle belle!