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venerdì 1 giugno 2012

FLOP AZZURRO, CERCASI ITALIA "PRANDELLIANA"

AMICHEVOLE
ITALIA-RUSSIA 0-3 60' Kerzhakov - 75' Shirokov – 89’ Shirokov

L’ultimo test prima dell’Europeo mostra un’Italia inguardabile, lontana parente della nazionale azzurra che, all’inizio della gestione Prandelli, ci aveva fatto re-innamorare dei colori azzurri.
A nove giorni dall'esordio di Danzica contro i campioni del mondo e d'Europa della Spagna (il 14 giugno c'è la Croazia, il 18 l'Irlanda), la nazionale guidata da Prandelli cade rovinosamente contro la Russia (terza sconfitta di fila dopo i k.o. casalinghi con Uruguay e Usa) lasciando tutti sconcertati in vista dell'imminente manifestazione continentale. Al di là dei tre gol subiti nella ripresa (al 15' Kerzhakov ha approfittato delle incertezze di Ogbonna e Bonucci, poi due clamorose indecisioni tra Maggio e De Sanctis hanno regalato la doppietta a Shirokov) la prova generale anti-Spagna può considerarsi un fallimento totale. Ferma da 93 giorni (ultima partita a Genova con gli Stati Uniti), l'Italia si presenterà in Polonia con tre sconfitte consecutive, segno che qualcosa non va già da qualche tempo e che la bella Italia apprezzata per un anno e mezzo si è sciolta come neve al sole.

La condizione complessiva è poco brillante e il 4-3-1-2 proposto da Prandelli non ha di certo aiutato contro la Russia di Advocaat, che precede l'Italia di una posizione nella classifica Fifa (undicesima contro il dodicesimo posto degli azzurri) e non aveva mai vinto nei quattro precedenti contro gli azzurri: tre sconfitte ed un pareggio.
L'esame più atteso, quello per la coppia Cassano-Balotelli (in campo per la seconda volta insieme, la prima il 10 agosto 2010 a Londra con la Costa d'Avorio), non è andato bene nonostante la grande complicità espressa durante gli allenamenti a Coverciano. Servito poco dai compagni e in evidente difficoltà fisica, il barese non è andato oltre un paio di conclusioni al volo fuori misura mentre l'attaccante del Manchester City è sembrato troppo egoista giocando più per se stesso che per la squadra.
La partenza è in programma martedì 5 giugno, e la sfida d’esordio con la Spagna, di quelle che mettono i brividi già di per sè, il 10 giugno, tra soli 9 giorni. Per non partire in salita servirà un’Italia ben diversa da quella scesa in campo al Letzigrund. Più solida, soprattutto, dietro. Più corta nelle distanza tra i reparti. E magari una Nazionale che sappia ritrovare il sorriso. Quando ce l’aveva vinceva, questa invece è apparsa una brutta copia di quella che abbinava bel gioco e risultati. E che aveva messo sotto pure la Spagna nell’agosto scorso.
Quella era una Italia che faceva sognare, questo è un’Italia da incubo. Un incubo da cui vorremmo svegliarci presto. Prima che sia troppo tardi. Perché in Polonia e Ucraina vorremmo fare bella figura e fare più cammino possibile. E non fare la fine dell’Italia lippiana in Sudafrica.

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1 commento:

Rudy ha detto...

Se questa ê l'Italia che si presenterà agli Europei, non sottovaluterei la proposta di Prandelli di non andare in Polonia e Ucraina.