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giovedì 1 marzo 2012

VARESE, ECCO IL CONTRATTO ETICO. SERVIRA' A QUALCOSA?

LATO B Appunti sulla Serie Cadetta
Mi piacerebbe porre l’attenzione su una interessante iniziativa del Varese Calcio che, a mio avviso, non ha avuto il giusto risalto sui media nazionali, impegnati a discutere sul gol annullato di Muntari, sulle dichiarazioni di Buffon e sul prossimo allenatore dell’Inter.
A tutti i giocatori della società biancorossa, oggi sesta nel torneo di serie B, verrà fatta sottoscrivere una postilla al contratto che li impegna a dichiarare di non essere mai stati coinvolti in episodi di illecito sportivo e che li sottopone a severe sanzioni nel caso in cui violassero questa norma di fair play.
Qualcuno potrebbe pensare: vabbè, è la scoperta dell'acqua calda. Sbagliato, i calciatori godono spesso di tutele al cui confronto l'articolo 18 degli operai è niente. Cristiano Doni, tanto per fare un esempio, continua a percepite l'ingaggio dall'Atalanta, benché reo confesso e squalificato per combine mentre il Bari, altra società nell'occhio del ciclone, per non subire penalità in classifica ha dovuto pagare gli arretrati anche ai suoi tesserati sospettati di essersi venduti le partite del passato torneo.

Gli eventi del calcioscommesse non hanno macchiato la reputazione del Varese, ma la società si sente comunque penalizzata (club che l'anno scorso arrivarono davanti a loro oggi si ritrovano coinvolti nelle indagini). Dunque l'operazione etica è figlia dei tempi che il calcio italiano sta attraversando. I dettagli giuridici sono stati illustrati dall'avvocato Stefano Amirante, consulente legale della società: "Il Varese chiede innanzitutto ai suoi tesserati una sorta di "autocertificazione", un attestato di estraneità a fatti illeciti. Se questa norma dovesse essere violata, il Varese la potrà far pesare davanti al collegio arbitrale e ottenere una riduzione dell'ingaggio fino al 100% oppure anche la risoluzione del contratto. Da parte sua il Varese vuole in questo modo far capire che sta facendo tutto quanto in suo potere per prevenire episodi di "infedeltà" alla maglia e alle regole".
Un meccanismo non facilissimo, ma che è figlio degli scarsi poteri sanzionatori che oggi i club hanno nei confronti dei loro tesserati: prima di un pronunciamento della giustizia sportiva il calciatore può ricevere un ammenda pari al massimo al 5% del suo stipendio. Domenica ai giocatori biancorossi è stata illustrata la clausola etica a cui dovranno aderire. Il primo a sottoscriverla è stato Emanuel Rivas, argentino, approdato a gennaio al Varese proveniente dal Bari, una delle principali società coinvolte dello scandalo. Rivas ha firmato senza la minima esitazione. Se non altro un ottimo auspicio.
Anche se il contratto etico fatto firmare ai propri giocatori dal Varese calcio somiglia molto al gesto di Simone Farina. Un episodio isolato. E gli episodi isolati sono destinati a rimanere tali.


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4 commenti:

Pakos ha detto...

Belle iniziative che rimangono fini a se stessi. Dubito che in altre piazze i giocatori firmino un contratto del genere.

Simone ha detto...

Io invece credo che possa essere un punto di partenza. Spero che altre squadre seguano l'esempio e facciano firmare contratti del genere ai propri tesserati.
Potrebbe non essere un episodio isolato, e io me lo auguro.

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Bè, che Rivas abbia firmato all'istante non mi stupisce, mi sarei meravigliato del contrario, avrebbe significato che il ragazzo ha la coscienza sporca...
Ottima iniziativa quella del Varese che mi auguro non solo che sia seguita da altre società ma che coinvolga altri parametri, ad esempio quelli legati al rendimento: più giochi male e meno guadagni...ciao!

Entius ha detto...

Più giochi male e meno guadagni. Ottima idea. I giocatori dell'Inter nell'ultimo mese avrebbero giocato praticamente gratis.