"L‘assemblea dei giornalisti di SportMediaset deve segnalare pubblicamente un episodio preoccupante sul fronte dei rapporti sport-comunicazione: nella settimana che precede il derby calcistico di Milano, l’Ufficio stampa del Milan ha fatto sapere alla redazione di Sport Mediaset che quest’ultima, contrariamente alla consuetudine, non potrà in questi giorni avere a disposizione interviste a tesserati del club dopo le divergenti valutazioni sul rigore concesso in Atalanta-Milan emerse durante il dibattito televisivo post partita tra l’allenatore rossonero e gli ospiti presenti nello studio di Premium Calcio. L’episodio si qualifica da sé‚ e purtroppo sono sempre più frequenti le ritorsioni delle società di calcio nei confronti dei media che esprimono opinioni non gradite”.
Siamo ormai al vergognosamente ridicolo, alla dittatura. Io sono il potere, se osate contraddirmi subirete le mie conseguenze. Questo è il succo dell’atteggiamento della società rossonera.
Il Milan ha deciso infatti di negare qualsiasi intervista alla tv di casa come ritorsione per le valutazioni sul rigore concesso a Pato nella partita di Bergamo espresse nella diretta di Mediaset Premium e che avevano portato al battibecco tra Allegri, Paparesta e Pistocchi.
Niente interviste, in barba ai contratti firmati che lo prevedano (Mediaset è detentrice dei diritti per il digitale terrestre).
Se pensiamo al fatto che entrambe le aziende fanno capo ad un unico padrone c’è solo da sorridere per una vicenda al limite del grottesco che di fatto danneggia entrambe. Un episodio che, come sostiene la nota stessa, si qualifica da sé. Un atteggiamento antipatico da parte della dirigenza rossonera che di fatto tronca la libertà di espressione e di opinione dei giornalisti. Quante volte è capitato che un giornalista ha commentato negativamente un episodio, sostenendo il suo disaccordo per quel rigore o quella decisione arbitrale? Un sacco di volte. Senza andare troppo lontano, in alcuni frangenti noi interisti siamo stati letteralmente massacrati dagli opinionisti ma Moratti non si è mai sognato di assumere un comportamento come quello di Galliani e soci.
Parafrasando una nota pubblicità “la mia squadra è differente”…
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3 commenti:
Dici bene, vergognosamente ridicolo. E'un'attentato alla libertà di espressione. Mi aspettavo una reazione anche di tutta la stampa.
Ma trattandosi del Milan tutto tace...
Il ragionamento del Milan non fa una grinza. Io (inteso come Berlusconi) vi pago per assecondarvi non per darmi contro. Chissenefrega delle vostre opinioni e della libertà d'espressione. Il padrone caccia i soldi e ha sempre ragione, soprattutto dalle parti di Berlusconi. E pazienza se non tutti hanno una televisione a disposizione...
Ho come la vaga sensazione che Paparesta l'anno prossimo dovrà trovarsi un altro lavoro...
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