Il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi, intervenuto alla puntata di KlausCondicio, il programma condotto da Klaus Davi su You Tube,, dice la sua sul tema "calcio, politica e omosessualità"
"L'omosessualità nel calcio è ancora un tabù nella misura in cui c'è una convivenza tra colleghi diversa da ogni altra professione. Esprimere la propria preferenza sessuale è difficile in tutti gli ambiti professionali, ancor di più per un calciatore che condivide con i suoi colleghi lo spogliatoio, quindi anche la sua intimità con altri. Nel nostro mondo si potrebbe creare imbarazzo; uno sport dove ci si spoglia, potrebbe diventare una difficoltà in più nella convivenza. In altri ambiti professionali, penso ai giornali o tra gli impiegati di banca, questo non accade. Per cui è più facile esprimere se stessi. Penso, a titolo personale, che si possa vivere anche non manifestando le proprie tendenze oppure vivendole in maniera sobria. Credo che individuare un giornalista, un politico o un personaggio pubblico come 'quello che' non faccia bene al coming out. Per chi ha questo tipo di tendenza e di difficoltà a esprimersi il primo passo sia il coming in, capire cioè dentro di sè quanto e se è il caso di esprimere all'esterno eventuali dubbi ed eventuali certezze che possono però accendere la miccia della comunicazione, con il rischio che poi una cosa intima e personale diventi la marchetta raccontata pubblicamente anche in maniera dequalificante.
Un calciatore gay ha paura di rivelarsi? Escludo che nel calcio non si faccia coming out per paura o timore piuttosto non lo si fa per una questione personale; non credo ci sia bisogno di andare a raccontare le proprie preferenze sessuali per poter lavorare o per vivere civilmente, con assoluta tranquillità. Nel nostro ambiente ogni cosa che esce dal seminato diventa un boomerang anche per chi una situazione la vuole portare a conoscenza. Io personalmente non ho mai conosciuto calciatori gay. Poi magari li ho conosciuti senza sapere che hanno tendenze omosessuali".
Parole che non mancheranno di creare dissidi e polemiche (il giornalista Alessandro Cecchi Paone, gay dichiarato,si è già scagliato in malo modo contro l’ex giocatore romanista). Personalmente sono d’accordo con Tommasi. In un mondo come quello del calcio fare outing non è facile e non è facile vivere in uno spogliatoio dove, irrimediabilmente, vieni visto con occhi diversi. E voi cosa ne pensate?
"L'omosessualità nel calcio è ancora un tabù nella misura in cui c'è una convivenza tra colleghi diversa da ogni altra professione. Esprimere la propria preferenza sessuale è difficile in tutti gli ambiti professionali, ancor di più per un calciatore che condivide con i suoi colleghi lo spogliatoio, quindi anche la sua intimità con altri. Nel nostro mondo si potrebbe creare imbarazzo; uno sport dove ci si spoglia, potrebbe diventare una difficoltà in più nella convivenza. In altri ambiti professionali, penso ai giornali o tra gli impiegati di banca, questo non accade. Per cui è più facile esprimere se stessi. Penso, a titolo personale, che si possa vivere anche non manifestando le proprie tendenze oppure vivendole in maniera sobria. Credo che individuare un giornalista, un politico o un personaggio pubblico come 'quello che' non faccia bene al coming out. Per chi ha questo tipo di tendenza e di difficoltà a esprimersi il primo passo sia il coming in, capire cioè dentro di sè quanto e se è il caso di esprimere all'esterno eventuali dubbi ed eventuali certezze che possono però accendere la miccia della comunicazione, con il rischio che poi una cosa intima e personale diventi la marchetta raccontata pubblicamente anche in maniera dequalificante.
Un calciatore gay ha paura di rivelarsi? Escludo che nel calcio non si faccia coming out per paura o timore piuttosto non lo si fa per una questione personale; non credo ci sia bisogno di andare a raccontare le proprie preferenze sessuali per poter lavorare o per vivere civilmente, con assoluta tranquillità. Nel nostro ambiente ogni cosa che esce dal seminato diventa un boomerang anche per chi una situazione la vuole portare a conoscenza. Io personalmente non ho mai conosciuto calciatori gay. Poi magari li ho conosciuti senza sapere che hanno tendenze omosessuali".
Parole che non mancheranno di creare dissidi e polemiche (il giornalista Alessandro Cecchi Paone, gay dichiarato,si è già scagliato in malo modo contro l’ex giocatore romanista). Personalmente sono d’accordo con Tommasi. In un mondo come quello del calcio fare outing non è facile e non è facile vivere in uno spogliatoio dove, irrimediabilmente, vieni visto con occhi diversi. E voi cosa ne pensate?
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2 commenti:
Ho letto la reazione di Cecchi Paone. Esagerata. E ovviamente di parte.
Ahimè, anche io sono daccordo con Tommasi.
www.pianetasamp.blogspot.com
Anche io sono d'accordo con Tommasi: a parte che non vedo la necessità per la quale un giocatore debba far sapere la sua vita privata, credo che fare outing in un mondo come quello calcistico dove i protagonisti sono inevitabilmente sempre sotto la luce dei riflettori sarebbe devastante sotto tutti i punti di vista...ciao!
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