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lunedì 29 agosto 2011

IL CALCIO ITALIANO IN CADUTA LIBERA (e il fondo non si vede ancora...)

Da almeno 3-4 anni stiamo avanti con la stessa litania. Il calcio italiano è allo sfascio, le squadre italiane in Europa fanno figure pessime e via discorrendo. Proviamo un paragone con gli altri campionati europei ma è come paragonare una Fiat Tipo con un Bmw.
Siamo al collasso e di anno in anno va sempre peggio. In Eur
opa, dopo anni di trionfi e dittatura, abbiamo cominciato col farci eliminare in semifinale, poi farci eliminare da altre big europee, successivamente da una qualsiasi squadra europea che incontrassimo negli ottavi e ora siamo arrivati al punto che non superiamo nemmeno i turni preliminari.
Evitiamo di guardare ai vari Metalist e Lech Poznan (anche se per la verità anche essere eliminati da Tottenham o Schalke04 non è il massimo) e limitiamoci a quello visto in questo mese d’agosto, con Palermo e Roma fuori dall’Europa League e l’Udinese sconfitta nei preliminari di Champions League.
Passi per i friulani. Avevano il miglior Arsenal che potesse capitargli (nel senso che era battibilissimo) e non hanno sfruttato l’occasione. Ma sono stati pur sempre eliminati da una squadra inglese che negli ultimi anni si è sempre ben comportata in Champions League. Ma che dire della Roma eliminata dallo Slovan Bratislava? E prima ancora del Palermo buttato fuori dal Thun?
A fine agosto ci ritroviamo già con due squadre fuori dall’Europa. Che prospettive possiamo intravvedere per il ranking Uefa? La prospettiva ipotizzata da Giovanni Capuano nel suo blog è talmente catastrofica da essere realistica.
Del resto, esclusa la vittoria dell’Inter in Champions League, le nostre squadre stanno inanellando una serie impressionante di risultati negativi e figure pessime. Nelle ultime tre stagioni solo l’Inter in due occasioni è riuscita a superare lo scoglio degli ottavi di Champions League (in Europa League è diventato arduo arrivare anche ai sedicesimi).
Si ha quasi l’impressione che le nostre squadre si rifiutino di giocare in Europa e non vedano l’ora di essere eliminate. Per esempio, l’Udinese ha ceduto alcuni dei suoi pezzi pregiati non provando nemmeno a trattenerli per onorare al meglio una storica qualificazione. Per non parlare dei commenti ottimistici degli stessi presidenti che hanno accettato l’eliminazione come una cosa inevitabile. Come se fosse difficile battere il Thun o lo Slovan Bratislava.
Andrebbe fatta tabula rasa. A partire da certi dirigenti e da certi presidenti bravi a lagnarsi ma incapaci di trovare soluzione concrete ad un crollo vertiginoso.
Non dettiamo più legge in Europa (bei tempi gli anni ’90), non siamo assolutamente il campionato più bello del mondo, i fuoriclasse ci snobbano, i campioni non vogliono venire da noi e quei pochissimi che ci sono alla prima occasione fuggono via, non vinciamo contro le avversarie europee nemmeno in amichevole (basta guardare qualche risultato delle amichevoli giocate questa estate).
Siamo in caduta libera e temo che bisognerà toccare il fondo prima di riuscire a risalire. Ma il problema è che questo fondo non si vede ancora…




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5 commenti:

Mattia ha detto...

Il succo del discorso è sempre lo stesso. Andiamo a fondo e tutti fanno finta di non vedere.
Credo che ci aspettano anni bui. Per risalire non dovremo toccare il fondo ma aspettare che cambino i dirigenti che governano il nostro calcio.

Pakos ha detto...

Ormai non contiamo più nulla. I campioni ci snobbano, le avversarie europee ci deridono e oltre i confini nazionali siamo passati dal essere temuti e rispettati ad essere derisi.
Per fare un paragone, l'Italia a livello europeo è come l'Inter pre-Calciopoli: una barzelletta.

Anonimo ha detto...

La cosa che più mi indispettisce è sentire gli Orrico di turno che tirano fuori il ritornello della superiorità tattica delle nostre squadre.

LeNny ha detto...

La barzelletta del calcio europeo.

Ciao. :

LeNny

Unknown ha detto...

Il problema secondo me sono i tecnici troppo "deboli" di cranio. Una Juve che prende un urlatore come Del Neri, un Inter un gasperini so tutto mi,una Lazio che ha un Recia che non fa giocare i numeri 10, Un Napoli che ha un pugile, una Roma che è costretta a fidarsi di un allenatore da giovanili estero per di più la dice lunga di perchè non siamo forti in europa.