CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano
Dopo sette anni lo scudetto riprende la via della Milano rossonera. Scudetto meritato, lo dicevo anche sabato sera. Non ho difficoltà ad ammettere che il Milan ha vinto con merito.
Non sono come certi tifosi pronti a sminuire le vittorie altrui. Se una squadra vince un trofeo (lo scudetto come il Mondiale per club) vuol dire che è stata più brava e più forte delle altre. E anche più fortunata. La fortuna è un elemento essenziale e essere fortunati non vuol dire non essere meritevoli perché la fortuna devi anche sapertela conquistare (per esempio, l’Inter è stata fortunata a giocare nella finale del Mondiale per Club contro il Mazembe ma quella fortuna se l’è conquistata battendo nei mesi precedenti Chelsea, Barcellona e Bayern Monaco).
Sulla bravura, la forza e la fortuna di questo Milan non ci sono dubbi. E’ vero che le dirette concorrenti ci hanno messo del loro con l’Inter assente ingiustificata nei primi mesi (e nel derby di ritorno), con la Roma che non è più quella che negli ultimi anni ha conteso gli scudetti all’Inter, con il Napoli che nei momenti cruciali ha perso la bussola e con la Juventus che dopo Calciopoli sta cercando ancora una sua identità. Ma bisogna anche ammettere che non è mica colpa del Milan se le dirette avversarie hanno fatto un campionato al di sotto delle attese.
Anzi questo accresce i meriti del Milan che rispetto alle altre è stata più costante, più continua e nei momenti che contavano non si è smarrita. Lo scrivevo anche sabato sera, il Milan nei momenti che contavano ha portato a casa il risultato. Per fare un esempio nelle doppie sfide con Inter e Juventus i rossoneri hanno portato a casa 9 punti su 12, hanno vinto con il Napoli, con la Fiorentina e nel girone di ritorno hanno perso una partita su 17 e subito solo 6 gol. Numeri che parlano chiaro e che non hanno bisogno di ulteriori commenti. Insomma il Milan ha conquistato sul campo e con pieno merito il diritto di fregiarsi di campione d’Italia.
Grande merito va a Massimiliano Allegri che, dopo una fase iniziale di assestamento, ha messo da parte l’idea ereditata dal suo predecessore (e che piaceva molto al Presidente) del Milan fantasia, ha blindato la difesa, rinforzato il centrocampo e creato un gioco che puntava molto su Ibrahimovic.
Molti i protagonisti di questa vittoria. A partire proprio da Ibrahimovic che vince il suo quinto scudetto consecutivo (i due vinti con la Juventus non vanno considerati) e si dimostra elemento fondamentale nell’attacco rossonero. Ma meriti vanno dati anche a Pato che è maturato tanto, a Seedorf bravo a riprendersi le chiavi del centrocampo, ad Abbiati che ha ritrovato lo smalto di qualche stagione fa, a Thiago Silva che con Nesta ha formato una coppia difensiva insuperabile, a Boateng, a Robinho, a Gattuso (nonostante ringhi sempre meno in campo e “abbai” molto fuori dal campo), a Cassano che è un po’ il Materazzi rossonero (abbastanza superfluo in campo ma leader nel fare baldoria), ad Ambrosini (chissà dove metterà questo scudetto?), e ancora merito va dato ad Abate, Antonini, Flamini, Pirlo, Yepes, Inzaghi, Van Bommel, Zambrotta, Jankulowski, Oddo, Bonera e spero di non aver dimenticato nessuno.
E infine bisogna riconoscere i meriti di una società che ha messo nelle mani dell’allenatore una squadra in grado di vincere. La campagna acquisti dei rossoneri non lasciava dubbi sulle intenzioni di voler portare a casa di nuovo lo scudetto.
Complimenti al Milan. Complimenti perché ha spezzato il dominio dei cugini nerazzurri e permesso ai propri tifosi di festeggiare e rispondere con uno scudetto al Triplete-più-due dei cugini. E (a proposito di Triplete e di cose che un rossonero non riuscirà mai a fare) simbolicamente noi nerazzurri ci alziamo in piedi e applaudiamo. Perché noi, al contrario degli altri, riconosciamo i meriti di chi vince. E il Milan ha meritato di vincere. (Rumore di Applausi in sottofondo)
Dopo sette anni lo scudetto riprende la via della Milano rossonera. Scudetto meritato, lo dicevo anche sabato sera. Non ho difficoltà ad ammettere che il Milan ha vinto con merito.
Non sono come certi tifosi pronti a sminuire le vittorie altrui. Se una squadra vince un trofeo (lo scudetto come il Mondiale per club) vuol dire che è stata più brava e più forte delle altre. E anche più fortunata. La fortuna è un elemento essenziale e essere fortunati non vuol dire non essere meritevoli perché la fortuna devi anche sapertela conquistare (per esempio, l’Inter è stata fortunata a giocare nella finale del Mondiale per Club contro il Mazembe ma quella fortuna se l’è conquistata battendo nei mesi precedenti Chelsea, Barcellona e Bayern Monaco).
Sulla bravura, la forza e la fortuna di questo Milan non ci sono dubbi. E’ vero che le dirette concorrenti ci hanno messo del loro con l’Inter assente ingiustificata nei primi mesi (e nel derby di ritorno), con la Roma che non è più quella che negli ultimi anni ha conteso gli scudetti all’Inter, con il Napoli che nei momenti cruciali ha perso la bussola e con la Juventus che dopo Calciopoli sta cercando ancora una sua identità. Ma bisogna anche ammettere che non è mica colpa del Milan se le dirette avversarie hanno fatto un campionato al di sotto delle attese.
Anzi questo accresce i meriti del Milan che rispetto alle altre è stata più costante, più continua e nei momenti che contavano non si è smarrita. Lo scrivevo anche sabato sera, il Milan nei momenti che contavano ha portato a casa il risultato. Per fare un esempio nelle doppie sfide con Inter e Juventus i rossoneri hanno portato a casa 9 punti su 12, hanno vinto con il Napoli, con la Fiorentina e nel girone di ritorno hanno perso una partita su 17 e subito solo 6 gol. Numeri che parlano chiaro e che non hanno bisogno di ulteriori commenti. Insomma il Milan ha conquistato sul campo e con pieno merito il diritto di fregiarsi di campione d’Italia.
Grande merito va a Massimiliano Allegri che, dopo una fase iniziale di assestamento, ha messo da parte l’idea ereditata dal suo predecessore (e che piaceva molto al Presidente) del Milan fantasia, ha blindato la difesa, rinforzato il centrocampo e creato un gioco che puntava molto su Ibrahimovic.
Molti i protagonisti di questa vittoria. A partire proprio da Ibrahimovic che vince il suo quinto scudetto consecutivo (i due vinti con la Juventus non vanno considerati) e si dimostra elemento fondamentale nell’attacco rossonero. Ma meriti vanno dati anche a Pato che è maturato tanto, a Seedorf bravo a riprendersi le chiavi del centrocampo, ad Abbiati che ha ritrovato lo smalto di qualche stagione fa, a Thiago Silva che con Nesta ha formato una coppia difensiva insuperabile, a Boateng, a Robinho, a Gattuso (nonostante ringhi sempre meno in campo e “abbai” molto fuori dal campo), a Cassano che è un po’ il Materazzi rossonero (abbastanza superfluo in campo ma leader nel fare baldoria), ad Ambrosini (chissà dove metterà questo scudetto?), e ancora merito va dato ad Abate, Antonini, Flamini, Pirlo, Yepes, Inzaghi, Van Bommel, Zambrotta, Jankulowski, Oddo, Bonera e spero di non aver dimenticato nessuno.
E infine bisogna riconoscere i meriti di una società che ha messo nelle mani dell’allenatore una squadra in grado di vincere. La campagna acquisti dei rossoneri non lasciava dubbi sulle intenzioni di voler portare a casa di nuovo lo scudetto.
Complimenti al Milan. Complimenti perché ha spezzato il dominio dei cugini nerazzurri e permesso ai propri tifosi di festeggiare e rispondere con uno scudetto al Triplete-più-due dei cugini. E (a proposito di Triplete e di cose che un rossonero non riuscirà mai a fare) simbolicamente noi nerazzurri ci alziamo in piedi e applaudiamo. Perché noi, al contrario degli altri, riconosciamo i meriti di chi vince. E il Milan ha meritato di vincere. (Rumore di Applausi in sottofondo)
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3 commenti:
Questo articolo ti fa onore. Anche se in alcuni passaggi sei molto interista.
Abbiamo meritato lo scudetto e mi fa piacere che molti interisti abbaino riconosciuto i meriti rossoneri.
E' vero, noi rossoneri non siamo stati altrettanto sportivi. Ma al prossimo trofeo nerazzurro, cioè fra una decina di anni, giuro che ricambierò i complimenti.
Bene, bene. Hai elogiato il Milan, ti sei complimentato con i cugini rossoneri ma hai sparso qua e là appunti "nerazzurri".
Ma un accenno ai cori "gattusiani" che confermano la mancanza di stile in casa rossonera?
Ma quale 10 anni? Michele ti aspetto qui a fine mese...
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