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lunedì 3 gennaio 2011

CATANZARO E PRO PATRIA, L’ALTRA FACCIA DEL CALCIO

Aspettando che riparta il campionato di calcio (fra tre giorni) vorrei dare spazio anche alle serie minori. Oggi vi segnalo questo articolo riguardante la Lega Pro mentre domani troverete un articolo sulla Serie D.
La crisi del calcio alla fine del 2010 è incarnata dalla bufera societaria che sta investendo due storiche società italiane, confinate in Seconda Divisione. Stiamo parlando del Catanzaro e della Pro Patria, la cui sopravvivenza nel sistema professionistico è messa a dura prova. Casi limite, paradigmatici per interpretare gli allarmi lanciati a getto continuo dal presidente della Lega Pro, Mario Macalli.
A Busto Arsizio il clima è teso. Mancano certezze sull’avvenire della società. Proseguono le trattative per la cessione del club e si attendono le mosse del patron Savino Tesoro. La squadra è stata ricevuta in Comune dall’assessore Armiraglio (già presidente della Pro Patria) e dal sindaco Farioli. All’uscita, i giocatori biancoblu non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. La richiesta di messa in mora dei giocatori è scaduta lo scorso 20 dicembre. I giocatori non si sono allenati. E’ stata presa la decisione di ritornarsene tutti a casa fino al 2 gennaio.
A Catanzaro la situazione è ugualmente critica. Il sit-in messo in atto nella gara di campionato con il Pomezia, all’interno di un Ceravolo dove si gioca a porte chiuse perché non ci sono i soldi per pagare gli steward, ha fatto il giro d’Italia scoperchiando di fatto lo stato cachettico in cui versa gran parte del calcio minore. Intanto scendono di nuovo in campo gli Ultras Catanzaro. Con una breve nota annunciano di aver ripreso la loro attività dopo l’autosospensione dovuta alla nota vicenda della Tessera del tifoso. Vogliono che finalmente abbia fine questo scempio e venga messo un punto a questa società portando i libri in tribunale. Si appellano infine a tutte le forze politiche e imprenditoriali della città affinché a Catanzaro si ritorni a parlare di calcio e non si consenta più di disonorare, come sta avvenendo, la gloriosa casacca giallorossa. Il gruppo annuncia nuove iniziative e forme “lecite” di protesta, a cominciare dai prossimi giorni sin dalla ripresa degli allenamenti. Tutta la tifoseria è invitata a unirsi, per ritrovare la coesione persa nel tempo al fine di riprendersi ruolo e storia.
Questo è il calcio nelle serie minori alle soglie del 2011, mentre i club gonfi di soldi della Serie A TIM si allenano al caldo sole di paesi esotici. (
Calciopress.net
)

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2 commenti:

Rudy ha detto...

E' un discorso ormai vecchio, fatto mille volte. Purtroppo è chiaro che una LegaPro non può avere lo stesso fascino di una Serie A ed è normale che ci siano queste disparità.
Sarebbe come lamentarsi del fatto che un avvocato prende 3000 euro al mese e un operaio ne prende 800.

Pakos ha detto...

Non è proprio così. Per usare il tuo stesso esempio, non stiamo parlando di un avvocato che prende 100 e un operaio che prende 10, ma di avvocati che prendono 100 e avvocati che prendono 10.
Nelle serie minori ci sono tante situazioni scellerate ma se ne infischiano un pò tutti.