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sabato 4 dicembre 2010

MONDIALI: 2018 IN RUSSIA, 2022 IN QATAR. SCELTE GIUSTE?

Saranno Russia e Qatar ad ospitare i Mondiali del 2018 e del 2022. Scelte che lasciano qualche perplessità ma allo stesso tempo non dovrebbero sorprendere più di tanto.
Un Mondiale è sempre più complesso e costoso da organizzare, una democrazia autoritaria come quella russa e un emirato come quello del Qatar offrono sufficienti garanzie per por
tare a termine il compito che si sono caricati sulle spalle.
Per il 2018 l’unica certezza era che sarebbe toccato all’Europa. Dopo l’esperienza di Giappone-Corea del Sud 2002, Blatter non aveva perso occasione per criticare le candidature congiunte: troppi problemi di coordinamento, gelosie inevitabili,difficoltà varie. Però Olanda-Belgio hanno voluto riproporre il ticket di Euro 2000 mentre la Spagna, che potrebbe ospitare il Mondiale da sola anche fra un mese, si è fatta fagocitare dai disegni politici del suo Villar e si è unita al Portogallo. Due, anzi quattro, suicidi annunciati.
Interessante la lotta fra Inghilterra e Russia. Alla fine a spuntarla sono stati i russi grazie anche al rapporto personale che il suo presidente Putin ha saputo creare con Blatter. La Russia, un posto dove si gioca al calcio da prima della Rivoluzione di Ottobre, semplicemente non poteva più restare senza un Mondiale. E pazienza se anche in stagioni temperate in Russia il campionato si gioca in impianti semivuoti. Piuttosto preoccupa d’idea di non organizzare un torneo Mosca-centrico: 16 stadi in 13 città diverse.
Ma se Abramovich e soci hanno portato comunque la bandiera di un paese che nella storia del calcio ha contato tanto non altrettanto si può dire dei signori del Qatar. Da quelle parti si sono messi in testa di rappresentare il volto rassi
curante del mondo arabo e per riuscire nel loro intento hanno usato lo sport: fra Motomondiale, basket e atletica dalle naturalizzazioni facili. Ma ovviamente niente regge il confronto con il calcio. Anche in questo caso la concorrenza è stata rappresentata da un solo paese: sgraditi a Blatter Giappone e Corea, già indennizzata l’Australia con la qualificazione a vita dovuta all’inserimento nelle qualificazioni asiatiche, rimanevano gli Stati Uniti.
Da un lato c’era la nazione più mediatizzata del mondo che 16 anni fa ha organizzato un Mondiale che quasi tutti hanno definito il più brutto di tutti, freddo per la partecipazione e torrido per le temperature. Senza contare che da quelle parti il calcio si chiama soccer e il football è un gioco che si fa con le mani.
Dall’altro un paese che di calcistico non ha nulla e che però alla fine l’ha spuntata per un motivo ancora non del tutto chiaro (possibile siano bastati i petroldollari a convincere Blatter e soci?).
In fin dei conti sono comunque convinto che saranno due Mondiali tutti da scoprire e non escluderei che possano sorprenderci per organizzazione e spettacolo.
Non ci resta che aspettare.


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4 commenti:

Mattia ha detto...

La scelta della Russia non è così male secondo me. Il Qatar è chiaramente demenziale: ok, in prospettiva 2022 si può immaginare che avranno stadi con l'aria condizionata, o che ci sia comunque tempo per organizzare il mondiale in un periodo diverso dall'estate, al limite. Ma anche nel 2022 sarà un paese grande come una regione italiana, con la capitale e poco più...dove pensano di ospitare 32 squadre nazionali e relativi tifosi?

Winnie ha detto...

Il mondiale russo secondo me sarà perfetto sotto tutti i punti di vista. Tutto l’opposto di quello successivo. In Qatar vedremo il peggior Mondiale della storia, magari con le partite che si disputeranno in una sorta di maxipalazzetti sportivi con aria condizionata annessa.

Pakos ha detto...

Obama che ha affermato che l’esclusione degli Usa è la vittoria dell’affarismo. Il capo del paese più affarista dell’universo stigmatizza manovre affaristiche !!!
Ma il top delle dichiarazioni assurde l’ha raggiunto il nostro caro Presidente Berlusconi attribuendosi i meriti della vittoria della Russia. Pagliaccio!!!

Entius ha detto...

Mi pare che siamo tutti sulla stessa linea. La scelta della Russia ha convinto pienamente mentre quella del Qatar lascia molte perplessità.