Sono passati quasi vent'anni dall'ultima apparizione del Cesena in serie A, che con la vittoria a Piacenza e il contemporaneo naufragio del Brescia a Padova torna ad abbracciare la massima serie, che fra gli anni settanta e ottanta lo ha visto protagonista per dieci stagioni, facendogli conoscere anche un fugace assaggio di coppa Uefa. Era il 26 maggio 1991, quando l'ultima apparizione in A fu una sconfitta casalinga per 4-0 con la Fiorentina. In mezzo due grigi decenni fra la C e la B culminati con l'esplosione della gioia bianconera al Garilli di Piacenza: oltre seimila supporter romagnoli hanno infatti seguito in Emilia una squadra che, per la prima volta nella sua storia (un mese fa sono stati festeggiati i 70 anni della fondazione), ha saputo fare il salto dalla terza serie alla A in due sole stagioni. È la quarta promozione della vita bianconera, sicuramente la più sorprendente e forse inattesa, con un gruppo in cui la mano dell'allenatore, la solidità e lo spirito combattivo sono risultati fondamentali. La prima volta la serie A Cesena l'ha conosciuta (prima città non capoluogo di provincia ad avere tale onore) nel 1972-73. Alla guida c'era Gigi Radice. Poi il bis con Osvaldo Bagnoli nel 1980-1981 e fu l'esordio della felicissima e lunga gestione (21 anni) di Edmeo Lugaresi. Poi fu Bruno Bolchi a fare diventare di nuovo grandi i romagnoli nella stagione '86-'87. Una curiosa coincidenza: sia Radice, sia Bagnoli sia Bolchi lasciarono subito il Cesena dopo la promozione. E ora con Pierpaolo Bisoli, due promozioni in due stagioni a Cesena, è ormai scontato che succeda la stessa cosa. La dirigenza bianconera infatti cercherà di convincerlo a restare sull'onda dell'emozione popolare. La curva anche oggi lo ha invitato spesso ad altissima voce a rimanere. Ma ormai la sua destinazione sembra Cagliari. È stato così esaudito il desiderio del vecchio patron (e presidente onorario) Edmeo Lugaresi, 82 anni (con lui il Cesena raccolse due promozioni) che alla vigilia aveva detto: «Fatemi scoppiare il cuore dalla felicità, prego per l'impresa». A Cesena è scattata subito, dopo l'esaltante verdetto, una festa che durerà fino a notte inoltrata. La grande festa è allo stadio Manuzzi, pronto a tornare teatro del calcio che conta. (TuttoB)
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2 commenti:
Sarebbe stata una piacevole sorpresa anche senza promozione. Una squadra che ha conquistato la massima serie pur non avendo un bomber che segnasse.
Complimenti al Cesena ma che peccato per il Brescia che ha buttato via l'occasione di essere promosso direttamente perdendo a Padova.
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