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domenica 30 maggio 2010

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA (ovvero la prima domenica senza calcio)

Dopo molti weekend vissuti intensamente, con l’ansia della partita che stava per iniziare, con il patema d’animo per un risultato che poteva togliere o aggiungere un mattoncino al nostro cammino, ci ritroviamo in questa domenica orfani di calcio. No, non credo di esagerare quando parlo di orfano. Io oggi mi sento proprio così, un orfano, forse più dell’Inter che del calcio ma pur sempre un orfano.
Quelle due ore ci riempivano la giornata. L’attesa per la sfida, i 90 minuti vissuti in tensione, il dopo gara con commenti e giudizi vari. E anche quando si giocava di sabato, la domenica era comunque la giornata dei commenti, della lettura dei giornali, della visione dei servizi nelle varie trasmissioni. E quest’anno non è stato come gli altri anni. Gli altri anni le domeniche erano più tranquille, c’era un vantaggio da difendere e gestire, anche nel 2008 quando vincemmo all’ultima giornata, solo la sfida col Parma fu carica di tensione. Pertanto una volta vinto lo scudetto, iniziavi a seguire più tranquillamente le partite, spesso a scudetto raggiunto la domenica facevi zapping fra tutte le sfide di giornata. No, quest’anno non è stato così. Questa stagione è stata vissuta intensamente fino all’ultimo minuto dell’ultima partita.
E oggi a palla ferma, nella prima domenica senza calcio (aspettando i Mondiali, ma chissenefrega del Mondiali) ci rendiamo conto che questa primavera è stata bellissima, emozionante, indescrivibile. Più di quanto si possa immaginare, più di quanto abbiamo detto.
E’ stato come fare un viaggio nelle emozioni più belle che il calcio possa regalarti. Un viaggio nel cuore del tifoso, un viaggio che il tempo renderà indimenticabile.
Ho sempre sostenuto che certe emozioni vanno assimilate col tempo e ciò che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi lo capiremo col tempo. E’ stata una primavera fantastica ma fra qualche mese, fra qualche anno, ci renderemo conto che è stata più fantastica di quanto pensavamo.
Oggi mi sento un po’ come nella pubblicità di Costa Crociere dove delle persone sono appena tornate e piangono perché vorrebbero ripartire.
Anche io vorrei piangere perché vorrei ripartire, ora, subito. E invece ci vogliono ancora tre mesi, altre dodici domeniche così, senza calcio, senza Inter, senza emozioni.
Per fortuna non tutte le domeniche saranno così. Il primo giorno di pioggia dopo tanto sole è sempre il più brutto ma poi piano piano ci fai l’abitudine. Con l’arrivo dell’estate e del mare magari non peserà affatto l’assenza di calcio.
E ora scusate, sono in crisi d’astinenza da emozioni, vado a seguire Lecce-Sassuolo e dopo, se il Lecce non perde, vado a fare la sfilata per festeggiare la promozione dei pugliesi. Dite che va bene se vado con la maglia di Zanetti e la bandiera dell’Inter?



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1 commento:

Winnie ha detto...

La crisi d'astinenza è venuta anche a me. Una domenica così tranquilla non la vivevamo da un bel pò e sinceramente mi mancava.