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lunedì 17 settembre 2007

DE FICIENTEM

Non si può rimanere indifferenti a scene come quelle viste ieri pomeriggio sulle tribune dello stadio Olimpico di Torino. Un tifoso getta un petardo e subito dopo viene assalito dagli altri tifosi (abbastanza incazzati) e portato via dagli steward prima che facesse una brutta fine. Gli altri tifosi non l'hanno coperto anzi gli hanno dato addosso e se gli steward non sarebbe arrivati subito non so come sarebbe potuta finire (uno gli aveva messo già le mani in faccia e sembrava dire "mò te sistemo io...").
Solita domanda che si pongono tutti. Ma come ha fatto ad entrare quel petardo? Probabilmente non è stato perquisito come si deve, perché ho difficoltà a pensare che uno si sia infilato il petardo nelle parti intime. Anche se visto il soggetto non mi meraviglierei più di tanto. Immagino il tifoso tipico come una persona superba, incazzata, con i capelli rasati e la maglietta particolare. Questo invece era tutto l'opposto. Capelli lunghi, fascia per i capelli abbastanza tamarra, solo la maglietta era tipica da tifoso della curva. Con un paio di tatuaggi e una giacchetta di pelle sarebbe sembrato piuttosto uno di quei motociclisti antipatici e spocchiosi che si vedono nei film americani.
In fin dei conti quasi quasi mi faceva pena. Con quel faccione tranquillo, da perfetto deficiente, e quell'aria da innocente. Come per dire "Che ho fatto di male? Ho tirato solo un petardo. Non si può?". Il ragazzo non è di Torino, ma di Bergamo. Cavolo, dico io, non avevi niente di meglio da fare che spararti più di 100 km per poi passare la notte in guardina? Non era meglio andare a limonare come fanno tutti.
Comunque è stato bello ed esemplare vedere tutto lo stadio "rifiutare" quel gesto e ribellarsi contro l'autore. Ed è bello pensare che forse le cose stanno cambiando.

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