martedì 21 ottobre 2025

MAROCCO NELLA STORIA: E' CAMPIONE DEL MONDO UNDER 20

È una vittoria pazzesca, la prima della sua storia: in Cile, contro tutti i pronostici, il Marocco è campione mondiale Under 20. Alza la Coppa dopo quasi 50 anni dalla prima partecipazione in Turchia nel 1977 e lo fa battendo una delle favorite, l’Argentina, per 2-0. Merito della doppietta di un super Zabiri (prima su punizione, poi al volo sul secondo palo) e della corsa e delle magie di Maama, oltre al portiere Gomis, più che affidabile. 
L'Argentina, considerata da molti come la favorita, aveva vinto sei titoli, un record, e perso solo una finale, mentre il Marocco partecipava alla competizione per la prima volta. Inoltre, l'Albiceleste aveva vinto tutte e sei le partite disputate, segnando 15 gol e subendone solo due, mentre gli Atlas Cubs avevano perso contro il Messico e superato la Francia solo ai rigori. 
Il percorso del Marocco in Cile era stato già leggendario: la selezione aveva superato la Francia ai rigori in semifinale (partita entrata nella storia perché la formazione africana ha utilizzato tutti e tre i portieri), dopo aver eliminato gli Stati Uniti ai quarti e la Spagna agli ottavi. 
 Prima dei Leoni dell'Atlante, solo una squadra africana aveva vinto il mondiale Under 20, il Ghana nel 2009, e mai il calcio marocchino aveva vinto un mondiale. 
Il volto simbolo del successo è Yassir Zabiri, autore della doppietta decisiva in finale. L’attaccante è uno dei talenti emergenti di una generazione che sta cambiando la storia sportiva del Paese. Accanto a lui, Othmane Maamma, esterno del Watford cresciuto nel Montpellier, ha illuminato il torneo con giocate di classe, quattro assist e un goal spettacolare in rovesciata contro il Brasile. Le sue prestazioni gli sono valse il premio di Miglior giocatore del Mondiale, entrando nella lista dei grandi nomi che lo hanno preceduto, da Lionel Messi a Paul Pogba fino a Cesare Casadei. Un altro talento emerso è Gessime Yassine, ala del Dunkerque, autore di due goal e tre assist e nominato miglior giocatore sia contro la Spagna sia contro il Brasile. In mezzo al campo ha brillato anche Naym Byar, centrocampista del Bologna in prestito al Foggia, che ha fornito equilibrio e qualità nel cuore della squadra. 
Un exploit, quello della Nazionale marocchina, che segue il quarto posto ai Mondiali 2022 della nazionale maggiore, che ha appena stabilito il record di vittorie di fila, 16, e il bronzo della selezione olimpica a Parigi. 
Non è una vittoria arrivata per caso. È frutto di una programmazione di una Federcalcio che non vuole lasciare nulla al caso. Punta a coltivare i suoi talenti, farli crescere in casa, vederli sbocciare in Europa e presentarsi ai tornei con il giusto spirito e la veste idonea per affrontarli e, perché no, provare a vincerli. E la conferma della crescita di un movimento che senza timori reverenziali ospiterà i Mondiali 2030 insieme con Spagna e Portogallo. 
Un sogno che si è avverato ieri sera, ma il Marocco aspira a crescere ancora, guardando non solo alla Coppa d'Africa (torneo biennale che ha vinto tre volte nelle ultime quattro edizioni) ma soprattutto al Mondiale 2026. La nazionale guidata da Walid Regragui ha superato agevolmente la fase eliminatoria, guadagnandosi la sesta partecipazione, la terza consecutiva, a forza di vittorie. Sono ormai 16 quelle di fila inanellate da capitan Hakimi e compagni, quasi tutti giocatori che militano nei più importanti campionati europei e hanno la consapevolezza e l'esperienza per cercare almeno di ripetere il risultato di tre anni fa. E magari puntare ad un altro incredibile exploit.

THESEUS. “Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé.” 
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1 commento:

Rudy ha detto...

Una interessante realtà che si sta affacciando al calcio che conta. Secondo me al Mondiale farà la sua onesta figura.