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sabato 8 luglio 2023

STORIE DI BIDONI - BETO

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno. 

BETO Araujo Martins 
Luogo di Nascita: Cuiaba (Brasile) 
Data di Nascita: 07/01/1975 
Ruolo: Centrocampista 
Squadra: Napoli 

Il brasiliano Joubert Araujo Martins, in arte Beto, sbarcò ventenne e semisconosciuto a Napoli a metà anni 90, per una cifra vicina a 6 miliardi delle vecchie lire. 
Era una scommessa. Ferlaino credeva così tanto in lui che arrivò a dichiarare: “Non abbiamo bisogno di Baggio, Beto è un degno sostituto. E’ il fiore all'occhiello della nazionale olimpica di Zagalo”. 
Molti si ricordano una sua espulsione, patita nel girone di ritorno al San Paolo contro l’Inter a causa di un folle doppio fallo di mano, e per la rete realizzata in Coppa Italia proprio ai nerazzurri. Seppur con i suoi alti e bassi, i tifosi del Napoli lo presero a benvolere, tant’è il popolo azzurro protestò con il tecnico Montefusco (che aveva sostituito l’esonerato Simoni) in seguito alla sua decisione di tenerlo fuori nella finale di ritorno di Coppa Italia contro il Vicenza: al termine della gara, che vide trionfatori i veneti, i tifosi napoletani fischiarono tutti, tranne lui. 
Dopo una stagione in cui aveva fatto appena intravedere le sue qualità, accompagnate da un dinamismo non proprio eccezionale a causa di una forma fisica non eccezionale e di un caratterino abbastanza irascibile, fece ritorno in Patria, dove nel frattempo si è si è costruito una carriera tutto sommato discreta, coronata da 13 presenze e 2 reti (tra il 1995 e il 1999) con la Selecao. 
Nell’estate del 2004 Beto ha lasciato il Vasco Da Gama per abbracciare gli yen del Sanfrecce Hiroshima, in Giappone. Ma l’epilogo negativo di questa esperienza arriva quando, ormai trentunenne, a seguito di una rissa in un ristorante, viene arrestato e quindi espulso direttamente dal Presidente della squadra del Sol Levante Masataka Kubo per comportamento non esemplare nei confronti dei sostenitori del suo club. 
Qualche tempo fa, è emerso un retroscena sulla sua cessione in Brasile da parte di Ferlaino: il Presidente si accordò con il Gremio per la vendita del giocatore, ma la società carioca non aveva denaro sufficiente per pagarlo. Pare quindi che, a conguaglio, volesse inserire nella trattativa un giocatore di 17 anni, tal Ronaldinho, ma il buon Corrado sentì puzza di bruciato e pretese a tutti i costi denaro contante.

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1 commento:

Ciro ha detto...

Me lo ricordo benissimo. Del fatto che Ferlaino avesse rifiutato Ronaldinho non lo sapevo...