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domenica 9 ottobre 2022

CERTEZZE E QUALCHE LACUNA: ECCO COSA PORTIAMO VIA DA SASSUOLO

Cosa ci portiamo via da Sassuolo oltre ovviamente a tre punti importantissimi? Qualche certezza in più. A partire, sembrerebbe, di un cambio di mentalità. Rispetto ad altre partite (Milan, Roma, Udinese) non ci siamo disuniti dopo aver subito il pareggio avversario, non abbiamo perso la rotta. Abbiamo continuato a giocare a creare occasioni sfiorando il gol con Lautaro Martinez e trovandolo subito dopo con Dzeko. Ma ci portiamo via anche le solite lacune che andrebbero colmate o quanto meno ridimensionate. Perché, correggetemi se sbaglio, non abbiamo fatto una prestazione memorabile. Abbiamo giocato bene in alcuni frangenti, ma in altri siamo stati veramente “rivedibili”. Non a caso, e l’ho scritto anche ieri sera, il pareggio, probabilmente, sarebbe stato il risultato più giusto. Sia chiaro, non sto dicendo che abbiamo vinto senza merito, ma indubbiamente potevamo e dovevamo fare qualcosa in più. 
In attesa che ciò avvenga ci teniamo stretto questa vittoria e guardiamo oltre, perché questo tour de force che ci aspetta fino a metà novembre non permette cali di concentrazione e neanche il tempo di archiviare una vittoria (o un pareggio, oppure una sconfitta) che già devi pensare alla gara successiva. Nel nostro caso Barcellona fra tre giorni. 
Ma di questo ne parleremo più avanti, per ora concentriamoci ancora un attimo sulla gara di ieri pomeriggio. Buona prestazione di squadra, questo l’ho già scritto. Hanno giocato bene tutti e credo che nessuno meriti l’insufficienza. A partire da Lautaro Martinez, a digiuno da 39 giorni, ma sempre preziosissimo per il gioco nerazzurro. Si muove, si sbatte, crea spazi, cerca il gol, si rende partecipe alla manovra, è vero, non segna e per un attaccante non è poco, ma bollarlo o criticarlo sarebbe ingiusto e ingeneroso. È in un momento di digiuno, capita agli attaccanti, ma sono sicuro che nel momento che riuscirà a sbloccarsi, riprenderà a segnare con regolarità (come del resto è capitato anche nelle passate stagioni nerazzurre: lunghi periodi di astinenza e poi una volta sbloccatosi inizia a buttarla dentro a ripetizione). 
Nel frattempo ci pensa Dzeko a buttarla dentro. Il bosniaco è arrivato ieri in tripla cifra e conferma che, nonostante l’età avanzi, rimane un bomber di tutto rispetto (come ha scritto qualcuno da qualche parte, ah, se fosse arrivato 4-5 anni prima…). 
Dalla parte opposta del campo abbiamo assistito a quello che molti hanno definito un cambiamento epocale. Sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che finalmente sia giunta al termine l’era-Handanovic e sia iniziata l’era-Onana. Il portiere camerunese ha conquistato definitivamente la porta nerazzurra (del resto era stato comprato per questo), panchinando quello che fino ad una settimana fa era il capitano nerazzurro. Da sottolineare l’atteggiamento del portiere sloveno che ha sostenuto la squadra per tutta la gara e, a quanto pare, nel pre partita, negli spogliatoi ha incitato i compagni con un discorso da vero leader dimostrando che per essere capitani non serve avere la fascia al braccio (discorso che a suo tempo facemmo più volte anche per Ranocchia). 
Prima di chiudere due paroline su Barcellona-Inter di mercoledì sera. Troveremo una bolgia al Camp Nou. Loro sono nettamente superiori e in più hanno il dente avvelenato per certe decisioni arbitrali che non sono andate giù (probabilmente anche loro, come certe squadre in Italia, faticano a convivere con certe realtà come il Var che mettono tutte le squadre sullo stesso piano). Non sarà una partita difficilissima, ma molto molto molto di più. L’obiettivo è strappare via almeno un punto, ma state pur certi che per riuscirci dovremo dare il meglio di noi stessi e potrebbe anche non bastare. Sarà una battaglia cruenta. Noi siamo pronti, vero? FORZA INTER !!!
    
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4 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Che ci sia stato un cambiamento è evidente. Ora bisogna fare il salto definitivo...

Nerazzurro ha detto...

Un grosso applauso a Handanovic. Si è comportato da vero leader. Purtroppo non è più il portiere affidabile di qualche anno fa, ma sulla sua professionalità niente da dire.

Matrix ha detto...

Analisi tutto sommato giusta. Condivido anche il pensiero su il Toro Martinez e su Handanovic. Io porrei l'accento anche su Acerbi e Mitikarian (o come si chiama), due riserve che si stanno rivelando preziosi.

Brother ha detto...

Certezze, certezze, certezze. Sempre più certezze e sempre meno lacune. Soprattutto dopo ieri sera.