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sabato 21 maggio 2022

SI ACCETTANO MIRACOLI (Santa Rita da Cascia, pensaci tu)

Ci serve un miracolo. Inutile che stiamo a chiacchierare, a fare ipotesi, a sperare, è più che evidente che se domani pomeriggio vogliamo festeggiare lo scudetto della seconda stella ci serve un miracolo. E anche bello grande. 
Il Sassuolo non farà la partita della vita, non si impegnerà alla morte, non farà sputare sangue al Milan. Non ne ha l’interesse, né gli stimoli. Il suo campionato l’ha fatto, le sue soddisfazioni se l’è prese (ha battuto Inter, Milan e Juventus in trasferta, una impresa che non riusciva a nessuno da 70 anni), per quale motivo domani pomeriggio dovrebbe giocare con il coltello fra i denti? Per quale motivo dovrebbe provare a far perdere lo scudetto al Milan? 
Piaccia o no, lo scrivevo anche qualche giorno fa, le cose andranno come devono andare. Il Milan vincerà a Sassuolo, magari pure agevolmente, e renderà perfettamente inutile l’eventuale vittoria dell’Inter a San Siro. 
E qui apro una doverosa parentesi. Per tre mesi e mezzo, da inizio gennaio a metà aprile, abbiamo giocato con un asterisco sulla nostra classifica: la partita contro il Bologna. Per tre mesi e mezzo abbiamo quasi dato per scontato che nella trasferta felsinea l’Inter avrebbe trovato i tre punti. Poi il 27 aprile finalmente l’abbiamo giocata sta benedetta Bologna-Inter e sappiamo tutti come è andata a finire. Vengo al punto. Da una settimana stiamo discutendo se il Sassuolo vincerà col Milan, se i neroverdi si impegneranno alla morte o saranno con la testa alle imminenti vacanze, dando per scontato che l’Inter contro la Sampdoria trovi agevolmente i tre punti. Ma siamo proprio sicuri di questo? I discorsi che facciamo per il Sassuolo non sono forse applicabili anche alla Sampdoria? Questo per dire che ok preoccuparsi di Sassuolo-Milan, ma non dimentichiamoci che il risultato di Inter-Sampdoria è tutt’altro che scontato. E conoscendo l’Inter e la sua incredibile capacità autolesionistica... 
Non rimane che affidarci ad un miracolo. Non rimane che affidarci a lei. 
Ebbene sì, domani, per chi fosse poco pratico di calendari e Santi, è Santa Rita da Cascia, protettrice dei casi impossibili. Poteva capitarci un Santo migliore a cui affidarci? (escluso il Grande Capo, si intende, ma non mi sembra il caso di disturbarlo per una cosa così futile, anche se forse così futile non è). Mai come stavolta è un Santo che capita a pennello per la nostra situazione e per il grado di difficoltà del miracolo che deve avvenire. Tra l’altro, come ben sapete, abbiamo già avuto a che fare con la nostra cara Santa Rita da Cascia qualche anno fa. E sebbene in quel 2010 il nostro non era proprio un caso impossibile ci diede comunque una mano. Quindi non vedo perché non possa o non debba aiutarci anche domani. 
Non ci rimane quindi che domattina si vada tutti a Messa (sì, tutti, anche voi che non entrate in Chiesa dal giorno in cui vi siete fatti la Prima Comunione) e si accenda un bel cero (anzi due, facciamo tre) alla nostra carissima Santa protettrice Santa Rita da Cascia. (mi raccomando: è importante e per una giusta causa). E poi bisogna sperare. Sperare che il miracolo avvenga, sperare che Berardi e Scamacca da un lato e Lautaro Martinez e Dzeko dall’altro mettano dentro il sacco un paio di palloni. Sperare che quello che stasera sembra impossibile, domani pomeriggio diventi possibile. Sperare che quelli che domani sera faranno festa siano i colori nerazzurri. Non è nulla di scontato, sappiatelo, ma pare che ogni tanto i miracoli possano avvenire... FORZA INTER !!!


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3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Probabilmente hai ragione tu. Serve un miracolo. Ma noi ci crediamo in questo miracolo. Siamo convinti che possa accadere. Perché i miracoli a volte si realizzano. Vero?

Nicola ha detto...

Puoi sperare in tutti i miracoli che vuoi, ma se dall'altra parte c'è una squadra che si scansa in modo clamoroso come sta facendo il Sassuolo, hai voglia di sperare...

Matrix ha detto...

Sono ahimè daccordo con Nicola. Ed era fin troppo evidente che il Sassuolo non avrebbe certo giocato la partita della vita.